Estratto da www.ilrestodelcarlino.it
SALVATORE RAIMONDI
Concessa la semilibertà a Salvatore Raimondi, condannato a 20 anni per aver rapito il piccolo Tommaso Onofri nel 2006. Da quanto riferisce la Gazzetta di Parma, l’uomo – ora 44enne – può uscire la mattina dal carcere di Forlì per recarsi a lavoro: sarebbe infatti impiegato come magazziniere. Raimondi ha scontato 16 anni e mezzo di carcere, ma non è ancora libero in quanto nel 2018 è stato condannato a 3 anni per estorsione ai danni di un altro detenuto.
Condannato per il rapimento, ma non per l’omicidio del bimbo di un anno e mezzo, il cui corpo è stato ritrovato nell’aprile successivo con tracce di strangolamento e violenti colpi alla testa. I giudici hanno infatti creduto alla sua versione: aveva sì sfilato il bimbo dal seggiolone, lasciando inoltre un’impronta sul nastro adesivo usato per legare i genitori e il fratello, ma non lo aveva ucciso. A farlo, sarebbe stato Mario Alessi, condannato all’ergastolo.
tommaso onofri
“Provo una profonda amarezza quando sento parlare di permessi, sconti o semilibertà: questa non è giustizia, è ingiustizia”, ha commentato alla Gazzetta di Parma la mamma del piccolo Tommy, Paola Pellinghelli.
L’incubo della famiglia Onofri ha inizio il 2 marzo 2006 a Casalbaroncolo, nel Parmense. Poco prima delle 20, nel loro casale viene a mancare l’elettricità, motivo per cui il padre del piccolo Tommy, Paolo Onofri, si reca all'esterno, dove è posizionato il quadro elettrico. Ma è una trappola: due uomini col volto coperto – Raimondi e Alessi – lo assalgono e minacciandolo con un coltello e con una pistola si fanno introdurre in casa.
MARIO ALESSI
Una volta dentro, legano con del nastro adesivo l’uomo, la moglie Paola e il figlio maggiore Sebastiano, portando poi via Tommaso dopo essersi fatti consegnare dalla donna 150 euro dal proprio portafogli. Il sequestro avrebbe avuto l’obiettivo di ottenere un riscatto: i rapitori credevano che gli Onofri avessero grandi disponibilità economiche.
[…] Nel mirino finiscono anche i muratori che avevano lavorato alla ristrutturazione del casale di Casalbaroncolo, specie su Mario Alessi, per via di un suo precedente (una violenza sessuale nel 2000). I suoi alibi non reggono. Inoltre, viene riscontrata un’impronta digitale sullo scotch usato per legare gli Onofri: è quella di Salvatore Raimondi.
paola pellinghelli con il figlio tommaso onofri
Il 1° aprile Alessi, la sua compagnia Antonella Conserva (che ha giocato il ruolo di ‘carceriera’ di Tommy), Raimondi e il loro collega Pasquale Barbera (alla fine assolto) vengono arrestati. In poche ore, Raimondi confessa ma dà la colpa della morte di Tommy ad Alessi. Quest’ultimo nega e accusa l’altro. Il giorno dopo, Alessi porta le autorità vicino al fiume Enza, in località San Prospero Parmense, dove avevano sepolto il bimbo.
[…] Durante il procedimento giudiziario, iniziato nel 2007, Alessi e Raimondi continuano ad accusarsi a vincenda. Alla fine, il primo è condannato all’ergastolo, mentre il secondo a 20 anni; 24 invece quelli previsti per Conserva. Nel 2010 le pene dei primi due sono confermate dalla Cassazione, mentre il processo nei confronti della donna viene ripetuto, concludendosi però con la medesima condanna nel 2012.
tommy onofri tommaso onofri 3 MARIO ALESSI