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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - IMPOSSIBILE NON VOLER BENE A DARIA NICOLODI, INCANTATI DALLA SUA INTELLIGENZA E DALLA SUA GRAZIA. UNA PERDITA TERRIBILE PER IL NOSTRO CINEMA. ATTRICE DI CULTO, MOGLIE E MUSA DI DARIO ARGENTO, MADRE DI ASIA, A TEATRO CON RONCONI E PATRONI GRIFFI E IN TANTA BUONA TV. SOGGETTISTA E SCENEGGIATRICE DI “SUSPIRIA” E “INFERNO”. DARIO E DARIA FORMARONO UNA COPPIA MEMORABILE PER IL CINEMA HORROR E STRANGE INTERNAZIONALE. NON ACCETTÒ MAI COMPROMESSI O OFFERTE CHE NON FOSSERO INTERESSANTI


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Daria Nicolodi rip

     

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    Se ne va pure Daria Nicolodi in questo terribile 2020. Attrice di culto del nostro cinema, moglie e musa di Dario Argento, madre di Asia, ma anche attrice di teatro con Luca Ronconi e Giuseppe Patroni Griffi e di tanta buona tv, basterebbero “I Nicotera” e “Ritratto di donna velata”, e, soprattutto, soggettista e sceneggiatrice di “Suspiria” e “Inferno” diretti da Dario. Dario e Daria formarono una coppia memorabile per il mondo del cinema horror e strange internazionale.

     

    Ma Daria, negli anni, anche recentemente, non accettò mai compromessi o offerte che non fossero davvero interessanti. Nata a Firenze nel 1950, nipote del compositore Alfredo Casella, esordì giovanissima in una particina in “Uomini contro” di Francesco Rosi nel 1970, poi in “Salomé” di Carmelo Bene. Nel 1970 partecipa anche allo stravagante programma televisivo di Paolo Poli e Ida Omboni “Babau”, che verrà trasmesso solo sei anni dopo.

     

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    Ricordava anche di aver fatto un film, mai finito, sul movimento studentesco nel 1970. Ma il film che lei vedeva come il suo vero esordio fu “La proprietà non è più un furto” di Elio Petri dove dette vita al personaggio esplosivo dell'amante del macellaio Ugo Tognazzi che si rivolge al pubblico con un celebre monologo ultrafemminista sulla visione che ha il maschio medio della donna. Un monologo che le darà non pochi problemi di censura. Giovane e bellissima, la sua celebre scena di nuda la porta subito alla ribalta tra le possibili attrici sexy del tempo. Ma rifiuta molte proposte di commedie sexy, e preferisce dividersi tra teatro e tv.

     

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    A teatro la vediamo in quegli anni ne “Il candelaio” diretta da Luca Ronconi, in “Porte chiuse” di Sartre diretta da Giuseppe Patroni Griffi, “Legami pericolosi” diretta da Antonio Calenda, dove prenderà il posto di Pamela Villoresi che aveva litigato col regista. La troviamo anche nella ricca produzione di Garinei e Giovannini “Alleluja brava gente” e una storia con il protagonista, Gigi Proietti, anche lui emergente, sarà molto pubblicizzata sulle cronache teatrali. Con Gigi Proietti a teatro la troviao anche in un celebre “Gaetanaccio”, dove i due cantano e ballano. La troviamo anche nei televisivi “Ritratto di donna velata” di Flaminio Bollini a fianco di Nino Castelnuovo, che le darà una grande popolarità, e in “Saturnino Farandola” accanto a Mariano Rigillo.

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    Nel 1972 era nata la sua prima figlia, Anna, figlia dell’artista Mario Ceroli, che morirà prematuramente in un incidente stradale a Roma nel 1994. Al cinema, Daria passerà dal set caldo di Petri a quello ancora più caldo di Dario Argento nel 1975 in “Profondo rosso”, che la vedrà protagonista accanto a David Hemmings. Il suo sarà un amore fulminante con Dario, che lascerà per lei Marilù Tolo. Ovviamente il successo internazionale del film, il primo vero thriller pop-rock italiano, farà di lei la nostra prima grande star del cinema argentiano. Pochi anni dopo incontrerà addirittura il grande Mario Bava per il film televisivo “La Venere d’Ille” e ''Shock''.

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    Con Dario, pur rimanendo presto incinta di Asia, girerà una serie di film giustamente celebri. Farà solo una piccola apparizione in “Suspiria”, che però ha sceneggiato, grazie alle sue conoscenze di scienze esoteriche, anche se in un primo tempo avrebbe dovuto interpretare il ruolo che poi andrà a Stefania Casini, almeno così narrano le cronache dei giornali del tempo, ma girerà e scriverà “Inferno”, e poi la ritroveremo in “Phenomena” nel 1985, “Opera” nel 1987, ma anche in film prodotti da Dario, come “La setta” di Michele Soavi. La sua presenza non sarà mai marginale o qualsiasi, Daria porta ai film di Argento veramente un peso particolare che tutti gli spettatori afferrano subito. Scrive per Lucio Fulci “Il gatto nero”, poi “Paganini Horror”, interpreta per Lamberto Bava “Le foto di Gioia”.

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    Attenta a un cinema più intelligente, la troviamo ne “Il minestrone” di Sergio Citti, in “Maccheroni” di Ettore Scola con Jack Lemmon e Marcello Mastroianni, ma anche nel televisivo “Verdi” come prima moglie del compositore, interpretato dall’inglese Ronald Pickup. Le sue apparizioni cinematografiche, in realtà, negli ultimi vent’anni si diradano, ma la vedremo in “La terza madre” di Dario Argento, in “Viola bacia tutti” di Giovanni Veronesi assieme alla figlia Asia, “La parola amore esiste” di Mimmo Calopresti e in “Scarlet Diva” della stessa Asia. Sempre come sua madre. Il legame con Asia rimane negli anni fortissimo. Soprattutto quando diventerà nonna. Impossibile non voler bene a Daria, non essere incantati dalla sua intelligenza e dalla sua grazia. E’ una perdita terribile per il nostro cinema. 

    daria nicolodi Ugo Tognazzi - la proprieta non e piu un furto daria nicolodi Ugo Tognazzi - la proprieta non e piu un furto PROIETTI E DARIA NICOLODI PROIETTI E DARIA NICOLODI

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