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    IL DIVANO DEI GIUSTI - NON È UNA GRAN SERATA. MA ALLE 23,15 SU 'CIELO', ARRIVANO BRIGITTE BARDOT SUORA E ANNIE GIRARDOT PROSTITUTA ITALIANA IN “LE NOVIZIE”. OLTRE A “BACIAMI ANCORA” DI GABRIELE MUCCINO, IN SECONDA SERATA TROVA SPAZIO L’ULTIMO FILM SCRITTO, DIRETTO E INTERPRETATO DAL FRATELLO SILVIO MUCCINO, “LE LEGGI DEL DESIDERIO”, CINE 34 - PER FORTUNA LA NOTTATA È RINFRESCATA DALLE GRAZIE DELLE SEMPRE NUDISSIME LILLI CARATI E ILONA STALLER IN “SENZA BUCCIA” DI MARCELLO ALIPRANDI – VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Non è una gran serata. Vi avverto. Però in seconda serata, Cielo alle 23, 15, vedo che arrivano Brigitte Bardot suora e Annie Girardot prostituta italiana in “Le novizie”, commedia del 1970 piuttosto rara, iniziata dal modesto Guy Casaril alla regia, ma poi fatto diretto in realtà dal grande Claude Chabrol con la sceneggiatura riscritta da Paul Gegauff. Quindi è un film da vedere.

     

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    Come sarà da vedere o rivedere “La terrazza” di Ettore Scola con megagcast Tognazzi-Gassman-Sandrelli-Trintignant, Rai Movie 22, 50, considerato un capolavoro dai tanti fan del regista. Le scene che riguardano lo sceneggiatore Trintignant, ammetto, sono piuttosto belle, e anche quelle con Gassman uomo del PCI romano. E poi c’è pure la Sora Lella, che volete di più? In prima serata, salva ricadere ancora una volta su Pozzetto che arriva in città e incontra Severino Cicercia detto Lo scorreggione, cioè Massimo Boldi, nel superclassico “Il ragazzo di campagna” di Castellano e Pipolo, Rete 4 alle 21, 25, direi che la sfida è tra “Baciami ancora” di Gabriele Muccino, Cine 34 alle 21, sequel ambientato dieci anni dopo “L’ultimo bacio” con lo stesso cast, Favino-Accorsi-Santamaria-Pasotti-Impacciatore, e Vittoria Puccini al posto di Giovanna Mezzogiorno, che nel frattempo si era davvero mollata con Accorsi nella vita e non ne voleva più sapere di rivederlo sul set, e la commedia di Edoardo Falcone “Questione di karma” con Fabio De Luigi ricco rampollo stravagante di famiglia ricca che pensa di vedere nel mariuolo Elio Germano la reincarnazione del padre.

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    Quanto all’”Ultimo bacio” vi ricordo che circolava nel film questa battuta da nuova destra di Prati: "Magari adesso voti anche Fini?", chiede l'ex-rasta e, forse, nostalgico della sinistra Marco Cocci a Pierfrancesco Favino, borghese romano con problema di sperma lento. "Perché adesso?", gli risponde quasi meravigliato Favino. Questa battuta, in un film targato Fandango, anche se distribuito da Medusa, fatto cioè coi soldi di Berlusconi, pur se detta a bassa voce, quasi per non farsi sentire dal pubblico di sinistra ci sembrò il segnale che anche il cinema, albero sacro della sinistra romana, stava perdendo la sua memoria.

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    Inoltre, mentre il personaggio di Cocci è sfigato e irrisolto, quello di Favino, fascio, maschilista, cornuto, probabilmente laziale, pure con lo sperma lento, e' simpatico. Quasi come il primo fascio della commedia italiana del 2000, Maurizio Mattioli in "Il pranzo della domenica" dei Vanzina. Inoltre non siamo ai Parioli. Gli eroi di "Baciami ancora", inoltre, non dimostrano nessuna voglia di riscatto morale, di impegno intellettuale, nessuno sforzo per mantenere viva una memoria storica diciamo se non proprio di sinistra, almeno legata a una cultura di sinistra. Hanno tutti Mercedes e borse Prada, ma nessuno legge un libro o dice cose interessanti. Tutti hanno un disprezzo quasi totale per le donne anche se pensano solo al sentimento fatto di scene madre e porte che sbattono (Sbamm!).

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    Almeno il personaggio di Vittoria Puccini, in quanto donna, in quanto nuovamente incinta, dovrà decidere qualcosa, dovrà scegliere. Ma questi maschi annoiati e isterici sono già parte se non propria della nuova destra, sicuramente dell'attuale borghesia romana, che forse è pure peggio. Possono pure essere i tanti borghesi romani che hanno votato PD contro il pericolo Raggi. Non cambiano le cose. Non ci sono sogni, non ci sono progetti. La loro memoria, la loro cultura è questa.

