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    “GIRAVA MOLTA DROGA QUELLA SERA” – IL RACCONTO DEI TRE TESTIMONI PRESENTI ALLA SERATA IN CUI È MORTO CRANIO RANDAGIO, IL RAPPER SCOMPARSO NEL 2016 DOPO UNA SERATA A BASE DI STUPEFACENTI NEL SUO APPARTAMENTO ALLA BALDUINA - "C'ERA MUSICA, GIRAVA QUALCHE SPINELLO, A UN CERTO PUNTO HO VISTO CRANIO RANDAGIO NEL SALOTTO INALARE UNA..."


     
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    Francesca De Martino per “il Messaggero”

     

    cranio randagio cranio randagio

    «Girava molta droga quella sera». Questo ciò che hanno detto a processo i tre testimoni sentiti ieri in relazione alla morte del rapper 21enne di Xfactor Cranio Randagio, nome d'arte di Vittorio Andrei. L'epilogo tragico di una serata a base di stupefacenti è andato in scena la notte tra l'11 e il 12 novembre del 2016, in un appartamento alla Balduina, durante una festa di compleanno.

     

    Il decesso del giovane, per la procura, sarebbe avvenuto per un'intossicazione dovuta all'assunzione di un mix di droghe pesanti. A processo, per quanto accaduto quella notte di sei anni fa, ci sono tre amici della vittima: Francesco Manente, 30 anni, accusato di detenzione di stupefacenti e morte come conseguenza di altro delitto, Pierfrancesco Bonolis, 27 anni, e Jaime Garcia De Vincentiis, 28 anni, ai quali i pm contestano il favoreggiamento per aver mentito per coprire l'amico.

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    LE TESTIMONIANZE Nel corso dell'udienza dibattimentale di ieri, presieduta dalla dottoressa Sabrina Lorenzo e seguita dal pm Giovanni Nostro, sono stati chiamati a ricostruire quella tragica notte tre ragazzi: «La sera della festa ho visto solo la cannabis - ha detto in aula uno dei testimoni - ne avrò fumate a decine, ma non ho visto altre sostanze. In una parte della serata gli altri sono andati in un'altra stanza, ma non so che cosa stessero facendo».

     

    «Ho saputo della morte di Andrei - ha aggiunto il giovane - la sera del 12 novembre, ma poi non ho avuto modo d'informarmi con gli altri sul perché dell'accaduto. Ricordo che quella sera dovevamo suonare assieme a Vittorio. C'era l'esigenza di capire se suonare o meno. C'erano anche dei suoi fan. Non suonammo ma andammo da un'altra parte».

     

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    A confermare che la serata si sarebbe potuta evolvere con qualcosa di più di qualche spinello è stato un altro testimone, passato quella sera dall'appartamento della Balduina: «C'era musica, girava qualche spinello, e a un certo punto ho visto Vittorio nel salotto inalare una sostanza bianca dal vetro del telefonino. Poi alle due ho deciso di andarmene, il giorno dopo dovevo lavorare, da lì ho pensato anche che la serata poteva prendere una brutta piega».

     

    «Vittorio l'ho conosciuto quando ero il suo capo scout. Quando ho saputo della sua morte sono corso al Gemelli per la salma. Lì nell'attesa tutti si chiedevano cosa potesse essere accaduto - ha raccontato un altro amico di Andrei - A un certo punto sono andato in piazza Strozzi e lì ho chiesto cosa fosse successo e mi è stato detto che Vittorio si era addormentato con gli altri rimasti alla festa, dove era stata consumata droga e che c'era una parte della casa dove si fumava e una parte dove si consumavano sostanze più pesanti. Volevo solo capire cosa fosse successo».

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