Marco Giusti per Dagospia
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Che dobbiamo vedere? Intanto ieri ho visto le prime due puntate, stramontate e stra-svalvolate, della nuova serie di punta di Netflix, la svedese “Clark”, diretta da Jonas Akerlund, che l’ha scritta assieme a Peter Arrhenius e Fredrik Agetoft con Bill Skarsgård, Björn Gustafsson, Adam Lundgren, Sandra Ilar, Alicia Agneson, dedicata alla giovinezza e alle azioni di una specie di super teddy boy locale, Clark Olafsson, dove Clark sta per Clark Gable, l’idolo della mamma.
Clark, interpretato da Bill Skarsgård di “It”, dove era Pennywise, fratello dell’Alexander di “The Northman” e figlio del grande Stellan, è una specie di Jim Carrey pazzo che attraversa gli anni ’60 dei teddy boys e dei giovani rivoluzionari, dedicandosi interamente a truffe, rapine, scopate rapide e scopate complesse di ricche signore svedesi e delle loro figlie, chiuso in una bolla di autoesaltazione anche interessante.
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Jonas Akerlund, che non aveva mai fatto tv e che viene da altri film e progetti survalvolati e internazionali come lo spettacolare visual-album di Beyoncé, un po’ video un po’ clip di un’ora, “Lemonade”, con Zendaya, definito dalla critica “il più intossicato pezzo di cinema del 2016”, il notevole biopic “Lord of Chaos” con Rory Culkin e Sky Ferreira, dedicato a un gruppo Black metal norvegese anni’80, e il meno riuscito thriller “Polar” con Mads Mikkelsen e Vanessa Hudgens, impone alla serie un ritmo forsennato rock che farà balzare sul divano i pensionati che si guardano Netflix per disperazione, ma certo molto piacerà ai giovinastri serie-dipendenti che già sono pazzi di Bill Skarsgård.
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Che, almeno nelle prime due puntate, non è per nulla simpatico, ma è più letale del suo Pennywise come macchina continua di ruberia, manipolazione, follia, solo in parte giustificate come lotta di classe del tempo. Sembra proprio una vocazione.. La serie è tratta dall’autobiografia scritta tra verità e bugie proprio da Clark Olafsson, primo gangster spettacolare svedese, sul tipo di Vallanzasca, che ha passato al gabbio gran parte della sua vita, scontando pene per rapina, che ora vive in Belgio e ha 75 anni.
E che, nelle foto, sembra molto più bello di Bill Skarsgård, una sorta di Alain Delon anni ’60, giustamente molto amato dagli svedesi, e che già fu l’oggetto di un film nel 1977 e di un documentario. A causa sua venne coniato il termine “sindrome di Stoccolma”. Finora la serie, che ha davvero grandi ambizioni, mi sembra un filo eccessiva. Ma ci sta. E forse è giusto anche questo trattamento nevrotico, del tutto diverso da quello tradizionale di un Michele Placido, che diresse appunto il “Vallanzasca” con Kim Rossi Stuart.
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In chiaro, in prima serata, invece, che vediamo? Per i fan di Bud&Terence propongo subito il classicone “…Più forte ragazzi!” di Giuseppe Colizzi, Rete 4 alle 21, 25, dove i due fanno i piloti privati in Amazzonia. Ci sono anche il cattivo René Kolldehoff, Nando Murolo di arboriana memoria, e il grande Cyril Cusack. Cine 34 presenta ben due film duri e violenti di Pasquale Squitieri, che non era né Fernando Di Leo né Quentin Tarantino, ma dette vita tra gli anni ’70 e ’80 a un certo rinnovamento nel poliziesco e nel mafia movie.
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Si parte alle 21 con “Il pentito”, girato nel 1985 con Franco Nero, Tony Musante, Max Von Sydow, Eric Estrada, e Rita Rusic, che mette più o meno in scena il caso del pentito Buscetta e della morte di Sindona, e si continua con il più classico “Corleone” con Giuliano Gemma. Iris alle 21 torna invece al profetico “Virus letale” di Wolfgang Petersen con Dustin Hoffman, Rene Russo, Morgan Freeman e Donald Sutherland, che è ahimé ancora abbastanza attuale. Credo sia meglio puntare sulla commedia napoletana di grande successo negli anni ’80 “Mi manda Picone” diretta con mano felice da Nanni Loy, che non è mai abbastanza celebrato, con Giancarlo Giannini al suo meglio, Lina Sastri, Clelia Rondinella, Carlo Croccolo, Aldo Giuffré, Rai Storia alle 21, 10.
