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    “GIRAVA IL RADAR E CI VENIVA IL MAL DI TESTA” – I CASI SOSPETTI DI TUMORE ALLA CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO DI LAMPEDUSA A POCHI PASSI DAL SISTEMA RADAR AN-FPS-8 DELL’AERONAUTICA MILITARE: “QUANDO IL RADAR PUNTAVA IN DIREZIONE DELLA NOSTRA CASERMA SI SPEGNEVA IL TELEVISORE E IL TELEFONO SMETTEVA DI FUNZIONARE. ERAVAMO GIOVANI, NON CI FACEVAMO TROPPO CASO. POI I NOSTRI COLLEGHI HANNO INIZIATO AD AMMALARSI, TRA DI NOI CI SONO STATI VENTI CASI DI TUMORE E MALATTIE CARDIACHE TRA I 70 VIGILI. DIECI SONO MORTI E…”


     
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    Estratto dell’articolo di Riccardo Lo Verso per "Il Messaggero"

     

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    «Quando il radar girava e puntava in direzione della nostra caserma si spegneva il televisore e il telefono smetteva di funzionare. Eravamo giovani, non ci facevamo troppo caso. Poi i nostri colleghi hanno iniziato ad ammalarsi e alcuni sono addirittura morti», racconta oggi Antonio Di Malta. Il bilancio col passare degli anni si è fatto pesante: venti casi di tumore e malattie cardiache fra i 70 vigili del fuoco in servizio a Lampedusa. Troppi per non destare preoccupazione.

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    E infatti Di Malta chiede che si indaghi sull'incidenza delle patologie fra i pompieri che, come lui, hanno lavorato nell'isola siciliana dal 1986 al 1998, nel periodo in cui è rimasto in funzione il radar piazzato a 400 metri dal distaccamento aeroportuale dei vigili del fuoco.

     

    LA STORIA Si parta dal 15 aprile 1986, quando il colonnello Gheddafi diede l'ordine di lanciare un attacco missilistico contro Lampedusa. La sera precedente gli Stati Uniti avevano bombardato Tripoli e Bengasi in Libia. L'obiettivo dell'operazione, nome in codice «El Dorado Canyon», era proprio il dittatore. La Casa Bianca rispose all'attentato dei terroristi libici che in una discoteca di Berlino avevano ucciso tre persone, di cui due soldati americani. I feriti furono 250.

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    La ritorsione di Gheddafi si materializzò nella traiettoria dei missili «SS-1 Scud». Dovevano colpire l'installazione militare Usa "Loran", ma caddero in mare. Lo spettro della guerra fu concreto e l'Italia si misurava con la sua vulnerabilità. Il primo giorno del successivo mese di novembre la 134ª squadriglia dell'Aeronautica militare italiana fu dotata del sistema radar AN-FPS-8. E ora sorge il sospetto che la scia di malattie dipenda dalle onde elettromagnetiche di quel radar.

     

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    È certo solo un'ipotesi, puntellata però dai numeri delle malattie. […] Di Malta, comunque, sa di cosa parla. C'era pure lui in servizio quando avvenivano gli improvvisi blackout. E ora si è messo alla ricerca di una vecchia cassetta Vhs. Ricorda che i colleghi più anziani si erano insospettiti ed avevano filmato i televisori che si spegnevano all'improvviso per riaccendersi un istante dopo.

     

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    «Girava il radar e ci veniva il mal di testa – racconta - Mi risultano analoghi casi al personale di altri enti che operano e operavano all'interno delle strutture aeroportuali di Lampedusa. Prendevamo dosi massicce di farmaci. Quando hanno spento il radar non è accaduto più, ma qualcosa ci è rimasto dentro».

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