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    GIRAMENTO DI MELONI – IL “CASO PALERMO” MANDA IN FRANTUMI IL CENTRODESTRA: LEGA E FORZA ITALIA SIGLANO L’ACCORDO PER IL CANDIDATO SINDACO, LASCIANDO FUORI LA “DUCETTA” CHE SI INCAZZA CHIEDENDO L’INTERVENTO DI BERLUSCONI – UNA MOSSA CHE PER FDI HA UNA SOLA SPIEGAZIONE: GLI ALLEATI VOGLIONO FRENARE LA CRESCITA DEL PARTITO E AZZOPPARE LA RICANDIDATURA DI NELLO MUSUMECI ALLA GUIDA DELLA REGIONE, NOME SUL QUALE INVECE LA MELONI NON INTENDE TRANSIGERE…


     
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    Alessandro Di Matteo per “La Stampa”

     

    BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

    Il centrodestra va in frantumi in Sicilia, Lega e Forza Italia siglano l'accordo per il candidato sindaco a Palermo lasciando fuori Fratelli d'Italia e il partito di Giorgia Meloni reagisce duramente chiedendo l'intervento di Silvio Berlusconi.

    Una mossa che per FdI ha una sola spiegazione: gli alleati vogliono frenare la crescita del partito di Giorgia Meloni. E, nella fattispecie, l'operazione viene vista come la prova generale del no alla ricandidatura di Nello Musumeci alla guida della regione, nome sul quale invece la Meloni non intende transigere.

     

    GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI

    La reazione di FdI è immediata e aspra: «Non possiamo non notare come questi comportamenti, e molti altri segnali, testimoniano più la volontà di danneggiare Fratelli d'Italia piuttosto che quella di combattere le sinistre». Un sospetto che la Meloni ha ormai da un po' di tempo: già due settimane fa, durante la presentazione del suo libro, aveva avvertito: «Va fatta una domanda ai nostri alleati: è più importante far vincere il centrodestra o frenare la crescita di FdI?».

     

    L'intesa su Palermo la chiudono a livello locale Gianfranco Micciché per Fi e Nino Minardo, segretario regionale leghista. Il nome scelto è quello di Francesco Cascio, del partito di Silvio Berlusconi.

    SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI

    L'accordo prevedeva come candidato vice-sindaco Francesco Scoma, parlamentare della Lega, che però non ha gradito il ruolo da numero due e si è tirato indietro, formalmente per «proseguire il mio impegno come parlamentare». Ma Micciché e Minardo non hanno dubbi, Cascio «vincerà a Palermo risollevando la città dal disastro finanziario e sociale in cui è precipitata negli ultimi 5 anni.

     

    Una scelta condivisa dalla Lega Prima l'Italia e da Forza Italia che sancisce la fine di settimane di sterili polemiche e che consente di avviare in tempo una campagna elettorale convincente e di alto livello».

    meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

    Le polemiche, però, non si fermano affatto, anzi. FdI parla di «enorme confusione» che «emerge dall'annuncio di un solitario accordo tra la Lega e Fi». Contro gli alleati viene lanciata l'accusa più pesante, quella di lavorare per proseguire la grande coalizione con la sinistra: «Quello che preoccupa è che il comportamento di Lega e Fi sembra essere finalizzato soprattutto a dividere e indebolire il centrodestra, strada che può avere come unico obiettivo quello di proseguire l'alleanza arcobaleno con la sinistra anche dopo le prossime elezioni politiche».

     

    giorgia meloni 9 giorgia meloni 9

    Ignazio La Russa è drastico: «Se si vuole trovare un'intesa per vincere non ci si comporta così. Se il punto invece è frenare FdI, allora capisco». Soprattutto, il dirigente di FdI dice chiaramente qual è il nodo: «Per noi Cascio a Palermo va benissimo, anche se abbiamo una candidata altrettanto valida come Carolina Varchi. Abbiamo posto una sola condizione: si discuta insieme di Palermo, di Messina e della regione Sicilia, dove si vota il prossimo anno. Ci dicano se hanno dubbi sulla conferma di Musumeci, che è onesto e ha fatto bene».

    milan bologna salvini berlusconi marta fascina milan bologna salvini berlusconi marta fascina

     

    Per questo nella nota di FdI si chiede l'intervento del Cavaliere: «Non ci resta che auspicare un intervento diretto di Silvio Berlusconi che - complice la Pasqua - non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano».

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