Siamo cresciuti in tanti con la streghetta adorabile Kim Novak e tutti i suoi amici stregoni di “Una strega in paradiso” di Richard Quine, dove si riforma la coppia hitchockiana James Stewart-Kim Novak, ma ci sono anche Jack Lemmon, Ernie Kovacs, Elsa Lanchester, Rai Movie alle 21, 10. L’avrò visto decine di volte. Non deve essere affatto male la commedia di Frank Oz “Moglie a sorpresa” con Steve Martin, Goldie Hawn, Julie Harris, Canale 27 alle 21, 10.
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Il film più stracult in una serata non si capisce perché senza commedie sexy e senza nudi di Edwige Fenech, mi sembra sia “Manhattan Gigolo” del mio caro amico Amasi Damiani, che a 96 anni sta progettando un nuovo film, con Gianni dei nel ruolo del gigolo, Andrea Thompson, Aris Iliopulos, il pelatone Elio Capritti, Cielo alle 21, 15. Uscito prima in cassetta poi sul mercato cinematografico firmato “regia di Aaron Humberstone”, prodotto da Luciano Di Carlo per la misteriosa Dobermann Film. Orge, attori falliti, droga-party e riflessioni sul cinema erotico.
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New York è in gran parte ricostruita a Roma, mentre troviamo, sul filo dell’hard, l’inedita Andrea Rebecca Thompson, che venne presentata come nuova Kim Basinger, ma che poi ha realmente girato parecchi film e parecchie serie, mentre GiannI dei se la tira da Richard Gere. “La strada per il Paradiso” di Mary Agnes Donoghue con Melanie Griffith, Don Johnson, Thora Birch e Elijah Wood a dieci anni è il remake di un film delicato film francese che vede un ragazzino mandato dalla mamma incinta a passare una vacanza nella cittadina di Paradise, a casa di una coppia che ha perso un figlio e non riesce a ritrovare la serenità perduta, Tv2000 alle 21, 20.
In seconda serata trovate il thriller metafisico “Godsend” di Nick Hamm con Greg Kinnear, Rebecca Romijn, Robert De Niro, dove una coppia che ha perso un bambino di otto anni riesce, tramite un misterioso dottore, a rifarlo nascere identico. Solo che all’ottavo anno di età… Su Rai Movie alle 23 trovate “Professore per amore” di Marc Lawrence II con Hugh Grant che fa lo sceneggiatore di successo premio Oscar che insegna a scrivere agli studenti nella East Coast, Marisa Tomei, Allison Janney. Ricordo invece come un mezzo flop l’ambizioso malgrado il supercast, “Siesta” diretto dalla regista di videoclip di Madonna, Mary Lambert nel 1986 e pensato per lei, Madonna, che rifiutò per le troppe scene di nudo e di sesso.
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Al suo posto arrivò Ellen Barkin, ma non era la stessa cosa, nel ruolo di una paracadutista fuori di testa che torna in Spagna per vedere il suo vecchio amante che si sta sposando. Nel castone anche Gabriel Byrne, Jodie Foster, Martin Sheen, Isabella Rossellini, Grace Jones, Julian Sands, 7 Gold alle 23, 45. Ottimo invece il tennistico “Winbledon” diretto da Richard Loncraine, scritto da Richard Curtis con Paul Bettany in crisi quando precipita al 119° posto nelle classifiche, ma poi incontra Kirsten Dunst e lei lo aiuta a recuperare, canale 27 alle 00, 05. Ottimo anche il “Peter Pan” con attori di P.j.Hogan con Jason Isaacs, Jeremy Sumpter, Rachel Hurd-Wood, Lynn Redgrave, prodotto dal padre di Dodi Al Fayed, il compagno di Lady D morto nell’incidente del 31 agosto del 1997, per ricordare l’amato figlio.
