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    IL DIVANO DEI GIUSTI – LA SERATA PREVEDE BEN TRE FILM DEI VANZINA: “TI PRESENTO UN AMICO”, “SOTTO IL VESTITO NIENTE: L’ULTIMA SFILATA” E “LA PARTITA”, IL PIÙ INTERESSANTE E RIUSCITO, CON MATTHEW MODINE COME CASANOVA CHE SI MUOVE FRA JENNIFER BEALS, FAYE DUNAWAY, FEDERICA MORO E CORINNE CLÉRY – SU CIELO DANNO ANCORA UNA VOLTA, BENCHÉ NASCOSTO DAL TITOLO “GIOCO DI SEDUZIONE”, IL VECCHIO E PRIMO HARD DI MOANA, “EROTIC FLASH”. CON LEI CI SONO ANCHE MARINA FRAJESE E FRANÇOIS PERROT. DUBITO CHE SI VEDA NULLA DI HARD…


     
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    Il divano dei giusti 15 aprile

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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Una serata che si apre con “The Prestige” di Christopher Nolan, Iris alle 21, con Hugh Jackman e Christian Bale, prestigiatori che si affrontano, con “Nodo alla gola” di Alfred Hitchcock, Tv2000 alle 21, 10, e poi chiude con “Rancho Notorius” di Fritz Lang con Marlene Dietrich in technicolor divisa tra Arthur Kennedy e Mel Ferrer, Iris balle 3, 25, e con “Scorticateli vivi” di Mario Siciliano con Bryan Rostrom e Anthony Freeman alias Mario Novelli, Iris alle 4, 50, non è malaccio.

    ti presento un amico ti presento un amico

     

    “The Prestige” lo ricordo come un film pieno di grandi soprese, a cominciare da quella di David Bowie come l’inventore Nikola Tesla, ma erano ottimi anche Michael Caine e il cast femminile, Scarlett Johansson, Rebecca Hall e Piper Perabo, anche se totalmente un film di uomini.

     

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    Anche “Nodo alla gola” di Alfred Hitchcock, celebre per essere girato tutto come se fosse in tempo reale, in un “finto” piano sequenza, finto perché il film è formato da dieci scene in piano sequenza, girate un giorno dopo l’altra, ma pensate come se fossero un tutto unico, è un film totalmente di maschi. Anzi, di maschi gay.

     

    Perfino il professore di James Stewart, nella commedia ispirata alla vera storia di due studenti dell’Università di Chicago, Nathan Leopold e Richard Loeb, che davvero uccisero un loro compagno solo per compiere un delitto perfetto e mostrarlo al loro docente, è gay, e ha una storia con uno dei giovani.

    kelly reilly ti presento un amico kelly reilly ti presento un amico

     

    Film assolutamente non facile per il pubblico del tempo, che rimase però scioccato più dal lungo piano sequenza che dalla storia gay (e penso proprio che Hitchock lo fece apposta), rimase invedibile per circa trent’anni assieme a altri quattro capolavori di Hitchcock.

     

    James Stewart non lo amava, forse perché non amava il suo personaggio, che doveva essere più giovane di lui, ma il film, il primo di Hitchcock a colori, ha una grande costruzione visiva e la coppia di amanti assassini formata da John Dall e Farley Granger è strepitosa.

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    La serata prevede ben tre film dei Vanzina.  Il primo, Cine 34 alle 21, è la commedia sentimentale “Ti presento un amico” dei Vanzina con Raoul Bova a Milano diviso tra Martina Stella, Barbora Bobulova, Sarah Felderbaum e la rossa Kelly Reilly.

     

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    Il secondo, Cine 34 alle 23, è il giallo “Sotto il vestito niente: L’ultima sfilata” con Francesco Montenari ancora fresco di Libanese che fa il poliziotto alle prese con un delitto nel mondo della moda. Non bellissimo, ahimé, ma con un cast curioso, visto che ci sono anche Richard E. Grant e Francesco Barilli come capo di Montanari.

     

     

    vanessa hessler francesco montanari sotto il vestito niente – l’ultima sfilata vanessa hessler francesco montanari sotto il vestito niente – l’ultima sfilata

    Il terzo è “La partita”, Cine 34 alle 00, 55, il più interessante e riuscito, con Matthew Modine come Casanova che si muove fra Jennifer Beals, Faye Dunaway, Federica Moro e Corinne Cléry. Andrebbe visto anche il non fortunato sequel di “300”, intitolato con poca fantasia “300: l’alba di un impero”, Canale 20 alle 21, 05, diretto da Noah Murro con Sullivan Stapleton, Eva Green, Lena Headey e Rodrigo Santoro.

    sotto il vestito niente l’ultima sfilata sotto il vestito niente l’ultima sfilata

     

    Su Italia 1 alle 21, 20 passa il thriller “La fredda luce del giorno” di Marouk El Mecro con Henry Cavill, Bruce Willis e Sigourney Weaver, storia di un uomo d’affari londinese che scopre che la sua famiglia è stata rapita. “E’ già ieri” di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Nove alle 21, 25, altro non è che il remake italiano del celebre “Il giorno della marmotta” con Bill Murray.

