Conte si gira verso la telecamera e la fissa dritta dicendo "parlo agli elettori, altrimenti non capiscono lei dice, ma loro capiscono bene"#ottoemezzo pic.twitter.com/7eMBp7PjXD
— Pietro Raffa (@pietroraffa) June 22, 2022
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"Le dimissioni di Luigi Di Maio da ministro degli Esteri? Non le chiederò, interroghi la sua coscienza". Giuseppe Conte sceglie Lilli Gruber e Otto e mezzo, su La7, per la sua prima uscita televisiva dopo il terremoto della scissione nel Movimento 5 Stelle, con Di Maio che ha formato due gruppi autonomi e alla Camera e al Senato con una sessantina di grillini. Il nome del nuovo progetto politico? Insieme per il futuro.
luigi di maio annuncia la scissione dal m5s 2
Al rientro dalla pubblicità, Conte scarica una raffica di velenose riflessioni sul suo ormai ex compagno di partito. "Ha visto la conferenza stampa di Di Maio?", gli chiede la Gruber. "Ho letto le agenzie, non ho capito qual è il suo progetto politico. L'obiettivo è difendere l'euro-atlantismo? Tutti quanti ribadiamo la collocazione euro-atlantica. Seconda obiettivo: appoggiare il governo Draghi. Lo stiamo appoggiando in tantissimi...".
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"Di Maio ha voluto salvare solo la sua poltrona da ministro?", incalza la Gruber. "Lo spiegherà quando cercherà il consenso elettorale, ieri non si è compreso", taglia corto l'ex premier, visibilmente innervosito da quanto accadere in queste ore. "Di questa storia si sa pochissimo - lo stuzzica Antonio Padellaro del Fatto quotidiano -. Cos'è successo negli ultimi giorni?".
luigi di maio vincenzo spadafora
"La creazione di un gruppo non è credibile sia frutto di poche ore - insinua Conte -. C'è stato un lavorio dietro, avevamo notizia di questi movimenti". Secondo il leader M5s tutto risale alla disputa sul Quirinale: "E' stato chiaro che Di Maio perseguiva una sua agenda personale e non lavorava con il Movimento, siamo andati in difficoltà anche per questo". "Qualcun'altro ha contribuito a questo lavorio?", chiede la Gruber.
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"A chi si riferisce? Sia più esplicita", risponde sornione Conte. Il nome è quello ovviamente di Mario Draghi, considerato il grande sponsor della scissione. "Draghi sarà contento? Lo deve chiedere a lui e a Di Maio. Il Movimento c'era, c'è e ci sarà fino a quando saremo in condizione di tutelare gli interessi dei cittadini. Si sta scatenando uno tsunami economico che colpirà anche il ceto medio". Per la crisi di governo, dunque, appuntamento in autunno.
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