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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - IL CINEMA HORROR AMERICANO PERDE UNO DEI SUOI MAESTRI. TOBE HOOPER, TEXANO DI AUSTIN, AUTORE DEL CAPOLAVORO ''NON APRITE QUELLA PORTA'', SE NE VA A 74 ANNI - CON SPIELBERG PRODURRÀ 'POLTERGEIST', ALTRO FILM CHE VERRÀ IMITATO ALL'INFINITO - NON ABBANDONO' MAI IL TIPO DI CINEMA CHE GLI AVEVA DATO SUCCESSO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

    non aprite quella porta non aprite quella porta

     

    Il cinema horror americano perde uno dei suoi maestri. Tobe Hooper, texano di Austin, autore del capolavoro del terrore Non aprite quella porta, se ne va a 74 anni a Los Angeles. Come George Romero, anche Tobe Hooper sviluppa il suo cinema lontano da Hollywood, in piena indipendenza dalle Majors. Arriva a Non aprite quella porta, dopo un corto, The Heisters, e un primo lungometraggio da noi inedito, Eggshells, che gia' poneva al centro della storia un piccolo gruppo di giovani e un posto tenebroso.

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    Girato con soli 300 mila dollari, The Texas Chainsaw Massacre o Non aprite quella porta sviluppa un modello che verra' ripetuto centinaia di volte dall'horror non solo americano. Ma il punto di forza e' la rozza famigliola cannibale texana e il pazzo Leatherface, vero e proprio serial killer alla Ed Gein. Il film diventa da subito un grande successo e segna per sempre la carriera di Hooper.

     

    Dopo aver provato a sviluppare un sequel di Non aprite quella porta con John Milius senza successo, non ottiene lo stesso risultato del suo primo horror con Eaten Alive o Crocodile, dove il cattivo e' un rozzo contadino della Louisiana che vive con un rettile vicino a una palude. E' davvero notevole la sua versione televisiva, ma da noi usci' come film, del romanzo di Stephen King Salem's Lot, con un terribile vampiro intepretato da Reggie Nalder nel 1979.

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    Torna al grande successo assieme a Steven Spielberg come produttore con Poltergesit, altro film che verra' imitato all'infinito. Si lega poi alla Cannon di Golan e Globus per una serie di horror molto inventivi dove riesce a esprimere la sua visione di un cinema assolutamente barocco. Il titolo di maggior impatto fu Lifeforce con Matilda May nudissima vampira dello spazio che succhia i terrestri e li lascia morti e spompati.

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    Invaders From Mars e' un remake non troppo riuscito, ma il sequel di Non aprite quella porta era accattivante e geniale. Tra gli altri suoi film ricordiamo The Funhouse, tutto girato in un parco dei divertimenti pericoloso, Toolbox Murders, Mortuary. Per Billy Idol giro' un bellissimo video nei primi anni 80, Dancing With Myself.

     

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    Non sempre riusci' a ritrovare negli ultimi anni lo spirito dei suoi primi film, ma non abbandono' mai il tipo di cinema che gli aveva dato successo. Giro' nel 2013 Djinn, mai arrivato da noi, e segui' a Cannes il restauro di Non aprite quella porta, facendo notare a tutti quanto questi restauri modifichino in realta' la pasta di un film, illuminando a giorno ogni angolo dello schermo. Non era piu' il suo film.

     

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