Marco Giusti per Dagospia
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Se ne va il maestro del giallo all’italiana, Biagio Proietti, 82 anni, autore, regista, ma soprattutto ideatore e sceneggiatore, oggi si direbbe “showrunner”, di incredibili successi del primissimo seriale televisivo come “Dov’è Anna?”, scritto assieme alla moglie Dina Crispo, diretto da Piero Schivazapa con Scilla Gabel e Mariano Rigillo, che ebbe picchi d’ascolto, per l’ultima attesissima puntata, di 28 milioni di spettatori. Record ancora imbattuto.
Nato a Roma nel 1940, dopo aver frequentato il cinema come assistente negli anni ’60, un percorso che da “Gli indifferenti” di Francesco Maselli a “Il diario segreto di una minorenne” di Oscar Brazzi, e aver scritto qualche film, il western “Quanto costa morire” di Sergio Merolle e il divertente “Fai in fretta ad uccidermi ho freddo” di Maselli, il giallo “La morte risale a ieri sera” di Duccio Tessari, si specializzò, in coppia con la moglie, nella scrittura di gialli per la tv, di solito diretti da Daniele D’Anza, come “Coralba” con Rossana Brazzi, “Un certo Harry Brent”, lo spettacolare “Lungo il fiume e sull’acqua” con Sergio Fantoni e Laura Belli, “Ho incontrato un’ombra” con Giancarlo Zanetti, Beba Loncar e Laura Belli, “L’ultimo aereo per Venezia”, alternandoli con qualche giallo cinematografico, come “L’assassino ha riservato nove poltrone”(1974) di Giuseppe Bennati con Rosanna Schiaffino e Chris Avram.
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Proietti domina di fatto la fiction giallo o di mistero degli anni ’70 della Rai imponendo un nuovo modello di miniserie o seriale che è poi quello che seguiamo oggi sia in chiaro che sulle piattaforme. Scrive anche sceneggiati più tradizionali, come una “Madame Bovary” con Carla Gravina e Paolo Bonacelli nel 1978, “Racconti fantastici” nel 1979 con Philippe Leroy e Janet Agren. Fa il suo esordio nella regia nel 1979 dirigendo film-tv come “Storia senza parole” sceneggiati, “L’armadio”, La mezzatinta”, “Miriam”, “La casa della follia”. Per Ciro Ippolito scrive nel 1980 “Alien 2 – Sulla terra”, che in parte dirige, mentre per Angelo Pannacciò scrive l’erotico “Peccati di giovani mogli” con Elizabeth Tulin (1981). Più interessante la sua collaborazione con Lucio Fulci, per il quale scrive soggetto e sceneggiatura del notevole horror psicologico “Gatto nero”, ispirato a Edgar Allan Poe, con Patrick Magee, Mimsy Farmer e David Warbeck.
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Torna alla regia di film per la sala con le commedie giovanili popolari “Chewingum” (1984) con Mauro Di Francesco Massimo Ciavarro e Isabella Ferrari, e “Puro cachemire” (1986) con Mauro Di Francesco Paola Onofri, Anna Galiena. Il suo ultimo film è il fantascientifico con alieni “Sound” (1988) con Peter Fonda, Ana Obregon, Mattia Sbragia, Elena Sofia Ricci.