Marco Giusti per Dagospia
pizza connection
Film da vedere stasera prima che arrivi Sanremo e occupi tutte le nostre serate (o quasi)? Tra il thriller di Neil Jordan con Jodie Foster e Terrence Howard “Il buio nell’anima”, Iris alle 21, e il vecchio e glorioso camorra movie “Pizza Connection” di Damiano Damiani con Michele Placido, Mark Chase, Simona Cavallari, Ida Di Benedetto, Cine 34 alle 21, scusatemi, ma, malgrado Neil jordan sia un grande regista, non lo nego, mi rivedrei proprio “Pizza Conncetion”, scritta da Ernesto Gastaldi e Franco Marotta, con mafiosi e killer tra New York e l’Italia. Chi se lo ricorda più? E poi ci sono Tony Sperandeo e Gigi Burruano, cosa volete più dal cinema?
PIZZA CONNECTION
Su Canale 27 vedo che passa un altro film anni ’80 prestigioso, come il Tarzan con Christopher Lambert, cioè “Greystoke” di Hugh Hudson con Andie MacDowell, Ralph Richardson, Ian Holm, James Fox. Tutto vostro il Pupi Avati di annata, “Una gita scolastica” con Carlo Delle Piane con gli occhi lucidi innamorato, se mi ricordo bene, della fatalona Tiziana Pini. Rai Storia 21, 10. Ma ci sono anche Rossana Casale, Lidia Broccolino, Bob Tonelli,Cesare Barbetti, un giovanissimo Marcello Cesena, Davide Celli, figlio di Giorgio Celli. Come saprete tutti (ne dubito…) il film venne messo da Gianluigi Rondi in concorso a Venezia, anche se la giuria presieduta da Bernardo Bertolucci premiò fortunatamente “Prenom Carmen” di Godard e tutto il cast maschile di “Streamers” di Robert Altman.
tranquille donne di campagna
Su Rai Movie alle 21, 10 passa invece “Il vegetale”, primo film girato da Gennaro Nunziante orfano di Checco Zalone, con Fabio Rovazzi protagonista. E’ una graziosissima favoletta morale ideata dallo stesso Nunziante per l’esordio cinematografico dell’allora lanciatissimo Fabio Rovazzi e della sua costar, la piccola Rosy Franzese, star della fiction “Sirene”. All’anteprima romana i critici in generale snobbarono l’ìoperazione, definendo il film fragile, non divertente. Bocciato! A me, però, era piaciuto, ben scritto, ben diretto, preciso nel suo voler fare qualcosa di diverso, di controcorrente, di garbato. Ovvio che Rovazzi, non essendo un comico, non poteva essere divertente come Zalone. Ma portava dentro il film il suo personaggio stralunato e innocente, che i ragazzini suoi fan conoscevano benissimo, una logica ferrea di onestà e di rispetto che è davvero controcorrente nell’immaginario del paese di questi ultimi anni. Non andò però bene come sperato.
una gita scolastica
Su Cielo alle 21, 15 svegliate gli spettatori guardoni, perché passa l’erotico “Tranquille donne di campagna” di Claudio De Molinis alias Claudio Giorgi, più drammatico che commedia sexy con Philippe Leroy padre-padrone nell’Italia fascista e un bel po’ di belle donne del tempo, Rossana Podestà, Carmen Scarpitta, Silvia Dionisio e una Serena Grandi proprio agli inizi come cameriera disponibile. Non ne ho un bel ricordo. La7 alle 21, 15 punta invece su “Allarme rosso” film di sottomarini e di rapporti di potere tra maschi forti diretto da Tony Scott con dialoghi scritti e riscritti da Quentin Tarantino e attori come Denzel Washington e Gene Hackman. Da vedere.
Su Italia 1 alle 21, 20 avete invece il fantasy “Il ragazzo che diventerà re” scritto e diretto pochi anni fa da Joe Cornish con Louis Ashbourne Serkis, Tom Taylor, Rebecca Ferguson, Patrick Stewart, Dean Chaumoo, dove un bambinetto si ritrova in mano la spada di Excalibur e se la vedrà con la terribile strega Morgana. Cornish, già regista di “Attack the Block” e di altre avventurosi giovanili, gioca bene le sue carte e il film, mischione di “E.T.” e “Excalibur”, ha un’attenzione critica di tutto rispetto.
se mi lasci non vale salemme 34
Tv2000 alle 21, 20 punta invece sul recente “Abe”, commedia brasil-americana molto acclamata al Sundance diretta da Fernando Grostein Andrade con Noah Schnapp, Seu Jorge, Dagmara Dominczyk, Mark Margolis, che costruisce attorno al protagonista, un po’ ebreo un po’ palestinese, Abe/Ibrahim, una sorta di ritrattino di un ragazzino di Brooklyn di 12 anni che dovrà affrontare problemi molto più grandi di lui. Su rete 4 alle 21, 25 trovate invece Bud e Terence in “Non c’è due senza quattro” di E.B. Clucher alias Enzo Barboni con April Clough, Harold Bergman.
