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    GIU' PIAZZA AFFARI (-1,38%) PER LE PAURE SULLA CINA - SPREAD A 164 PUNTI - CROLLANO MPS (-4,29%) E BANCO POPOLARE (-2,14%) - BENE FERRAGAMO (+1,12%), MALE PRELIOS (-5,11%)…


     
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    Carlotta Scozzari per Dagospia

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    Chiusura debole per le Borse europee e per Piazza Affari, che ha terminato il giovedì con l'indice di riferimento Ftse Mib in ribasso dell'1,38% a 21.429 punti. A pesare sui listini sono stati alcuni dati in arrivo dalla Cina che hanno mostrato un rallentamento dell'economia dell'ex Celeste Impero.

    E ciò nonostante dai verbali della Federal Reserve di ieri sia emerso un atteggiamento della banca centrale americana guidata da Janet Yellen più attento all'economia, motivo per cui gli addetti ai lavori ora vedono più lontano nel tempo un innalzamento dei tassi di interesse negli Stati Uniti. In tale contesto, lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi ha ripreso a crescere portandosi a 164 punti dai 162 di ieri.

    All'interno del Ftse Mib, andamento debole per il settore del credito. Banca Mps ha lasciato sul parterre il 4,29%, nel giorno in cui l'istituto guidato da Fabrizio Viola ha collocato un covered bond da un miliardo di euro della durata di sette anni. Giù anche il Banco Popolare (-2,14%), nell'ultimo giorno utile per negoziare in Borsa i diritti legati all'aumento di capitale da 1,5 miliardi.

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    Al contrario, acquisti sulle azioni Ferragamo (+1,12%), che hanno beneficiato dei buoni numeri sul fatturato pubblicati dal colosso del lusso francese Lvmh. Bene anche il portale di moda online Yoox, che ha guadagnato lo 0,88 per cento.

    Telecom Italia è salita dello 0,40% nel giorno in cui la società guidata dall'amministratore delegato Marco Patuano ha annunciato un accordo che consentirà ai clienti del gruppo telefonico di accedere all'offerta televisiva di Sky.

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    Fuori dal Ftse Mib, debole Prelios (-5,11%) a 0,6405 euro, prezzo comunque al di sopra di quello dell'aumento di capitale dell'anno scorso (0,56). Banca Akros ha peggiorato la raccomandazione sul titolo a "reduce" (ridurre) e abbassato il target price a 0,50 euro. La società del settore immobiliare ha chiuso il 2013 con una perdita in crescita da 241,7 a 332,8 milioni di euro. Le forti perdite hanno fatto scattare la conversione del bond convertendo per un ammontare complessivo di 236,54 milioni di euro circa che modificherà la compagine sociale del gruppo: Pirelli&C (invariata) salirà dal 13,06% al 29% del capitale votante.

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