morgan freeman clint eastwood gli spietati
Marco Giusti per Dagospia
Avete finito di discutere sul frangettone della Boschi opera di Robertino D’Antonio, parrucchiere delle dive del cinema? Beh, stasera, se non volete scivolare su qualche prima interessante tra Netflix e Amazon, vedo che c’è un bello scontro tra una seratina western su Iris, due capolavori d Clint Eastwood, “Gli spietati” alle 21 e a seguire “Il texano dagli occhi di ghiaccio”, e una seratina buzzanchiana-banfiota su Cine 34, prima “Prestami tua moglie” di Giuliano Carnimeo e poi “L’onorevole con l’amante sotto al letto” di Mariano Laurenti.
clint eastwood gli spietati 1
Che dire? “Gli spietati” è forse il capolavoro di Clint Eastwood, dove sembra aver del tutto digerito la lezione dei suoi maestri Sergio Leone e Don Siegel per inventarsi qualcosa di diverso. Ma è anche un film definitivo per la parabola western di Clint e del suo personaggio.
prestami tua moglie
Ha dei personaggi fantastici, da Morgan Freeman come pal di Clint, a un Gene Hackman cattivissimo a un Richard Harris dandy e molto inglese. Ma la scena che preferisco è il grande duello finale. Perché nessuno tira fuori la pistola e spara come Clint. Ce lo ha insegnato Sergio Leone.
Quanto a “Prestami tua moglie”, ricordiamo che è una tarda commedia sofisticata alla Toscano-Marotta, diretta però da Giuliano Carnimeo, al posto del consueto Giorgio Capitani, e interpretata da Lando Buzzanca, ormai non tanto più funzionante al botteghino, al posto di Enrico Montesano.
renzo montagnani daniela poggi lando buzzanca
Ci sono le solite bellone di turno, da Janet Agren a Daniela Poggi a Claudine Auger, c’è un Renzo Montagnani ancora alle prese con la commedia sexy, ma la scena ormai la rubano gli emergenti comici del Derby come Diego Abatantuono e Massimo Boldi.
Anche Giuliano Carnimeo ricordava su “Cine70” che Buzzanca non era così adatto a quel film: “…perché la sua caratterizzazione aveva qualcosa di forzato, mentre sarebbe venuta più naturale se fosse stata impostata su di un personaggio all’americana, un tipo alla Jack Lemmon. Non attore comico, ma attore brillante.
teo teocoli alvaro vitali l’onorevole con l’amante sotto al letto
Un personaggio simile, portato in una commedia sofisticata all’americana, funziona. Se uno cerca di forzare, il personaggio rende di meno. (..) Diciamo che non era il ruolo giusto per lui. Forse, è stato quello l’errore del film, perché gli altri ruoli erano abbastanza azzeccati. Ricordo che è uno dei pochi ruoli seri di Boldi, in cui fa veraemnte l’attore e non il comico surreale o da cabaret”. Ma alla fine trionfa solo in una pur piccola apparizione la stella nascente Diego Abatantuono.
Così sui manifesti, prima Lando si vede oscurato per dar spazio al faccione di Montagnani e al corpo della Agren, poi, si lancia solo Abatantuono, al punto che il film viene rieditato due anni dopo col titolo Lo strafico e nei flani trionfa solo il faccione di Diego.
curiosa2
Quanto a “L’onorevole con l’amante sotto al letto” di Mariano Laurenti, lo ricordo decisamente più riuscito, con un Banfi scatenato con tanto di riportino, come l’onorevole democristiano Battistoni, con moglie non proprio fedelissima, Marisa Merlini, che se la fa col segretario del marito, Leo Gullotta.
prestami tua moglie.
Lui si consola con la bionda Janet Agren, professoressa di Nella storia entreranno in scena anche Alvaro Vitali, portaborse dell’onorevole, costretto a fingersi gay per sfuggire alle mire della moglie di Battistoni, poi un amico vescovo dell’onorevole, Gigi Reder, per non parlare di Teo Teocoli come cuccettista pronto a tutto per Janet Agren e Jimmy il Fenomeno. C’è anche una doccia, ma in treno, della bellissima Janet Agren.
l’onorevole con l’amante sotto al letto
Alvaro, vera bestia, a un certo punto cerca di sodomizzare Gullotta, Lory Del Santo, cameriera veneta, sta per cedere a Banfi al grido “Comandi”. Ricordava Janet Agren della lavorazione del film: “Andò molto bene. Ero diretto da Mariano Laurenti. Lo girammo in cinque settimane, come tutti i film di quel genere, che comunque risultavano prodotti puliti, curati. L’onorevole non fu neppure fatto in economia, c’erano ambienti, e andammo anche in trasferta in montagna per diversi giorni”.
bruno ganz hitler la caduta
Mariano Laurenti ricordava invece che “Janet Agren von voleva che le si vedesse il seno, perché ci aveva dei problemi, allora dovevamo fare delle contorsioni, dei giochi con gli asciugamani”. Gigi Reder lo ricordava invece come “una delle più grosse marchette della mia vita”.
il film la caduta
Storico-erotico francese anche interessante questo “Curiosa” di Lou Jeunet, Rai Movie 21, 15, che ci porta al centro di un tormentato triangolo amoroso di fine 800 fra il poeta erotomane e viaggiatore Pierre Louys, interpretato da Niel Schneider, la bella Marie de Heredia, Noémie Merlant, e suo marito, il poeta Henri De Regnier, Benjamin Lavernhe.