In seconda serata posso consigliarvi “Lasciami per sempre”, commedia con la famiglia allargata e problemi di giovani e di adulti ideata e diretta nel 2017dalla sempre attivissima Simona Izzo con Barbora Bobulova, Max Gazzè, Valentina Cervi, Veruska Rossi, Marco Cocci, Myriam Catania. Tra le tante repliche occhio a “Hannibal”, cioè il ritorno Hannibal lecter da protagonista tutto girato a Firenze da Ridley Scott con Anthony Hopkins, Julianne Moore, Giancarlo Giannini, Ray Liotta, Frankie Faison, La7 alle 23, 30, il thriller “Innocenza colposa” di Simon Moore con Liam Neeson, Laura San Giacomo, Kenneth Cranham, Maggie O'Neill, 7Gold alle 23, 30.
se mi lasci non vale salemme 23
Rete 4 presenta l’ottima commedia “Se mi lasci non vale” di e con Vincenzo Salemme, ma anche con Carlo Buccirosso, Paolo Calabresi, Serena Autieri, Tosca D'Aquino, che si sente rivolgere pesantissime battute (“Chi è ’sta scorteca?”- “Chi è ’sta frecola?”). Ah, scordavo, come ci piace Carlo Buccirosso quando torna a recitare con Vincenzo Salemme e i due si scatenano come ai vecchi tempi. Al suo decimo film da regista, Vincenzo Salemme torna a Napoli, riprende in compagnia Carlo Buccirosso, ritrova Tosca D’Aquino e Serena Autieri, innesta nel corpo napoletano dell’opera un buffo Paolo Calabresi, omaggia un grande vecchio del teatro come Carlo Giuffrè, un po’ svagato ma perfetto, e i risultati si vedono. Perché la costruzione di coppia che ha dai tempi del teatro con Buccirosso è ancora una meraviglia di tempi comici perfetti e solo vederli scambiarsi i ruoli vale il prezzo del biglietto. E lo vale anche per l’incredibile spiegazione che Carlo Giuffrè cerca di dare a Salemme del perché suo figlio, Paolo Calabresi, parli romano a Napoli. Ma è quando Buccirosso entra in scena e si scatena sia come attore cane da sceneggiata sia come finto autista prima e poi come finto ricco dopo dando a Salemme il ruolo dell’autista che il film si impenna.
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Nella notte avete il western italo-russo di Enzo G. Castellari “Jonathan degli orsi” con Franco Nero, Floyd "Red Crow" Westerman, John Saxon, Melody Robertson, Rai Movie alle 0, 30. Racconta Castellari alla rivista “Amarcord”, oggi scomparsa: “Franco Nero aveva già la produzione sia russa che italiana, a questo punto è andato da Berlusconi e gli ha detto: Io vorrei fare un western. Berlusconi ha accettato, l’ha messo in comunicazione con il suo braccio destro, Bernasconi, hanno fatto il contratto, e Franco mi ha chiamato quando era tutto era già pronto; in seguito mi ha mandato un soggetto ideato da lui, e scritto con il giovane Lorenzo De Luca, grande ammiratore di Keoma. Dopo aver scritto la sceneggiatura, siamo partito per realizzare il film. Ho avuto un mucchio di problemi, quanti mai nei trentasei film che ho girato”. Franco Nero ha invece raccontato così la genesi del film a “Nocturno”: “Mi hanno fatto molto soffrire, perché l’avrei voluto realizzare un anno prima di Balla coi lupi. Naturalmente in Italia mi hanno sbattuto tutte le porte in faccia; poi è uscito Balla coi lupi che ha avuto un grande successo...
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Ma io questo discorso sugli indiani lo volevo già fare. Devo dire che l’unico a crederci è stato Berlusconi, per caso, quando ancora non era in politica. Gli dissi: Senti, ti voglio dire solo due battute su questo western che vorrei fare... In cinque minuti gli ho raccontato la storia, lui mi ha stretto la mano e mi ha detto Va bene.” Il film si fa con 12 miliardi di lire di budget, dedica a Sergio Corbucci e a Clair Huffaker, molto amico di Franco Nero, grande sceneggiatore e vero patito del west. Nel ruolo dell’orso ci sono sei orsi diversi. Non se ne trovava uno buono in Russia. Nel film il capo indiano è Floyd Redcrow Westerman, il capo indiano di Balla coi lupi. Il ruolo di David Hess venne girato tutto in una settimana perché non si sopportavano con Castellari.
