Marco Giusti per Dagospia
Atomic Blonde di David Leitch
CHARLIZE THERON IN ATOMICA BIONDA
Cinque anni di preparazione, due denti rotti nelle scene d’azione, un botto di vodka con ghiaccio (“Stoli on Ice”, segnate), perfino il bagno nei cubetti di ghiaccio… ma le conveniva davvero a Charlize Theron produrre e interpretare questa fredda, violentissima spia bionda lesbica in Atomic Blonde, diretto da David Leitch, già co-regista di John Wick e scritto da Kurt Johnstad che lo ha tratto dalla graphic novel “The Coldest City” di Sam Hart e Antony Johnston? Il film si vedicchia, ben confezionato, con una colonna sonora strepitosa di canzoni fine anni ’80 che devono descrivere la Berlino poco prima del crollo del Muro nel 1989.
Così dài di David Bowie (“Cat People” e “Under Pressure”), di New Order (“Blue Monday”), di george Michael (“Father Figure”), di Falco (“Der Kommissar”, ma non la esegue lui), di Clash (“London Calling”), di Depeche Mode (“Behind the Wheel”).
CHARLIZE THERON IN ATOMICA BIONDA
Anche se il solo brano davvero del 1989 è “Fight the Power” dei Public Enemy, che racconta una crudissima scena di scontro tra la Stasi e un gruppetto di ragazzi punkettoni e hip-hop. Ecco, le cose migliori di questa avventura a fumetti con una Charlize Theron anche troppo metallica alla fine sono le canzoni, gli abiti e le scarpe firmatissime della protagonista, con tanto di esaltazione del tronchetto Dior, una bella ma forse inutile citazione di Stalker di Tarkovsky che un gruppo di cinephiles vedono a Berlino Est, la scena lesbo tra la protagonista e la bonissima Sofia Boutella di Kingsman, che aggiunge una stravaganza al film che non c’era nel fumetto.
CHARLIZE THERON IN ATOMICA BIONDA
Ma James McAvoy, fresco di personalità multiple in Split di Shyamalan (stanno girando il sequel, Glass), è un po’ sprecato, come sono un bel po’ sprecati John Goodman, Toby Jones, Eddie Marsan, tutti grandi attori che fanno spioni o infamoni. Per non dire del grande Til Schweiger, uno dei bastardi tarantiniani, che riconoscerete nel ruolo dell’orologiaio. O di star del cinema che fu come Barbara Sukowa ridotta a comparsa. Avrei preferito vederla in Don Matteo…
Meglio il giovane Bill Skarsgard, che viene fuori davvero, o i rari momenti dove James McAvoy si ricorda di saper recitare. Charlize ha gran classe, si getta anche in una lunghissima, complessa e violentissima sequenza alla Kill Bill in un palazzetto di Berlino Est che dovrebbe un po’ essere il clou di tutte le scene d’azione del film. Ma non basta. E non ha il fascino di Uma Thurman.
CHARLIZE THERON IN ATOMICA BIONDA
David Leitch lo gira un po’ alla John Wick, da fumettone internazionale. Forse meno cazzaro. Ma rivogliamo la Charlize senza un braccio di Mad Max: Fury Road. Questa è una bamboletta assassina alla Modesty Blaise che cerca un po’ di classe tra le citazioni del Bowie berlinese, un lesbo chic molto castigato, le scarpette Dior. Le scappa pure la lacrimuccia per dimostrare che ha un cuore. Alla fine questi due denti rotti se li poteva risparmiare. In sala.
CHARLIZE THERON IN ATOMICA BIONDA