     

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    Ce n’è una versione corta e nera, “Due estranei”, diretto da Travon Free e Desmond Roe, su Netflix, con un ragazzo nero, Joey Badass, che si sveglia nella casa di una ragazza con cui ha passato la notte, Zaria Simone, e come esce viene costantemente ucciso da una poliziotto bianco razzista, Andrew Howard. Candidato all’Oscar. Ben girato.

     

    Su Cielo alle 23, 05 vedo che danno ancora una volta, benché nascosto dal titolo “Gioco di seduzione”, il vecchio e primo hard di Moana, “Erotic Flash”. Con lei ci sono anche Marina Frajese e François Perrot. Dubito che si veda nulla di hard…

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    Ottimo su Italia 1 alle 23, 15 “Split” di M. Night Shyamalan con James McAvay e le sue multiple personalità che si rivelano a una povera ragazza che ha rapito, l’Anya Taylor-Joy de “La regina degli scacchi”.

     

    Il migliore degli ultimi film di Shyamalian e già concepito come sequel di “Umbreakable”. Non è un granché il nuovo “Shaft” diretto da John Singleton, Rai Movie alle 23, 30, malgrado la presenza di Samuel L. Jackson come Shaft, e malgrado Christian Bale, Vanessa Williams, Jeffrey Wright.

     

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    Ricordo deludente anche il fantascientifico “Johnny Mnemonic” diretto dall’artista americano Robert Longo con Keanu Reeves e Dina Meyer, Iris alle 23, 40. Piuttosto raro mi sembra “Senilità” di Mauro Bolognini, Rete 4 alle 00, 50, tratto dall’omonimo romanzo di Italo Svevo con Claudia Cardinale, Anthony Franciosa, Philippe Leroy e Betsy Blair che fanno i triestini, tutti doppiatissimi.

     

     

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    Nella notte si va da un buon Clint Eastwood, “Debito di sangue”, Iris all’1, 40, con Anjelica Huston e Jeff Daniels, al curioso erotichello “Professione bigamo” di Franz Antel, Cine 34 alle 2, 40, dove il ferroviere calabrese che lavora sui wagon-lits Lando Buzzanca se la spassa con una moglie a Monaco, Terry Torday, già Dolce Susanna della omonima serie, e una a Roma, Raffaella Carrà.

     

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    Poi un giorno la moglie ha la sciagurata idea di scendere a Roma e per Lando inizieranno i guai. Ma la perla della notte è “Rancho Nototius” di Fritz Lang con Marlene Dietrich che gestisce un locale dove arriva ogni genere di manigoldo. Ha pure una strepitosa ruota della fortuna esaltata dal Technicolor e dalle sue gambe ancora in forma a 50 anni. Nel posto arriva un Arthur Kennedy che vuole vendetta per la morte della giovane moglie.

     

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    Se la vedrà col damerino Mel Ferrer. Grande film. Ricordo molto buono anche lo 007 all’italiana “Agente 077 sfida ai killers” di Antonio Margheriti con Richard Harrison, Susy Andersen e Wandisa Guida, Cine 34 alle 4, 25.

     

    agente 077 sfida ai killers agente 077 sfida ai killers

    E’ il terzo della serie degli 077 con Richard Harrison protagonista prodotti da Mino Loy e Luciano Martino. Bob Fleming, mai chiamato 077, travestito da scienziato americano, tal Coleman, scopre un’organizzazione terribile a Rabat capeggiata da una donna sadica e crudele, Wandisa Guida, che è addirittura la moglie dello scienziato che Fleming cerca.

     

     

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    Con l’aiuto di una bella spia russa, Susy Andersen, smantella tutta l’organizzazione. Vietato ai minori di 14 anni per alcune sequenze piccanti sadomaso.

     

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    Janine Reynaud (poi Ilsa in “Delirium” di Jesús Franco), è scatenata nei panni della cattiva bisex Halina. La vediamo con la frusta aggredire la giapponese Mitsouko. Tra i gadget pazzeschi l’anello che luccica ogni volta che Harrison si avvicina a un liquore avvelenato. Da tutti è ritenuto il più rifinito, anche perché i primi due, diretti dagli stessi produttori, mancavano un po’ di personalità registica.

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    Per Margheriti era “un brutto film di SF, una storia di spionaggio fatta in serie” Per lo sceneggiatore Ernesto Gastaldi è il migliori dei tre film di spie che scrisse per Luciano Martino e Mino Loy, anche perché “Margheriti sapeva dare ritmo alle storie”. Non so molto, invece, di “Scorticateli vivi” girato da Mario Siciliano nel 1978 prima di buttarsi nell’hard con tal Bryan Rostrom, oltre ai brutti ceffi italiani Giuseppe Castellano, Mario Novelli, Iris alle 4, 50. Sembra che sia rozzo, cinico e pure mezzo fascista. Ma c’è Karin Well mezza nuda che potrebbe risolleva un po’ la situazione.

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