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    GIULIA TRAMONTANO A GENNAIO STAVA PENSANDO DI ABORTIRE, QUANDO HA SCOPERTO IL TRADIMENTO. LA RAGAZZA, UCCISA A SENAGO DAL FIDANZATO, ALESSANDRO IMPAGNATIELLO DOMENICA SCORSA, ALL'EPOCA CHIAMÒ LA SORELLA PER DIRLE CHE VOLEVA INTERROMPERE LA GRAVIDANZA, MA I TERMINI ERANO ORMAI SUPERATI – IMPAGNATIELLO POTREBBE RISPONDERE DI DUPLICE OMICIDIO: NON HA UCCISO SOLO GIULIA, MA ANCHE IL BAMBINO CHE PORTAVA IN GREMBO ORMAI DA SETTE MESI – I RACCONTI DELLA SORELLA (“NON HO MAI AVUTO UNA GRANDE STIMA DI LUI”) E I MESSAGGI DELL’ASSASSINO: “PRIMA IN CASA CONTINUAVO A..."


     
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    1. I TRADIMENTI SCOPERTI A GENNAIO GIULIA ALL’INIZIO VOLEVA ABORTIRE

    Estratto dell’articolo di C.Giu. per il “Corriere della Sera”

     

    GIULIA TRAMONTANO GIULIA TRAMONTANO

    Milano Quando aveva scoperto a gennaio i tradimenti di Ale, Giulia aveva deciso di abortire. Non voleva che quel barman con la doppia anima fosse il padre del suo bambino. Ma «era al 96esimo giorno di gravidanza», oltre i termini legali che le consentivano l’interruzione. E così Giulia Tramontano aveva scelto di continuare, sperando che con l’arrivo del piccolo Thiago accadesse il miracolo.

     

    Che Alessandro Impagnatiello cambiasse, che le sue lusinghe, le sue moine, i suoi «ti amo» fossero davvero sinceri. Era tornata da lui, anche contro il parere della sorella Chiara, 26 anni, la stessa che nei quattro giorni di scomparsa […] non ha mai smesso di cercarla disperatamente: «Da quella discussione i rapporti tra noi sorelle si erano leggermente raffreddati», racconta la giovane davanti ai carabinieri che indagano sulla sparizione della sorella.

     

    alessandro impagnatiello alessandro impagnatiello

    «Io fin dall’inizio non ho mai avuto una grande stima di Alessandro, cosa questa fatta notare anche a Giulia — spiega —. I rapporti tra me e mia sorella rimanevano sempre quotidiani con messaggi o chiamate, ma il 5 aprile io e Giulia abbiamo avuto una discussione perché lei mi diceva che sarebbe andata qualche giorno a Ibiza, insieme ad Alessandro. E io non ero d’accordo».

     

    CHIARA E GIULIA TRAMONTANO CON I GENITORI CHIARA E GIULIA TRAMONTANO CON I GENITORI

    È durante quel viaggio alle Baleari che due fidanzati scattano il selfie incorniciato e appeso nel loro appartamento di via Novella a Senago. La stessa foto di cui parla Impagnatiello nel messaggio-messinscena che manda al cellulare (spento) di Giulia, dopo averla uccisa: «Prima in casa continuavo a guardare la nostra foto di Ibiza che abbiamo fatto il quadro. So che non sono stato un fidanzato ideale negli ultimi mesi».

     

    GIULIA TRAMONTANO GIULIA TRAMONTANO

    La sorella, che vive a Genova, rivela ai carabinieri che i problemi nella coppia andavano avanti da mesi: «Da quando Giulia ha iniziato la convivenza, nel febbraio 2021, mi ha sempre confidato che c’erano delle problematiche sentimentali con il compagno perché spesso era assente per lavoro e lei rimaneva a casa da sola». Giulia sospetta qualcosa. Ma non ne è certa. Il tracollo però inizia due anni dopo: «Giulia non mi rappresentava niente fino a quando, nel mese di gennaio, mi diceva che Alessandro le aveva confidato di avere un’altra relazione sentimentale e che, per via di questa situazione, stava pensando di abortire in quanto era incinta di Alessandro».

