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    IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - "TOPO GIGIO PIANGE. SE NE È ANDATA PER SEMPRE MARIA PEREGO, CHE GLI DETTE VITA NEI PRIMISSIMI ANNI ’60. UNA CREAZIONE NON DA POCO. VISTO CHE TOPO GIGIO È FORSE IL PUPAZZO ITALIANO PIÙ FAMOSO AL MONDO. PERFINO WALT DISNEY SI COMPLIMENTÒ CON LEI" – IL CONTRATTO DI 7 ANNI CON L’”ED SULLIVAN SHOW” E LO SHOW DI NATALE 1963 CHE SI DOVEVA SVOLGERE DAI KENNEDY ALLA CASA BIANCA MA POI SALTÒ PER... - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Topo Gigio piange. Se ne è andata per sempre Maria Perego, che gli dette vita nei primissimi anni ’60 assieme al marito Federico Caldura e con la voce di Peppino Mazzullo. Una creazione non da poco. Visto che Topo Gigio è forse il pupazzo italiano più famoso al mondo.

     

    Non a caso ebbe un contratto di sette anni all’”Ed Sullivan Show” che gli fruttò 92 esibizioni negli anni ’60, fece programmi televisivi in ogni parte del mondo, dal Giappone alla Spagna, dalla Svizzera al Portogallo al Sudamerica. Lo adoravano Louis Armstrong e Michael Jackson, Lee Marvin e Ginger Rogers.

     

    Perfino Walt Disney si complimentò con Maria Perego inviandole un messaggio che le arrivò dalle mani di Jimmy Durante. Se leggete l’illuminante autobiografia della Perego, “Io e Topo Gigio”, dove troneggiano lei e il Topo in copertina, capirete che aveva una personalità fuori dalla norma, una cultura non indifferente, e una capacità manageriale che pochi uomini dello spettacolo hanno avuto.

     

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    Metteva un certo timore anche da anziana, quando la incontrai nella sua Venezia un paio di anni fa. Il Topo per lei era il frutto di anni di studi e sperimenti, studi sul Teatro di Figura, dove lei era nata, appassionata dei grandi marionettisti russi come Obraztov, e sperimenti sui nuovi materiali. Gigio è così soffice grazie al “moltoprene”, una schiuma di plastica a base di poliestere, con cui era costruito.

     

    Lei stessa assieme a Caldura furono i primi a muoverlo con le mani dietro una tenda nera per la sua prima apparizione in un programma della Rai, “Alta fedeltà”, dove si esibiva come guest star accanto a Domenico Modugno che cantava “La sveglietta”, celebre lato b del suo “Uomo in frac”. Da bambini lo abbiamo sentito centinaia di volte. Non si chiamava ancora Gigio e non aveva ancora la voce di Peppino Mazzullo, che a quel tempo doppiava nello Studio 4 della Rai a Milano un’altra creatura della Perego, Messer Coniglio. L’anno dopo Messer Coniglio fece una brutta fine e Topo Gigio trionfò per sempre coi suoi “ma cosa mi dici… mi dici mai”.

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    Il successo fu immediato, prima in Italia, poi in Germania, alla Bavaria Film, in Austria, Svizzera, in Spagna, dove durò 25 anni, in Giappone furono addirittura 35 gli anni con 118 episodi in “The Ohayo Nippon”, e Gigio fu il presentatore della prima trasmissione della tv a colori, in Brasile cone Rede Globo, in Messico, Venezuela e Perù. Gigio fece una marea di pubblicità, tra Caroselli, iniziò con i Pavesini, e sponsorizzazioni in ogni parte del mondo. Fece due film, Le avventure di Topo Gigio diretto da Federico Caldura e prodotto dalla Jolly Film di Papi e Colombo, gli stessi di Per un pugno di dollari, e Topo Gigio e la guerra del missile diretto addirittura da Kon Ichikawa in coproduzione italo-giapponese.

     

    Non furono dei successi, ma nel primo, oggi incredibilmente scomparso a parte un piccolo trailer, fa la sua comparsa il Bruco Giovannino, doppiato da Ignazio Colnaghi, cioè il proto-Calimero, e il secondo, diretto appunto dal regista de L’arpa birmana e Fuochi nella pianura, finì al Festival di Venezia nel 1967. Maria Perego lo vide un po’ come il figlio che non aveva avuto con Caldura, suo marito e socio, personaggio non così facile.

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    Come non doveva essere facile lei stessa. Ma è grazie alla sua determinazione che Topo Gigio andrà avanti negli anni non perdendo mai le sue caratteristiche. “il topo più carino del mondo dai tempi di Mickey Mouse” scrivono i giornali americani. Lo show di Natale 1963 dell’”Ed Sullivan Show” si doveva svolgere dai Kennedy alla Casa Bianca con Topo Gigio e altre celebri star, quando ovviamente saltò per la morte del presidente a Dallas.

     

    Ma la notizia rivela lo status del Topo all’epoca. Se le voci di Gigio cambiavano da paese a paese la grazia delle mani di Maria Perego era qualcosa di non facilmente rimpiazzabile. Al punto che Marco Ferreri le chiese di fare dei numeri di puro movimento di mani nel suo Dillinger è morto.  In un mondo di maschi come quello dello spettacolo italiano Maria Perego seppe bene come farsi valere con dirigenti di televisioni e potenti manager. Ma la cosa che mi sorprese di più quando la intervistai fu la caducità di Topo Gigio come pupazza quasi pari alla sua eternità di star. Il materiale con cui era fatto il pupazzo non durava che pochi giorni. Quindi ogni volta c’era un Topo Gigio che moriva e un altro che nasceva. “Ma cosa mi dici… mi dici mai!.

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