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    GIU’ LE MANI DAL NOSTRO PESCE – L’ULTIMO SILURO DI BRUXELLES CONTRO L’ITALIA: PESCA A STRASCICO VIETATA ENTRO IL 2030. IL MOTIVO? SAREBBE “UNA PRATICA DANNOSA PER I FONDALI” – IL GOVERNO SI È SCHIERATO CON LA PROTESTA DEI PESCATORI CHE DICONO NO A "UN PIANO CHE CI PORTERÀ ALLA TOTALE DIPENDENZA DALL'ESTERO PER L'APPROVVIGIONAMENTO DI PRODOTTI ITTICI” – IL RISCHIO E’ UN ULTERIORE CROLLO DELLA CAPACITA’ DI PESCA ITALIANA (GIA' OGGI L'80% DEL CONSUMO ITTICO PROVIENE DALLE IMPORTAZIONI)


     
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    Gabriele Rosana per il Messaggero

     

    PESCA A STRASCICO 1 PESCA A STRASCICO 1

    Stavolta Patto di stabilità, Mes e Pnrr non c'entrano. E neppure case "green" e bando al motore a combustione. La nuova battaglia della maggioranza di centrodestra contro l'Europa è trainata dalla pesca a strascico. Nel giorno in cui - dalla Liguria alle Marche, dal Lazio alla Sicilia - le marinerie di tutta Italia si sono mobilitate contro la stretta Ue sulla pesca di fondo, il governo si è schierato con la protesta dei pescatori che dicono no a «un piano d'azione che ci porterà alla totale dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di prodotti ittici».

     

    Sul banco degli imputati finisce, per l'appunto, il piano Ue sulla pesca sostenibile che, presentato a febbraio dalla Commissione, prevede un'eliminazione graduale della pesca di fondo, come lo strascico, in tutte le aree marine protette entro il 2030, insieme ad altri obiettivi per aumentare la sostenibilità del settore. Un'ambizione che, tuttavia, denunciano in coro le associazioni di categoria, imprese e sindacati, metterebbe a rischio oltre 2mila pescherecci e 7mila addetti ai lavori: nel nostro Paese - tra i primi della classe in Europa -, infatti, la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta e il 50% dei ricavi del comparto ittico.

     

    PESCA A STRASCICO 2 PESCA A STRASCICO 2

    LA PROTESTA «Giù le mani dalla pesca e dai pescatori italiani: la Lega è orgogliosamente al fianco dei lavoratori contro i nuovi divieti immaginati da Bruxelles», ha tuonato il vicepremier Matteo Salvini, mentre l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei conservatori - ieri alla protesta dei pescatori di Fiumicino -, hadenunciato «l'ennesima follia "green" che condanna l'Italia alla totale dipendenza dalle importazioni di prodotti ittici, non considerando il devastante impatto socio-economico sul settore».

     

    Da Genova, il collega dell'Eurocamera Marco Campomenosi, leghista, ha sostenuto che, a causa del piano della Commissione «troveremo sempre più sulle nostre tavole pesce proveniente da altri continenti, dove non ci sono regole e la risorsa ittica non è tutelata». Ma la levata di scudi, perlomeno in Italia, è bipartisan: martedì, infatti, la commissione Agricoltura di Montecitorio ha approvato all'unanimità, con i voti pure delle opposizioni, una risoluzione che boccia la strategia di Bruxelles, che va «profondamente rivista».

    PESCA A STRASCICO PESCA A STRASCICO

     

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    GLI EFFETTI PER I CONSUMATORI: PESCE IMPORTATO (E PIÙ CARO)

    Estratto da il Messaggero

    Come sempre saranno gli anelli più deboli della filiera a subire i danni maggiori dello stop alla pesca a strascico nei mari europei. I primi a soffrirne i pescatori, che vedranno crollare la propria capacità di pesca e quindi i ricavi. Poi i consumatori finali, costretti a comprare pesce proveniente da altre aree, spesso privo dei corretti requisiti sanitari e della stessa bontà, comunque gravato da maggiori costi di trasporto

     

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    pesca a strascico pesca a strascico

    Già oggi l'80% del consumo ittico in Italia proviene dalle importazioni: in pratica, è come se ogni anno in aprile smettessimo di mangiare pesce pescato nei nostri mari, per passare a quello importato fino alla fine dell'anno. Ne compriamo per 5 miliardi di euro (per il solo tonno, per esempio, spendiamo nelle Americhe 500 milioni l'anno). Il primo fornitore extra-Ue più di un quarto del totale è la Norvegia. Seguono la Cina (10%) e con un 5% ciascuna Islanda, Ecuador, Marocco, Vietnam e Stati Uniti. I prodotti più importati sono il salmone e merluzzo nordico (dalla Norvegia e dall'Islanda), i gamberi (dall'Ecuador e dal Vietnam), il merluzzo nordico), il tonnetto striato (dall'Ecuador).

    pesca a strascico pesca a strascico

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