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    “HO AVUTO UN ATTACCO DI PANICO E SONO SCESO DALL’AUTO, ALLORA HO SENTITO UN LAMENTO” – PARLA GIUSEPPE DI TOMMASO, INVIATO DE "LA VITA IN DIRETTA" CHE HA RITROVATO IL BAMBINO SCOMPARSO: “CONTINUAVO A CHIAMARE “NICOLA!” E LUI CONTINUAVA A DIRE “MAMMA”, MI SONO BUTTATO NELLA SCARPATA FACENDOMI MALE A UN PIEDE E SONO ARRIVATO DAVANTI A UN AMMASSO DI ROVI: LA VOCE VENIVA DA LÌ. A QUEL PUNTO…” - VIDEO


     
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    Elisa Messina per corriere.it

     

    giuseppe di tommaso giuseppe di tommaso

    «Ho sentito un lamento provenire da una scarpata, poi un altro... Allora ho iniziato a chiamarlo per nome “Nicola” e lui ha risposta con una voce flebile “mamma” a quel punto mi sono buttato nella scarpata, facendomi pure male a un piede, lui era lì dietro un ammasso di rovi e chiamava mamma».

     

    A ritrovare nel burrone il piccolo Nicola Tanturli, 21 mesi, scomparso da casa la sera di lunedì 21 giugno è stato Giuseppe Di Tommaso, giornalista della Rai, uno degli inviati della Vita in diretta. Ma sono le circostanze di questo ritrovamento che hanno dell’incredibile: Di Tommaso non avrebbe dovuto essere sì, a piedi, a bordi della scarpata a due chilometri circa dal casolare dei Tanturli.

     

    nicola tanturli nicola tanturli

    «Erano circa le nove del mattino, stavo andando con la troupe in auto verso casolare per fare il servizio, ma all’improvviso ho avuto un attacco di panico, mi mancava il respiro, ho chiesto di scendere: “andate avanti, io proseguo a piedi”. Camminando parlavo a voce alta, “inspira, respira”, per riprendere fiato e quando il bosco ai lati della strada si è aperto e sul lato c’era un declivio ripido mi sono fermato proprio per respirare meglio. Allora ho sentito un lamento, ma era flebile. Ho pensato fosse la mia suggestione. Poi è arrivato un altro lamento. No, non era la mia suggestione. Allora ho gridato “Nicola, Nicola”. E la voce della scarpata ha detto “mamma”.

    nicola tanturli nicola tanturli

     

    A quel punto Di Tommaso senza pensarci un attimo si è buttato giù nella scarpata: «continuavo a chiamare “Nicola!” e lui continuava a dire “mamma”, mi sono fatto male un piede e sono arrivato davanti a un ammasso di rovi: la voce veniva da lì, non lo vedevo ma lo sentivo. A quel punto sono risalito di corsa sulla strada e proprio in quel momento passava un auto dei carabinieri, li ho fermati subito, gridavo: “È li sotto, il bambino è li sotto, l’ho sentito”. Il carabiniere ha detto che poteva essere un capriolo ma io ero sicuro: i caprioli non dicono “mamma!”

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