Se non lo avete già visto vi segnalo l’ottimo “La caduta – Gli ultimi giorni di Adolf Hitler” di Olivier Hirschbiegel con un grandissimo Bruno Ganz come Hitler, trasmesso da Rai Tre in prima serata alle 21, 20.
TROPPA GRAZIA
Anche Rai Due stasera si lancia in un film in prima visione, “Troppa grazia” di Gianni Zanasi con Alba Rohrwacher e Elio Germano, fiaba ecologica politica, forte di un premio come miglior film europeo alla Quinzaine di Cannes di un paio d’anni fa con la Madonna che parla con Alba Rohrwacher.
Allora pensai, forte anche della visione della serie tv Il miracolo di Niccolò Ammaniti, che era veramente curioso vedere in tanti film italiani recenti tanti santi, madonne che parlano o che piangono sangue. O coca, come in Euforia, o Madonne, come in Troppa grazia. Ci sarà un motivo, pensavo, ma non ci sono ancora arrivato…
l’uomo che pianse
E’ proprio la Madonna, interpretata da Hadas Yaron, e vestita proprio da Madonna, a dire proprio a Alba, geometra, già in conflitto con la propria coscienza e con i mille problemi di una vita complicata, una figlia adolescente avuta a 18 anni, un ex-fidanzato traditore ma forse recuperabile, Elio Germano, di costruire una chiesa in una campagna dove una schiera di trafficone locali, capitanati dal sempre presente Giuseppe Battiston e da Thomas Trabacchi, hanno deciso di costruire l’Onda, una non meglio specificata grande opera architettonica che darà lavoro e lustro a tutto il paese.
un bacio
In secondissima serata, Rai Movie alle 00, 45, c’è un altro recente film italiano interessante che non andò benissimo al botteghino, “Un bacio”, opera seconda di Ivan Cotroneo dopo anni di successo nella fiction televisiva. Di fatto è una storia d’amore fluida a tre fra tre ragazzi molto diversi che cercano solo di costruirsi una propria identità all’interno di una cittadina di provincia, di un liceo, di famiglie fin troppo protettive.
Un po’ sul modello del non dimenticato “Noi siamo infinito” con Ezra Miller, Emma Watson, Logan Lerman. Da parte sua, Cotroneo ci mette molti balletti, coreografati da Luca Tommasini, che rendono il film quasi un musical, qualche animazione, un po’ sul modello di “Tutti pazzi per amore”. Anche i suoi tre eroi sono ragazzi, come tanti, pronti a esplodere da un momento all’altro. E più si dichiarano, più sono a rischio.
noi siamo infinito 1
Non venne capito, magari era un po’ troppo presto, ma la direzione era un po’ quella che riprenderà con più forza e più coscienza d’autore Luca Guadagnino in “We Are Who We Are”.
Trovai molto buono in una Venezia di una ventina d’anni fa anche “L’uomo che pianse”, mélo storico canterino che attraversa tutta l’Europa scritto e diretto da Sally Potter con un gran cast, Christine Ricci come orfanella ebrea in fuga dal nazismo che attraverserà l’oceano alla ricerca del padre, Johnny Depp come giovane zingaro bellissimo, Cate Blanchett come sua amica del cuore, John Turturro, perfino Harry Dean Stanton.
troppa grazia
Presumo sia bruttissimo, ma è sicuramente rarissimo la commediola erotica del 1977 presentata da Cine34 all’1,05, “Cara dolce nipote”, sotto Malizia alla Andrea Bianchi e soprattutto alla Gabriele Crisanti, girato dalle parti di Milano con Lucio Flauto come Turi Ferro e l’inedita Ursula Heinle, mai più rivista, come provocante nipotina sporcacciona. Femi Benussi si ripete ancora in un ruolo di servetta pronta a tutto.
cara dolce nipote
Giovanna Grassi tuonò sulle pagine del “Corriere della Sera”: “L’uso della donna nel più commerciale cinema italiano ha toccato livelli d’abiezione che dovrebbero fare urlare le più oneste femministe non solo contro i produttori e i registi di certi film, ma anche contro le protagoniste che ogni giorno vanno ad ingrossare il filone porno.
In Cara dolce nipote c’è una aspirante sosia di Laura Antonelli che con falsa ingenuità, cerca di sedurre uno zietto maturo. (..) Il luogo d’azione è una presunta Milano piccolo-borghese. La recitazione è squallida come la sceneggiatura. E che dire di una certa ridicola gioventù rappresentata mentre declama massime indiane e fuma droghe leggere?”.
raimondo vianello walter chiari due contro tutti
Da non perdere nella notte, oltre all’interessante “Due contro tutti”, western comico di Alberto De Martino con Walter Chiari e Raimondo Vianello, Cine 34, su Rai Tre alle 3, 55 il film ad episodi “Provvisorio quasi d’amore” diretto da Bruno Bigoni, Enrico Ghezzi, Francesca Marciano, Roberta Mazzoni, Daniele Segre, Silvio Soldini, Kiko Stella. Vagamente ricordo l’episodio della Marciano con Alfredo Pea da poco uscito dal tunnel delle commedie sexy e quello di Ghezzi tra Godard e Lynch che si cucina un uovo e parla d’amore. Mah…
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