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    “CHI È NO-VAX NON DOVREBBE OPERARE IN CAMPO SANITARIO” – GIUSEPPE REMUZZI, DIRETTORE DELL’ISTITUTO MARIO NEGRI, CRITICA LA SCELLERATA SCELTA DEL GOVERNO MELONI DI REINTEGRARE I MEDICI CHE NON SI SONO VOLUTI VACCINARE: “NON IMMUNIZZARSI SIGNIFICA ESSERE PIÙ A RISCHIO DI CONTRARRE QUESTE INFEZIONI E QUINDI DI TRASMETTERLE AGLI ALTRI: NEL CASO DEI SANITARI GLI ‘ALTRI’ SONO I MALATI, SPESSO ANZIANI, OVVERO I SOGGETTI PIÙ DEBOLI IN ASSOLUTO. PERSONE CHE DI COVID O INFLUENZA POSSONO MORIRE” – “IL BOLLETTINO SETTIMANALE È UN BENE. SI SEMPLIFICHERANNO LE PROCEDURE E MAGARI DIMINUIRÀ UN PO’ L’EFFETTO ANSIA..."


     
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    Laura Cuppini per www.corriere.it

     

    GIUSEPPE REMUZZI GIUSEPPE REMUZZI

    «I politici non dovrebbero seguire la scienza, ma ascoltarla con attenzione, per poi prendere delle decisioni. E il compito degli scienziati è dire le cose come stanno». Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario chiara fama di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano, descrive così quello che dovrebbe il «buon rapporto di vicinato» tra decisori e studiosi.

     

    Professore, è giusto - dal punto di vista medico - cancellare le restrizioni degli ultimi due anni e mezzo?

    MANIFESTANTI NO VAX MANIFESTANTI NO VAX

    «Quello che possiamo fare è analizzare la situazione attuale: il virus continua a cambiare, si fanno largo nuove varianti come BQ.1.1 (Cerberus, in Italia al 7% secondo gli ultimi dati, ndr), verosimilmente avremo un aumento di contagi. La situazione diventerà problematica se saliranno anche i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva. Per il momento non sta avvenendo.

     

    In Italia, come in altri Paesi, gran parte della popolazione è vaccinata e ha avuto una o più esposizioni al virus. Si è così formata un’immunità ibrida che, secondo alcuni studi in corso, sarebbe in grado anche a distanza di mesi di adattarsi alle nuove varianti, grazie alle “cellule di memoria”.

    ospedali covid 8 ospedali covid 8

     

    Le restrizioni sono state utili: bisogna ricordare che la salute non è in contrasto con lo sviluppo economico. La povertà è la principale causa di morte. Inoltre la vaccinazione non rappresenta una limitazione della libertà personale, ma va a beneficio della collettività. Così come vedersi ritirata la patente se si guida ubriachi».

     

    ROMA SCONTRI MANIFESTAZIONE NO VAX ROMA SCONTRI MANIFESTAZIONE NO VAX

    Come valuta l’ipotesi del Governo di reintegrare i sanitari sospesi perché non vaccinati?

    «Chi è no-vax non dovrebbe operare in campo sanitario, perché i vaccini sono il più grande strumento che abbiamo per combattere le malattie. E i vaccini contro Sars-CoV-2 sono i più sicuri ed efficaci di sempre: nel 2021 hanno salvato 20 milioni di persone nel mondo. Non immunizzarsi, da Covid, ma anche dall’influenza, significa essere più a rischio di contrarre queste infezioni e quindi di trasmetterle agli altri: nel caso dei sanitari gli “altri” sono i malati, spesso anziani, ovvero i soggetti più deboli in assoluto. Persone che di Covid o influenza possono morire. Ci si vuole davvero assumere questa enorme responsabilità?».

     

    GIUSEPPE REMUZZI GIUSEPPE REMUZZI

    Un altro tema caldo è l’obbligo di mascherina negli ospedali e residenze sanitarie assistenziali (Rsa), che scadrà il 31 ottobre e potrebbe non essere rinnovato.

    «Negli ospedali e nelle Rsa la mascherina andrebbe tenuta sempre, anche fuori pandemia, per proteggere i pazienti fragili. Aggiungo che, in questa fase, sarebbe raccomandabile anche per la popolazione generale continuare a indossare la mascherina negli ambienti affollati e poco areati. Omicron e le sue sottovarianti sono altamente contagiose e la trasmissione avviene soprattutto tramite aerosol, ovvero le particelle che restano sospese in aria».

     

    Il bollettino dei dati Covid sarà settimanale: è un bene?

    manifestanti no green pass a roma 2 manifestanti no green pass a roma 2

    «Sì, non giudico necessario fornire alla popolazione i numeri dei contagi, ricoveri e decessi giornalieri. Con il bollettino settimanale si semplificheranno le procedure e magari diminuirà un po’ l’effetto ansia, inevitabile se si fa la conta dei malati e morti ogni 24 ore. Naturalmente è fondamentale che Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute, Regioni e tutti i decisori abbiano accesso ai dati quotidianamente».

     

    Quanto è importante vaccinarsi contro Sars-CoV-2?

    ospedali covid 7 ospedali covid 7

    «È cruciale che gli ultrasessantenni e i soggetti fragili ricevano prima possibile la quarta e poi la quinta dose, a 120 giorni di distanza. Va bene qualunque tipo di vaccino, sia quello basato sul virus originario (Wuhan), sia quelli adattati a Omicron BA.1 o BA.4-5. Alcuni studi, non ancora pubblicati, sembrano dimostrare che nella quarta dose i tre vaccini forniscono la stessa risposta anticorpale».

     

    È ancora necessaria la quarantena per i positivi?

    «Ormai sappiamo che il massimo rischio di contagio si concentra nella fase di incubazione, pre-sintomatica, in cui spesso la persona non è consapevole di avere l’infezione. È sufficiente restare in casa finché sono presenti sintomi, come si fa con l’influenza o altre malattie».

     

    ROBERTO SPERANZA ORAZIO SCHILLACI ROBERTO SPERANZA ORAZIO SCHILLACI

    Ci sono stati errori nella gestione della pandemia?

    «Credo che in questi ultimi due anni e mezzo sia stato fatto tutto quello che era possibile, con i mezzi e l’organizzazione sanitaria che abbiamo in Italia. Non si tratta di individuare colpe, ma di affrontare un problema strutturale che deriva dal costante depauperamento, nell’ultimo decennio, del Servizio sanitario nazionale: il malfunzionamento della medicina territoriale.

     

    Il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) rappresenta un’opportunità per colmare questa lacuna, apparsa in tutta la sua gravità durante la pandemia. A guidarci dovrebbe essere un ragionamento semplice, ma al tempo stesso profondo: promuovere la salute è un’occasione di giustizia sociale e sviluppo dell’umanità».

    GIUSEPPE REMUZZI GIUSEPPE REMUZZI

    ospedali covid 6 ospedali covid 6

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