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    “UNA CONDANNA GIUSTA MA CHE NON POTRÀ MAI RIDARCI WILLY" – APPLAUSI E URLA DI RABBIA IN AULA, IERI, ALLA LETTURA DELLA SENTENZA DEL PROCESSO DI PRIMO GRADO PER L'UCCISIONE DI WILLY MONTEIRO. I FRATELLI BIANCHI CONDANNATI ALL’ERGASTOLO – GRAMELLINI: "I PROSSIMI GRADI DI GIUDIZIO CI DIRANNO SE LA SENTENZA È ILLOGICA E FIGLIA DI UN “PROCESSO MEDIATICO” COME SOSTIENE L’AVVOCATO DEI FRATELLI BIANCHI. L’AMICO DI WILLY HA DETTO DI LUI: È UN ESEMPIO DI CORAGGIO E MI HA SALVATO LA VITA”. E ALMENO QUESTA È GIÀ UNA SENTENZA DEFINITIVA"


     
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    Massimo Gramellini per il Corriere della Sera

    WILLY MONTEIRO WILLY MONTEIRO

    L’avvocato dei fratelli Bianchi ha tutto il diritto e forse il dovere professionale di scandalizzarsi per la condanna all’ergastolo degli assassini di Willy Monteiro Duarte. E i prossimi gradi di giudizio ci diranno se la sentenza emessa dal tribunale di Frosinone è davvero illogica e figlia di un «processo mediatico» come sostiene lui.

     

    Le deposizioni dei testimoni oculari descrivono un pestaggio omicida: se degli omoni palestrati si accaniscono su un ragazzo inerme, devono pur aver messo nel conto l’eventualità di ucciderlo. Però non si può negare che la personalità di Willy abbia influito sull’atteggiamento intransigente dell’opinione pubblica. S

     

    i parla sempre più degli assassini che delle vittime: è il grande cruccio dei familiari di chi non c’è più. Invece stavolta non è stato così. Stavolta tutti abbiamo sempre avuto ben chiaro che il bersaglio della furia dei bulli era uno studente-lavoratore, reduce da una notte di servizio ai tavoli di un ristorante, intervenuto pacificamente per sedare una rissa in cui era rimasto coinvolto un suo compagno di scuola.

    L ABBRACCIO DEI FRATELLI BIANCHI AL PROCESSO PER L OMICIDIO DI WILLY MONTEIRO DUARTE L ABBRACCIO DEI FRATELLI BIANCHI AL PROCESSO PER L OMICIDIO DI WILLY MONTEIRO DUARTE

     

    I valori morali di Willy confliggevano plasticamente con quelli dei suoi aguzzini, basati sul culto della violenza e di un malinteso senso dell’onore, a cui lui opponeva una storia personale di inserimento sociale e il vincolo sacro dell’amicizia. «Willy è un esempio di coraggio e mi ha salvato la vita: il suo gesto non va dimenticato», ha detto in tribunale il suo amico. E almeno questa è già una sentenza definitiva.

     

     

    FRATELLI BIANCHI CONDANNATI ALL'ERGASTOLO

    STEFANO VLADOVICH per il Giornale

     

    genitori willy genitori willy

    «Giustizia è fatta». Ergastolo ai fratelli Bianchi, 21 e 23 anni agli altri imputati, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Applausi e urla di rabbia in aula, ieri, alla lettura della sentenza del presidente della Corte d'Assise di Frosinone Francesco Mancini, al termine del processo di primo grado per l'uccisione di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di Paliano massacrato di botte dal branco.

     

    «È stata finalmente sepolta la strategia processuale dello scaricabarile in voga negli anni 80» commenta l'avvocato Massimo Ferrandino, legale di parte civile per il Comune di Artena. Commossi i genitori di Willy, la sorella e gli amici presenti in aula, mentre Marco e Gabriele Bianchi gridano e imprecano mentre vengono portati via dagli agenti penitenziari.