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Molto curioso, ma assolutamente da vedere anche lo stravagante action di Steven Soderbergh su rete 4 alle 00, 40, “Knockout – La resa dei conti”, dove Gina Carano, campionessa di arti marziali, affronta cinque ageti speciali pronti a ucciderla. Grande cast, Channing Tatum, Michael Fassbender, Ewan McGregor, Michael Douglas. Molto divertente. Rai Movie alle 00, 55 ripropone “Scemo & + scemo 2” dei fratelli Farrelly con Jim Carrey e Jeff Daniels. “Amazing Grace” di Michael Apted, La7 all’1, 20, com Ioan Gruffudd, Romola Garai, Benedict Cumberbatch, Albert Finney e Michael Gambon, è un biopic dedicato a William Wilberforce, un politico inglese che riuscì a abolire la schiavitù nel 1807 e rese illegali le navi negriere tra Africa e America. Inutile che vi parli di “Bingo Bongo” di Pasquale Festa Campanile con Celentano, Carole Bouquet, Felice Andreasi e Enzo Robutti, scomparso proprio in questi giorni, Cine 34 all’1, 25. Su Rai Tre all’1, 50 avete un capolavoro della slapstick comedy come “Susanna” di Howard Hawks con Cary Grant e Katharine Hepburn, seguito da un capolavoro del muto, “Il ventaglio di Lady Windermere" diretto da Ernst Lubitsch nel 1925 con Irene Rich, Mary McAvoy e Ronald Colman alle 3, 30.
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Nella notte più cupa Rai Movie alle 2, 50 presenta una commedia di Antonio Pietrangeli che, all’epoca, venne molto lanciata e oggi è alquanto dimenticata, “Il magnifico cornuto” con Ugo Tognazzi, Claudia Cardinale, Gian Maria Volonté, Salvo Randone, Bernard Blier.
Chiudo con la commedia sexy pecoreccia “Che dottoressa ragazzi!” di Gianfranco Baldanello con Maria Pia Conti, Femi Benussi, Francesco Parisi e Lucio Como. Trionfo di Maria Pia Conti finalmente protagonista e nudissima. La cosa più incredibile è che il film è girato tutto a Milano e dintorni, fatti passare per Sicilia e, specificatamente, per il paesino di Belpertuso.
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Anche i caratteristi, come Enzo De Toma, il Bombolo milanese, sono tutti lombardi. “Abbiamo scritto poco tempo fa a proposito di Quella provincia maliziosa cosa pensiamo del regista Gianfranco Baldanello”, scrive il bilioso critico Piero Virgintino su “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “il quale nel frattempo ha sfornato un'altra delle sue orrende ciambelle senza buco e senza sugo…”. Ma si premura di raccontarci una delle gag più curiose del film. La dottoressa altoatesina, quando uno dei villici locali guardandola si esprime con un “Minchia!” di soddisfazione, chiede al sindaco che cosa voglia dire quella parolina. “Niente”, risponde lui, “ma è una cosa che fa piacere”. Così lei si presenta agli abitanti del paesino ripetendo a tutti “Minchia, minchia…”.
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Ma vi ricordo che passa pure la commedia “americana” prodotto da Franco Cristaldi per Claudia Cardinale e Rock Hudson “Ruba al prossimo tuo”, diretta da Francesco Maselli, scritta da Luisa Montagnani e dallo stesso regista, su Rai Movie alle 5, con Leon Askin, Tomas Milian, Ellen Corby. Hudson e la Cardinale avevano già girato un paio d’anni prima “Blindfold” di Philip Dunne, altro film totalmente dimenticato. All’epoca questo non piacque a nessuno né in Italia, dove si rimproverò al militante Maselli di essersi venduto al capitale, né in America, dove ebbe vari titoli, “Quiet Couple”, “Vice Versa”, “Provocative, Sensual and Hot” fino a arrivare a “A Fine Pair”. I critici scrissero che la Cardinale si sforzava, ma non riusciva a recitare, era troppo gattina. Miao…
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