Valeria D’Autilia per “la Stampa”
Operato d'urgenza e trasferito nel reparto di terapia intensiva, sotto osservazione per 48 ore. Per Pasquale Casertano, il carabiniere ferito nell' agguato di Cagnano Varano, necessario un intervento chirurgico per estrarre il proiettile conficcato a pochi centimetri dal cuore. «Vivo per miracolo» dicono i suoi colleghi, che intanto piangono il maresciallo Vincenzo Carlo Di Gennaro, ucciso sabato mattina.
vincenzo carlo di gennaro arresto di giuseppe papantuono
Il killer voleva impossessarsi anc he delle armi dei militari. Dopo aver svuotato il caricatore della pistola che aveva con sé, pronunciando parole di rabbia, Giuseppe Papantuono è rimasto aggrappato all' auto che tentava la corsa verso la postazione del 118. Attaccato allo sportello sino alla curva, è caduto ed è stato immobilizzato da due agenti della polizia municipale. Ma Di Gennaro era già morto, insieme al suo sogno di avere una famiglia e diventare comandante di stazione .
«Avevamo costruito una casa e stavamo progettando il matrimonio». Stefania Gualano ricorda il compagno. Una storia importante, una convivenza con quello che racconta come «bravissimo ragazzo che sorrideva sempre, anche nei momenti di difficoltà».
vincenzo carlo di gennaro arresto di giuseppe papantuono 3
Rabbia nel paese che, con una fiaccolata, ha commemorato il carabiniere quarantaseienne che qui prestava servizio da molti anni, dopo un passato in Calabria.
«Una reazione violenta contro chi rappresenta lo Stato, in un territorio dove la criminalità ha assunto enorme aggressività». Per il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro «in questi atteggiamenti, che portano a reagire ai controlli e sparare, si intravede il collegamento con la criminalità organizzata». Papantuono, 64 anni, nel 2017 era stato arrestato per un accoltellamento.
Condannato in primo grado, era a piede libero. Nei giorni scorsi aveva subito due perquisizioni da parte delle forze dell' ordine. La prima volta era stato trovato in possesso di cocaina e denunciato, poi di un coltello. Portato in caserma, aveva promesso: «Ve la farò pagare».
vincenzo carlo di gennaro arresto di giuseppe papantuono
Voleva colpire gli uomini in divisa. E così ha fatto l' altro ieri, aprendo il fuoco a distanza ravvicinata. Un cenno alla gazzella in transito per farla fermare, poi- appena il maresciallo ha abbassato il finestrino per vedere cosa volesse- la raffica di colpi.
L' indagato è accusato di omicidio aggravato, tentato omicidio aggravato, detenzione e porto di pistola, esplosione di colpi in luogo pubblico.
Durante l' interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per il comandante provinciale Marco Aquilio, Di Gennaro era «disponibile nei confronti della popolazione più debole e determinato con i criminali». Ha poi parlato del giovane Casertano che «ferito, ha trovato la forza di raggiungere la guardia medica e prestare soccorso al sottufficiale».
L' abitazione di famiglia, nel vicino comune di San Severo, è un via vai di gente. Amici, parenti, colleghi. In tanti per porgere una parola di conforto a chi resta. Il papà Luigi lo ricorda come «un grande lavoratore, amava la sua divisa. I delinquenti me lo hanno ammazzato». Qui, domani, in Cattedrale si terranno i funerali di Stato.