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    IL DIVANO DEI GIUSTI - “HA VISTO PIÙ PISELLI LEI DEL MINESTRONE DE MI NONNA”, SU CINE 34 ALLE 21 “OLÉ” DEI VANZINA, CHE FU NEL 2006 IL PRIMO CINEPANETTONE GIRATO DA BOLDI, APPENA DISUNITA DALLA COPPIA CON CHRISTIAN DE SICA. LA SINISTRA (ERA IL TEMPO DELL’UNIONE) CHIESE CHE IL FILM VENISSE ADDIRITTURA BANDITO DAGLI SCHERMI RAI?” – E POI IL WESTERN COMICO DEMENZIALE ALL’ITALIANA, “I MAGNIFICI BRUTOS DEL WEST”, L’ULTIMO HAREM CON DANIELA POGGI E LA CLERY NUDISSIMW. E SE VOLETE VEDERE COME RECITA AMBER HEARD… - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    E stasera che vediamo? Io mi sono già visto l’attesissima quarta puntata della quarta stagione di “Westworld” uscita stanotte e mi sento quasi a posto. C’è anche un gran colpo di scena che non chiarifica tutto, ma dà un senso ai percorsi che stiamo seguendo. Non dico altro, tranne che Thandiwe Newton e Tessa Thompson sono meravigliose e guardo la serie più per loro che per la storia, che è francamente un rompicapo dove tutti muoiono e tutti risorgono costantemente inseguiti da Ed Harris. Ho visto anche su Disney+ le prime puntate della comedy scolastica “Abbott Elementary”, piena di nominations agli Emmy, e deve dire che Quinta Brunson, ideatrice e protagonista, ma anche Janelle James e Sheryl Lee Ralph fanno molto ridere e la sceneggiatura funziona perfettamente, anche se non so niente dei problemi di Philadelphia e dello stadio degli Eagles.

     

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    Nel doppiaggio italiano, un po’ assurdamente, attenti che è stato tolto del tutto il lato mockumentary della serie. In pratica, fuori campo, avevamo le voci di una crew che sta girando un documentario sulla scuola e intervista le maestre. Cosa che nella versione italiana è scomparsa, anche se, ovviamente, vediamo i personaggi che guardano in macchina ascoltando gli autori del documentario e non capiamo bene perché. Avranno pensato che così è più comprensibile. Non è vero. E se lo vedete sottotitolato, scoprirete che non esistono sottotitoli dei dialoghi della troupe. Incomprensibile.

     

    Per rifarci gli occhi stasera abbiamo su Cine 34 alle 21 “Olé” dei Vanzina, che fu nel 2006 il primo cinepanettone apocrifo, cioè girato da Boldi, appena disunita dalla coppia con Christian, per Medusa. Con Boldi ci sono Salemme, Enzo Salvi, Daryl Hannah, Natalia Estrada e la bomba sexy Francesca Lodo (ma chi era, accidenti?). Ricordo che non era male, malgrado qualche battuta pesante “Ha visto più piselli lei del minestrone de mi nonna”, Boldi sulla Estrada. E lei a lui nudo, “Ma che fai con sta panza?” E Salvi: Ma che pansa, questa è la pensilina, sotto c’è la sala giochi”. Ci fu, all’epoca, anche una grana politica, come scrivevo sul “Manifesto”: “Ma come? Ci abbiamo messo anni a sdoganare i Vanzina e a farli diventare se non di sinistra, diciamo almeno progressisti, e ora l'Unione, come un sol uomo (Mastella però non ha detto come la pensa...), si scaglia contro Olé, ultima fatica cinepanettonistica vanziniana, e chiede che il film venga addirittura bandito dagli schermi Rai?”. Ma cos’era l’Unione?

