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    LA ROMA DEI GIUSTI - TUTTI IN LACRIME PER “MOTHERING SUNDAY”, COMPLESSA STORIA DI AMORI PERDUTI E COMPLICAZIONI LETTERARIE DIRETTA DALLA FRANCESE EVA HUSSON, INTERPRETATO DA DUE GIOVANI STAR COME L’INCANTEVOLE AUSTRALIANA ODESSA YOUNG E JOSH O’CONNOR, GIÀ SUPERPREMIATO COME PRINCIPE CHARLES IN “THE CROWN”, RAFFORZATI DA PRESENZE IMPORTANTI COME OLIVIA COLMAN, COLIN FORTH E LA MITICA GLENDA JACKSON . CAST PERFETTO, COMMOVENTI FIRTH E LA COLMAN, BELLISSIMA MUSICA DI MORGAN KIBBY


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

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    Festa del Cinema di Roma. Tutti in lacrime per “Mothering Sunday”, complessa storia di amori perduti e complicazioni letterarie diretta dalla francese Eva Husson, sceneggiata dalla Alice Birch di “Lady Macbeth” e tratto dal bel romanzo di Graham Swift del 2016, intitolato da noi “Un giorno di festa” (Neri Pozza), interpretato da due giovani star come l’incantevole australiana Odessa Young e Josh O’Connor, già superpremiato come Principe Charles in “The Crown”, rafforzati da presenze importanti come Olivia Colman, Colin Forth e la mitica Glenda Jackson.

     

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    Pur se costruito su tre diversi piani temporali riferiti alla vita della scrittrice Jane Fairchild, cioè Odessa Young, quando era giovane cameriera a servizio della famiglia Niven e amante segreto del giovane nobile Paul, Josh O’Connor, quando è sposata con un filosofo nero, Sope Dirisu, e quando è già anziana, e si trasforma in Glenda Jackson, l’azione principale si svolge tutta in una giornata. Quella della Festa della Mamma, il Mothering Sunday del titolo, nel marzo del 1920.

     

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    In un paese massacrato dalla guerra, 650 mila morti tra i giovani inglesi, tre ricche famiglie che hanno visto gran parte dei loro figli maschi morire in Francia, festeggiano proprio nella domenica della Festa della Mamma il futuro matrimonio tra il giovane Paul e la bella e triste Emma, legata al fratello morto del futuro marito.

     

    Ma Paul, invece di festeggiare con Emma e la famiglia, passa la mattinata a scopare con la bella cameriera Jane… Il tutto è ripensato e riscritto da Jane nei diversi piani temporali e costruito come un thriller sentimentale.

     

    E’ vero, come le dirà Olivia Colman amaramente, che essere orfani allora era un regalo rispetto alle famiglie così colpite dal lutto e dalla morte, ma è vero pure che la condizione di orfana di Jane, probabile figlia rifiutata di qualche cameriera incinta di qualche nobilastro della zona, faceva parte di un sistema maligno di rapporti di classe e di umiliazioni di un paese che divorava i propri figli.

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    Al punto che la scena di Jane che vaga nuda nella casa dei genitori di Paul funziona da punto zero, da restart per il personaggio alla ricerca di una sua nuova identità. E ne dimostra la naturale superiorità rispetto all’incastro famigliare che colpisce Paul e Emma e i loro genitori. Cast perfetto, commoventi Firth e la Colman, bellissima musica di Morgan Kibby. Lo vedrete su Sky. 

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