     

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    Quanto, invece, a “Questione di karma” di Edoardo Falcone, è una commedia né peggio né meglio di tanti altre di questi ultimi anni. Anzi. Vanta pure un bel cast, con Fabio De Luigi in un ruolo di scemo sapiente alla Renato Pozzetto, Elio Germano che riprende il ruolo di traffichino romano come in Suburra, un assolutamente strepitoso Eros Pagni, che riesce a farci ridere anche quando dice che è 18 anni che non scopa più con la moglie, Stefania Sandrelli (ma non dice scopa, certo…), un redivivo Philippe Leroy a 94 anni, il caratterista stracult Massimo De Lorenzo, che recita in pigiama quasi tutto il film, il Corrado Solari cattivo dei poliziotteschi di Umberto Lenzi, e la Sandrelli ancora svampita, certo. E vanta, a differenza di tanti remake e simil remake, una storia originale. Che, magari, non sarà il massimo, con Fabio De Luigi, ricco orfano di un padre miliardario e suicida, cresciuto con la madre, Sandrelli, un patrigno arcigno, Pagni, una sorella lesbica tres chic, Isabella Ragonese, che si illude che il padre si sia reincarnato nel romano traffichino pieno di debiti, Elio Germano, con moglie bella e incazzata, Daniela Virgilio, ma almeno che prova a costruire un raccontino. Però me ne ero completamente scordato.

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    Per il resto vedo che fanno l’ottimo “Guardiani della Galassia 2” di James Gunn, molto divertente, con Chris Pratt, Kurt Russell, il procione intelligente. In seconda serata arriva invece, attenzione, l’ultimo film scritto, diretto e interpretato da Silvio Muccino, fratello di Gabriele, “Le leggi del desiderio”, Cine 34 alle 23, 55. Scordavo che lo ha scritto con Carla Vangelista, che non è Marguerite Duras. E neanche Nora Ephron. Diciamo prima di tutto che è rarissimo trovare in un regista così giovane una tale attenzione per i problemi delle signore cinquantenni che vogliono esprimersi nella letteratura erotica e per i problemi dei mariti sessantenni un po’ sfigati che non sanno più cosa fare della loro vita. Proprio questo minestrone di romanticismo giovanile e di attenzione ai problemi delle signore non più giovanissime con voglie letterarie, unito al desiderio di mettere in scena una sorta di Magnolia alla P.T.Anderson a Piazza Vittoria, cioè una scientology de noantri, con Muccino stesso che fa una sorta di “life coach” o di “motivatore di vita”, dove la siciliana Nicole Grimaudo è una sorta di Anne Hathaway che da schiava di un editore zozzone, Luca Ward, diventa la sua “dominatrice” alla 50 sfumature di grigio, lo rende un film imperdibile e stracultissimo.

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    Attenzione, però. Per gran parte del film, è un trash volontario. In altre parti, ecco, si fa prendere un po’ la mano. Così Carla Signoris che da segretaria devota di un vescovo e moglie fedelissima, con ben due figli, di un marito antipatico, Gianni Ferrari, si trasforma nella scrittrice erotica “Lady Stella” con parrucca e occhialini neri alla Elisabetta Sgarbi, fa un po’ Franca Valeri diretta da Sergio Corbucci, ma è anche un eccesso di scrittura e di messa in scena. Di buono c’è un sano odio per la famiglia, anche se il il copione sembra scritto per un pubblico attempato, e qualche battuta romana buona grazie a Mattioli, “Arbitro, fischia in mezzo alle cosce di tu’ moje che c’è traffico!”. Ovviamente fu un flop micidiale.

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    Per fortuna la nottata è rinfrescata dalle grazie delle sempre nudissime Lilli Carati e Ilona Staller in “Senza buccia” di Marcello Aliprandi, Rai Movie all’1, 40, un film supervisto e terribile, ma che funziona sempre. Chissà perché? Mi interesserebbe anche “Donne di piacere”, Rete 4 all’1, 55, erotico colto di Jean-Charles Tacchella con Richard Bohringer, Isabella Rossellini e la nostra Eva Grimaldi per motivi di coproduzione Cecchi Gori (ehh…). O un mai visto né sentito “Lupo mannaro. Indagini non autorizzate” di Antonio Tibaldi con Maya Sansa e Stefano Dionisi, Canale 5 alle 2, ma vi lascio con il “Faust” di Sokurov, bellissimo e decisamente un po’ mattone, che vinse in quel di Venezia ma non vide nessuno in sala, Rai Tre alle 2, 50, con grandi attori russi, e con il disastroso “Musica per vecchi animali” di Stefano Benni alla sua prima e ultima regia con Dario Fo, Paolo Rossi e Francesco Guccini, Cine 34 alle 3, 25. Me lo ricordo invedibile, ahimè. Segnatevi che su Rai Movie alle 5 fanno il “Kriminal” di Umberto Lenzi. Non è un capolavoro, però…

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