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    E’ un film biblico “La tenda rossa” di Roger Young con Morena Baccarin, Minnie Driver, Iain Glen, Debra Winger, Rebecca Ferguson, Tv2000 alle 20, 55. Su Iris alle 21 avete “Un incontro per la vita” di Nicolas Vanier con François Cluzet, Jean Scandel, Eric Elmosnino, avventure di un orfanello che arriva in campagna dalla Parigi degli anni ’30. Niente di eccezionale, ma vedibile “The Time Machine” di Simon Wells con Guy Pearce, Jeremy Irons, Samantha Mumba, Phyllida Law, Canale 20 alle 21, nuova versione cinematografica, dopo quella di George Pal del 1960, del romanzo fantascientifico di H.G.Wells. Su Rai Movie alle 21, 10 arriva un vecchio glorioso western anni’50 diretto da Delmer Daves, “Vento di terre lontane” con Glenn Ford, Ernest Borgnine, Felicia Farr, Rod Steiger, Valerie French, Charles Bronson e Jack Elam. Inutile dire che il ipo di recitazione di Steiger, il “metodo”, non funzionava troppo a fianco di attori più viscerali come Borgnine o Charles Bronson.

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    Su La5 alle 21, 10 trovate una storia sentimentale tra giornalisti televisivi con Robert Redford e Michelle Pfeiffer, Qualcosa di personale” diretta da Jon Avnet. Ci sono anche Stockhard Channing, Joe Mantegna, Kate Nelligan. Mi incuriosisce. Un po’ meno la caccia all’oro da sub di “Tutti pazzi per l’oro” di Andy Tennabt con Matthew McConaughey, Kate Hudson, Donald Sutherland, Canale 27 alle 21, 10. Brutte avventure nordiche di due gemelline sperdute tra i ghiacci in “Operation Arctic” di Grethe Boe-Waal con Kristofer Hivju, Lars Arentz-Hansen, Cielo alle 21, 15. Opera prima di Umberto Carteni è la commedia con triangolo gay “Diverso da chi?”, Canale Nove alle 21, 25, dove Luca Argentero, candidato sindaco, fidanzato con Filippo Nigro e gay dichiarato, si innamora inaspettatamente di Claudia Gerini, dello stesso partito per fortuna.

     

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    In seconda serata che abbiamo? Ci sarebbe “Quanto basta”, commedia di Francesco Falaschi con Vinicio Marchioni, Valeria Solarino, Luigi Fedele, Mirko Frezza, Rai 5 alle 22, 15, storia di uno chef finito ai servizi sociali che se la vede con un gruppo di ragazzi autistici, un altro con la sindrome di Asperger e la bella Anna di Valeria Solarino. Vedo anche una marea di repliche, il bel western di Ed Harris “Appaloosa”, dove fa coppia con Viggo Mortensen e se la vedono col cattivo Jeremy Irons, Rai Movie alle 23, il trashissimo “Mia moglie è una bestia” di Castellano&Pipolo con Boldi e Eva Grimaldi, Cine 34 alle 23, 05, il bellissimo “Hellboy” di Guillermo Del Toro con Ron Perlman e Selma Blair, Rai 4 alle 23, 10.

     

    Su Rai Due andrà benissimo su Rai Due a mezzanotte la commedia napoletana “Finalmente sposi” di Lello Arena, secondo film della coppia comica napoletanissima Arteteca, formata da Enzo Iuppariello e Monica Lima. “Mi manca tanto la papaccella!” – “Ogni promessa è un fremito” – Se Maometto non va alla montagna è perché gli piace o’ mare!” – “Fatti un po’ di training androgino”. Gli Arteteca avevano esordito un paio d’anni prima con “Vita, cuore e battito”, diretto da Sergio Colabona, che era andato benissimo. Qui incontrano Lello Arena, che non girava un film dal 1988, mentre il copione porta la firma di Ciro Ceruti e Nando Mormone, il loro manager e produttore, anche se sembra dato più di una mano anche Valentino Picone, che infatti è ringraziato nei titoli di coda.

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    Da bravo capocomico Lello Arena sembra preoccuparsi maggiormente di far funzionare le situazione comiche all’interno delle singole scena senza perdere un’ossatura narrativa funzionale. Fortemente improvvisato, al punto che al montaggio sono stati tolti qualcosa come 90 minuti, è un film che alterna qualche banalità a scene anche molto riuscite. Nel film, Enzo e Monica decidono di sposarsi, spinti anche dalla richiesta affettuosa di lei, “Hai due scelte: o mi sposi o mi sposi”. Lo fanno secondo i modelli napoletani più cafoni, spendendo troppo. Al punto che salteranno il viaggio di nozze a Miami e andranno da un cugino, Ciro Ceruti, in Germania.