Su Cine 34 alle 00, 35 torna il cultissimo “Bambola” di Bigas Luna con Valeria Marini che vive in un barcone-casa-trattoria sul fiume. Con lei ci sono Anita Ekberg come mammà un po’ alcolista un po’ mignotta, Stefano Dionisi come fratello gay biondo nella sua più imbarazzante interpretazione di sempre, Jorge Perrugoria, maschio dalle idee chiare (“alle donne devi dare minchia, minchia, minchia e botte”) come compare di cella violento di tal Settimio, Manuel Bandera, già fidanzato di Bambola ma anche del fratello. Un buco vale l’altro. Quando il supermacho Perrugoria uscirà di galera andrà proprio da Bambola con il pisello in mano e poche idee ma chiarissime in testa. Acchiappa Bambola, via le mutande, e se la lavora con le anguille nella scena clou del film di fronte a un pubblico allibito. Resta in assoluto il miglior film della Marini, il più divertente, il più scatenato.
rovazzi il vegetale
Ripresi per Blob i fischi, le risate, gli applausi di una clamorosa prima a Venezia del film con la Marini presente. Poi, con Tatti Sanguineti incontrammo il produttore esecutivo del film, Massimo Ferrero alias Viperetta e ci spiegò come aveva salvato il film… Salvato… Con tutti quei fischi… Su rete 4 alle 0, 45 torna “Il boss” di Fernando Di Leo con Henry Silva, mentre su La7D all’1 avete il Fast&Furious all’italiana, cioè “Velocità massima” di Daniele Vicari con Valerio Mastandrea, Cristiano Morroni, Alessia Barela, Ivano De Matteo, Enio Girolami. L’ho sempre amato molto. Rai Tre alle 2 presenta un capolavoro come “La febbra dell’oro” di Charles Chaplin.
bambola valeria marini
E, se non lo avete visto, magari sarebbe l’ora di vederlo, mentre su Iris alle 2, 05 avete il fantasy inizio secolo (l’altro,. Non questo, ovviamente) diretto da Luc Besson nel 2010 e passato un po’ inosservato, “Adele e l’enigma del faraone” con Louise Bourgoin, Mathieu Amalric, Jean-Paul Rouve, Gilles Lellouche, dove la protagonista se la vede con qualsiasi mostro dello schermo. Nella notte più fon da passa di tutto. Da “Who’s that Girl?” di James Foley con Madonna e Griffin Dunne, Italia 1 alle 2, 40, allo strepitoso “Come inguaiammo il cinema italiano”, sorta di docufiction su Franco e Ciccio ideato e diretto da Franco Maresco e Daniele Ciprì quando erano ancora uniti, La7 alle 3, 20.
Dalla commedia sexy non freschissima “Il pomicione” di Roberto Bianchi Montero con Francesco Mulè, Rosalba Neri, Gabriella Lepori, Venantino Venantini, Rete 4 alle 3, 40, al sofisticatissimo noir in bianco e nero dei fratelli Coen “L’uomo che non c’era” con Billy Bob Thornton che fa il barbiere e non la smette mai di fumare, Frances McDormand, James Gandolfini, Scarlett Johansson, tutti perfetti, Iris alle 3, 50. Dallo stracultissimo “Sposerò Simon Le Bon” di Carlo Cotti con Barbara Blanc, Federica Izzo, Luca Lionello, Italia 1 alle 4, 15, all’erotico pecoreccio “La campagnola bella” di Mario Siciliano con Femi Benussi, Franca Gonella, Gianni Dei, Filippo Torriero, Carla Calò, Cine 34 alle 4, 25.
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Chiudo su un capolavoro di John Ford che da piccolo mi fece impazzire, “I cavalieri del Nord Ovest” con John Wayne in uno dei suoi ruoli preferiti, quello del Capitano Nathan Brittles, Joanne Dru, Ben Johnson, John Agar, Harry Carey jr., Victor McLaglen, Rai Tre alle 4, 40.
L’incredibile fotografia in Technicolor di Winton C. Hoch, che perse un sacco di tempo a rincorrere i lampi e i temporali per le scene di esterni con i cavalieri sotto la pioggia nella Monument Valley, venne premiato con un Oscar e me la ricordo come fosse oggi nella visione che ne feci da ragazzino al Cinema Astra di Grosseto. John Ford non voleva John Wayne come protagonista. Troppo giovane, aveva solo 41 anni per un ruolo da sessantenne, e non grande attore.
Ma poi lo vide come protagonista de “Il fiume rosso” di Howard Hawks e esclamò "I didn't know the big son of a bitch could act!"- “Non sapevo che quel grosso figlio di… potesse recitare” e lo scritturò. Non solo. A fine lavorazione gli fece avere una torta e gli disse “Sei un attore adesso!”. Vi ricordo anche che il meraviglioso cavallo di Ben Johnson è il celebre Steel, che apparteneva al suo patrigno, tal Clarence "Fat" Jones, che noleggiava cavalli per il cinema, mentre quello che cavalca Harry Carey jr è il più tranquillo Soldier. Inutile che vi dica che con gli occhi di oggi il ritratto che fa Ford degli indiani è decisamente razzista. Siamo d’accordo. Ma il film, almeno per chi lo vide da ragazzino a metà Novecento, rimane un capolavoro.
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