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    GIUSEPPE CONTE VA AL QUIRINALE A RASSICURARE MATTARELLA SULLA MANOVRA DEFINITA “SOSTENIBILE” MA I MERCATI SONO IN TUMULTO - DEL PRECIPITOSO RIENTRO A ROMA DEL MINISTRO TRIA NON SI È PARLATO MA CIÒ CHE ANCHE IL COLLE HA DOVUTO CONSTATARE È CHE IL DEF È ANCORA IN ALTOMARE E CHE, A PARTE LA CIFRA DEL 2,4% NEL RAPPORTO DEFICIT-PIL, NEPPURE CONTE CONOSCE UN TESTO SUL QUALE DA IERI IL MEF HA RIMESSO COMPLETAMENTE LE MANI…


     
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    Marco Conti per “il Messaggero”

     

    MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

    «Un proficuo e sereno scambio sui contenuti della manovra». Nella nota di palazzo Chigi, che in poche righe riassume l'incontro di ieri mattina al Quirinale, è la parola «scambio» che fa la differenza rispetto al passato.

     

    Nel faccia a faccia tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte, a quest'ultimo è toccato non solo raccontare al Capo dello Stato i contenuti del Def - peraltro in larga parte ancora in fieri - ma ascoltare le preoccupazioni del presidente e rispondere alle tante domande che Mattarella ha rivolto al premier su come il governo intenda mettere in sicurezza i conti pubblici anche alla luce degli impegni presi in Europa.

     

    casellati fico conte mattarella casellati fico conte mattarella

    «Siamo noi stessi ad avere tutto l' interesse a cercare il dialogo e il confronto con le istituzioni europee - dicono a palazzo Chigi, - dall' Ue ci attendiamo lo stesso atteggiamento scevro da pregiudizi». «Un colloquio sereno», assicurano, durante il quale Conte ha confermato il tanto discusso 2,4%, ma ha anche fornito ampie rassicurazioni sulla volontà di presentare «una manovra sostenibile», che «non aprirà uno scontro con l' Europa» ma soprattutto con gli investitori i quali, come dimostra la giornata di ieri, continuano ad interrogarsi su come finirà il lungo tira e molla.

     

    D'altra parte questi sono «giorni di decisioni importanti», come sabato scorso li aveva definiti lo stesso Mattarella, nei quali si decide il futuro del Paese e soprattutto delle giovani generazioni. E' quindi ovvio che il capo del governo faccia il punto con il capo dello Stato.

    sergio mattarella giuseppe conte sergio mattarella giuseppe conte

     

    LE CORREZIONI

    Del precipitoso rientro a Roma del ministro Tria non si è parlato anche perché deciso dal responsabile del Mef dopo la fine dell' incontro. Ciò che anche Mattarella ha dovuto constatare è che il Def è ancora in altomare e che, a parte la cifra del 2,4% nel rapporto deficit-pil, neppure Conte conosce un testo sul quale da ieri il Mef ha rimesso completamente le mani. Ovviamente a Conte non sfuggono i principi costituzionali che devono ispirare la manovra, sottolineati sabato scorso da Mattarella e che non limitano l' azione e le scelte dell' esecutivo.

     

    conte e mattarella conte e mattarella

    Sul peso che il presidente del Consiglio può spendere nella maggioranza affinchè tenga una linea di condotta rigorosa, si interrogano da giorni investitori e agenzie di rating, ma poiché il Def non è ancora noto, sono alte le possibilità che possa essere corretta in corsa una manovra che rischia di scatenare i mercati che ieri hanno mandato in giù la borsa al solo apprendere del rientro anticipato di Tria dal Lussemburgo D' altra parte il clima teso che si respira da qualche giorno a palazzo Chigi mostra con evidenza che in molti, e non solo il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, sono in ansia e guardano con apprensione l'andamento di borsa e spread.

     

    luigi di maio luigi di maio

    Un nervosismo percepibile anche dall' impegno con il quale anche ieri il vicepremier Luigi Di Maio ha provato a raccontare come si articolerà una misura, il reddito di cittadinanza, che di fatto ancora non c' è e che fa storcere il naso a molti leghisti.

     

    Della possibilità che il reddito di cittadinanza venga condizionato all' effettiva crescita del pil, previsto all' 1,6%, ieri Conte non ne ha parlato nel concreto con Mattarella. Resta il fatto che sulle misure a tutela del risparmio e della stabilità dei conti - come la possibilità che il 2,4% possa scendere negli anni successivi al prossimo - il Quirinale non entra lasciando che sia il governo a decidere concertando il testo con la Commissione europea.

    GIOVANNI TRIA GIOVANNI TRIA

     

    Questa sera si terrà la riunione della cabina di regia che dovrà realizzare una sorta di planning degli investimenti. Un'iniziativa che piace al vicepremier Salvini che però vorrebbe arricchire la riunione inserendo anche il tema migranti in modo da dirigere meglio un tavolo che inizialmente si sarebbe dovuto istituire al Mef.

     

    Segnali questi, di un clima di forte tensione nella maggioranza che ieri si è abbattuta anche sulla scelta del commissario per Genova che sembrava cosa fatta solo giovedì scorso - nella notte dei festeggiamenti dal balcone - e che è curiosamente ritornata in discussione ora che la Lega sembra voler appoggiare il ministro Tria nella riscrittura della manovra.

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