     

    Su Italia 1 a mezzanotte, se volete vedere come recita Amber Heard, la potete vedere nel thrillerone “And Soon the Darkness” di Marcos Efron, dove in vacanza in Argentina con un’amica, si troverà in una bruttissima situazione. Su Rai Movie all’1 torna Clint Eastwood nel divertente “Fai come ti pare” di Buddy Van Horn, suo assistente storico per le scene d’azione, con Sondra Locke, Geoffrey Lewis, William Smith. Sequel di “Filo da torcere”.

     

    Su Rete 4 alle 2 torna l’erotico “L’ultimo harem” diretto da Sergio Garrone con Corinne Cléry, nudissima, George Lazemby, il James Bond australiana di scarsa fortuna, Daniela Poggi, nudissima, Maria Kosty, Ursula Buchfeliner, Adriana Vega, Mirta Miller. La storia vede la bella modella Corinne Cléry in quel di Cannes che si innamora di un ricco ministro di un emirato.

     

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    Lo sposa ma presto scopre di essere la sua quarta moglie. Minchia! Dice Garrone che il film “non rispetta né il libro di Vazquez Figueroa né la mia sceneggiatura tratta dal libro, Perché l’intervento della produzione è stato pesante e si sono preoccupati dei dialoghi e non di quella che era la storia base”. In pratica il film è stato manipolata dalla produzione e da film di quasi denuncia della condizione della donna nella famiglia islamica è diventato un’operetta. Svegliatevi alle 2, 45 perché su Cine 34 danno un capolavoro di Ciro Ippolito, produttore, e Alfonso Brescia, regista, “I contrabbandieri di Santa Lucia” con Mario Merola, Antonio Sabato, Gianni Garko e Nunzio Gallo. Il film parte dal disastro economico di “Afyon Oppio” di Ferdinando Baldi con Ben Gazzara e Silvia Monti che non faceva una lira.

     

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    Il capo della PAC, Bregni, non sapeva come fare per recuperare i soldi perduti.  Ciro Ippolito lo convinse a inserire gran parte del film in un altro film, con Merola protagonista, girato di corsa a due lire, appunto “I contrabbandieri di Santa Lucia”. Nel film nuovo si girava, guarda un o’, con veri contrabbandieri. Vi compare pure Dante Matelli, allora giornalista dell’Espresso, che ebbe per caso un piccolo ruolo di contrabbandiere col mitra in mano. Altro cultone introvabile stanotte è “Fratello dello spazio” di Mario Gariazzo con Martin Balsam, Agostina Belli, Eduardo Fajardo, Manuel Gallardo, Cine 34 alle 4, 25. Chiudo col capolavoro del western comico demenziale all’italiana, “I magnifici Brutos del West” di Marino Girolami, unico film da protagonisti dei mitici Brutos, che qui sono Jerry Bruno, Aldo Maccione, Gianni Zullo, e Leonardo Cassio detto Dino, ma ci sono anche Emma Penella, Darry Cowl e Giacomo Rossi Stuart, Iris alle 4, 40.

     

    Ricorda Jerry Bruno che erano appena usciti dal successo di “Urlatori alla sbarra” di Lucio Fulci e era scoppiato lo spaghetti western. Ma Jack Guerrini, il bello oltre che cantante, non li volle seguire e Elio Piatti venne sostituito dal pugliese Cassio. “La sceneggiatura era scritta sulla carta del macellaio.

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    La scrivevamo giorno per giorno con il regista, Marino Girolami, basandosi solo su delle indicazioni di storia”. Bruno ricorda che a Torino uscì in pieno Natale al Cinema Reposi mezzo vuoto, e venne smontato dopo tre giorni. “Era brutto, noi eravamo abbandonati a noi stessi e si vedeva.” L’unico che ci guadagnò davvero fu Aldo Maccione. “Aveva due passioni, il cinema e la Spagna, le trovò entrambe. Aldo lì imparò moltissimo e decise che avrebbe continuato da solo”. Ma la storia più clamorosa me la raccontò il produttore, Alvaro Mancori, responsabile anche del villaggio western di Settebagni dove si girò il film. Stava in America, quando lo chiamarono da Roma per chiedergli se voleva produrre il film. Chiese con chi e rispose che andava bene. Poi tornò a Roma e con grande stupore scoprì che non si stava girando un film western comico con i Beatles, come aveva capito al telefono. Ma con i Brutos!

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