     

    quarto grado speciale omicidio di giulia tramontano quarto grado speciale omicidio di giulia tramontano

    Chiara si offre di «aiutare nel suo intento» la sorella, ma i termini per l’interruzione sono superati. In realtà, ma questo lo scoprirà solo a ridosso dell’omicidio, anche l’amante 23enne è incinta. Nello stesso identico momento. Lei però riuscirà «di comune accordo con Ale» a interrompere la gravidanza nei termini. […]

     

     

    2. IL BARMAN ASSASSINO ORA RISCHIA L’ACCUSA DI DUPLICE OMICIDIO «HA UCCISO ANCHE IL BIMBO»

    Estratto dell’articolo di Anna Giorgi e Nicola Palma per “il Giorno”

     

    fiori per giulia tramontano a senago fiori per giulia tramontano a senago

    Potrebbe rispondere di duplice omicidio Alessandro Impagnatiello, il 30enne barman all’Armani Bamboo che ha ucciso la fidanzata Giulia Tramontano incinta di sette mesi. Perché in questa storia non ’esisteva’ solo Giulia, c’era anche Thiago, il maschietto che sarebbe nato al massimo tra qualche settimana e li avrebbe resi mamma e papà.

     

    alessandro impagnatiello alle 7.01 dopo.l omicidio di giulia tramontano alessandro impagnatiello alle 7.01 dopo.l omicidio di giulia tramontano

    Di quel bambino, Alessandro non parla mai, se non in qualche chat per convincere la compagna a non lasciarlo; non ne fa cenno nell’interrogatorio che precederà il fermo e nemmeno in quello di convalida. Eppure ha ucciso anche lui, accoltellando Giulia alla gola e al petto. Ora gli investigatori attendono l’esito dell’autopsia per avere il quadro chiaro di quanti giorni esatti avesse il feto e, sulla base della relazione medico-legale che certifica il momento preciso della morte, capire intanto da quando avrebbe potuto essere ’partorito’ naturalmente e quindi diventare a tutti gli effetti ’persona’.

     

    CHIARA E GIULIA TRAMONTANO CHIARA E GIULIA TRAMONTANO

    Stando comunque a una parte della più recente giurisprudenza, Thiago, al settimo mese, sarebbe già stato soggetto giuridico: qualora dai giudici venisse accolta e condivisa questa interpretazione, il reato andrebbe riqualificato in duplice omicidio mamma-figlio a carico del barman, anche se basterebbe il solo omicidio di Giulia con l’aggravante del procurato aborto per condannarlo all’ergastolo.

     

    Il lavoro degli inquirenti si concentra anche su alcuni elementi che aiuteranno a definire i contorni della tragedia che ha colpito Giulia Tramontano e la sua famiglia. Impagnatiello era sotto «osservazione» dal primo giorno in cui lei è scomparsa: che quadro ricostruiscono le intercettazioni ambientali? Detto altrimenti: il killer ha fatto tutto da solo? Qualcuno lo ha aiutato dopo il delitto?

     

    GIULIA TRAMONTANO - ALESSANDRO IMPAGNATIELLO GIULIA TRAMONTANO - ALESSANDRO IMPAGNATIELLO

    L’obiettivo di magistrati e carabinieri è capire quale ruolo abbiano avuto tutte le persone a lui più vicine, per escludere che ci siano state complicità o inconsapevoli «coperture»: è vero che l’assassino avrebbe accuratamente lavato l’abitazione e la vasca da bagno dove ha portato inizialmente il corpo della compagna morta, ma è altrettanto vero che in quell’appartamento c’era un forte odore di benzina (percepito dai militari nel corso del primo sopralluogo) e che alcuni vicini hanno segnalato di aver visto uscire molta cenere dalla casa.  […[

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