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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – SE NE VA ALLA TENERA ETÀ DI 105 ANNI DON LUSK, UNO DEI GRANDI VECCHI DEL MONDO DELLO STUDIO DISNEY, CHE ATTRAVERSÒ DAL 1933 AL 1960 – AVEVA DISEGNATO E ANIMATO IL PESCIOLINO CLEO E IL GATTO FIGARO DI PINOCCHIO, MA ANCHE LA SCENA DI CACCIA DI BAMBI E ALICE CHE ENTRA NEL BUCO DEL CONIGLIO – IL SUO IDILLIO CON PADRON WALT SI RUPPE QUANDO NEL 1941 DECISE DI SCIOPERARE PER AVERE UN SALARIO MIGLIORE – VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Aveva disegnato e animato il pesciolino Cleo e il gatto Figaro di Pinocchio, ma anche la scena di caccia di Bambi, lo Schiaccianoci di Fantasia, il gattone di Cenerentola e Alice che entra nel buco del coniglio di Alice nel paese delle meraviglie. Genio dell’animazione, se ne va alla tenera età di 105 anni, Don Lusk, uno dei grandi vecchi del mondo dello studio Disney, che attraversò dal 1933 al 1960.

     

    Quando se ne andò dallo studio lavorò agli speciali dei Charlie Brown di Bill Melendez, A Boy Named Charlie Brown (1969), Snoopy, Come Home (1972) and Race for Your Life, Charlie Brown (1977), a ben 136 episodi dei Puffi con Hanna e Barbera, ai Jetsons, ai Flintstones, fino al 1993. Poi smise di lavorare.

     

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    Nel celebre libro sull’animazione storica della Disney, “The Illusion of Life”, Frank Thomas e Oliver Johnston ricordano come la scena del pesciolino bianco dello Schiaccianoci in Fantasia avesse sbalordito tutto lo studio. “Mai un oggetto disegnato su celluloide era sembrato così diafano e delicato”.

     

    Don Lusk, nato a Burbank, Los Angeles nel 1913, e sempre vissuto in California, era entrato ventenne nello studio Disney nel 1933 come inchiostratore di un paio di cortometraggi di Topolino, Mickey’s Polo Team, Moving Day, diventando poi assistente animatore nel 1936 e animatore vero e proprio nel 1938. Collaborò così a capolavori come Biancaneve e i 7 nani, Il toro Ferdinando, I 3 caballeros, Pinocchio, dove ebbe due personaggi tutti suoi come Cleo e Figaro, Bambi, Peter Pan, Lilli e il vagabondo, La bella addormentata.

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    Ma il suo idillio con padron Walt si ruppe quando nel 1941 decise di scioperare, assieme a altri 334 animatori, per avere un salario migliore e il nome sui titoli di testa. “Io non sapevo come funzionasse per i nostri colleghi alla MGM e alla Warner Bros, ma prendevano di più di quanto prendessimo noi. Così decisi di mandare al diavolo tutto e di scioperare”, raccontò lo stesso Lusk nel 1913 all’Animation Guild.

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    Così lasciò l’animazione e lavorò in un negozio di liquori fino alla fine dello sciopero cinque settimane dopo. Quando rientrò, dopo lo sciopero e dopo tre anni passati in marina durante la guerra, le cose non furono più come prima, visto che vennero messi su una lista nera quelli che avevano aderito allo sciopero. Così ebbero più soldi rispetto a prima, ma trovarono i loro nomi negli ultimissimi titoli. Il suo lavoro per La carica dei 101, ad esempio, non venne certo evidenziato.

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    Al punto che quando se ne andò, prima a lavorare per Walter Lantz sui Woody Woodpecker, poi per Chuck Jones, per il lungometraggio Musetta alla conquista di Parigi, e infine per Hanna e Barbera, si sentì sollevato e finalmente libero. Malgrado avesse collaborato a capolavori come Pinocchio e Bambi, si sentì sempre sottopagato e sottostimato alla Disney. Da centenario, ormai viveva a San Clemente in California, vennero i premi. Quello della Disney in quanto veterano, e, nel 2015, il Winsor McKay Award per una vita di lavoro.

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