     

    GABRIELE BIANCHI GABRIELE BIANCHI

    «Una condanna giusta ma che non potrà mai ridarci Willy» commentano i parenti della vittima. Per il legale della famiglia Monteiro Duarte, la condanna «stabilisce un principio morale: la prevaricazione non può affermarsi come una vittoria - spiega l'avvocato Domenico Marzi - Mi auguro che serva per tutti quei giovani che continuano ad agire con violenza».

    Basta vedere un filmato dei fratelli Bianchi in allenamento per capire come sia morto Willy.

    Colpito da più parti con ferocia e potenza tale da atterrarlo al primo colpo. Ma i quattro che si accaniscono su di lui, la notte maledetta del 6 settembre 2020 davanti a un pub di Colleferro, il Due di Picche, non si fermano. Lo colpiscono con calci e pugni per 50 secondi anche quando è a terra. Non si muove più Willy, sanguina, ma i quattro, i Bianchi, Pincarelli e Belleggia, continuano a pestarlo a morte. «Gli saltavano sopra» metteranno a verbale i testimoni.

     

    Inutile la difesa dei Bianchi.

    «Gabriele non l'ha nemmeno sfiorato - dice Marco Bianchi -, io gli ho solo dato un calcio e una spinta per separarlo dal nostro amico Omar Shabani». «È stato un processo mediatico.

     

    WILLY WILLY

    Va contro tutti i principi logici, attenderemo le motivazioni poi faremo appello» commenta, amaro, l'avvocato Massimiliano Pica. Soddisfatti, invece, i legali dei coimputati: «La condanna a 21 anni di reclusione per Mario Pincarelli (dei 24 chiesti dalla Procura, ndr) è migliore di quanto speravamo» spiega l'avvocato Loredana Mazzenga, difensore di Pincarelli. Marco Bianchi, in particolare, punta il dito contro l'ex amico Belleggia, l'unico al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari: «Il colpevole non si è preso le proprie responsabilità. Ancora con il sangue sulle scarpe se ne sta tranquillo a casa».

     

    MARCO BIANCHI MARCO BIANCHI

    Soddisfatto soprattutto il pm Giovanni Taglialatela della Procura di Velletri: «L'impianto accusatorio ha retto totalmente: ergastolo ai Bianchi, un anno in meno per un imputato e tre anni in meno per un altro». «Speriamo che gli altri gradi di giudizio confermino le pene» si augura il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri. Tutti e quattro con precedenti penali, i «bravi ragazzi» di Artena, quelli col «cuore d'oro e sempre pronti ad aiutare gli amici in difficoltà», come si definiscono i Bianchi, hanno beneficiato anche di attenuanti generiche tanto da ridurre di alcuni anni la pena richiesta.

     

    Di certo tutti e quattro hanno condannato a morte Willy e solo perché ha cercato di smorzare una lite fra un ex compagno di scuola, Federico Zurma, e i picchiatori di Artena. Apprezzamenti volgari a tre ragazze fatti da Pincarelli ubriaco, la reazione dei fidanzati, la spinta giù per le scale prima e la scazzottata dopo di Belleggia che si scaglia contro l'amico di Willy nonostante un avambraccio ingessato.

    I FRATELLI BIANCHI I FRATELLI BIANCHI

     

    Sembra una lite fra ventenni se non fossero arrivati i Bianchi, chiamati da Michele Cerquozzi, un altro del branco. «Tornate qui, questi so' il doppio e noi le stamo a prende'». Quando scendono dal Suv per il primo che capita a tiro, Willy, è la fine.

    Simonetta Di Tullio madre dei fratelli Bianchi Simonetta Di Tullio madre dei fratelli Bianchi I FRATELLI BIANCHI I FRATELLI BIANCHI fratelli bianchi fratelli bianchi i fratelli bianchi la notte dell'omicidio di willy 1 i fratelli bianchi la notte dell'omicidio di willy 1 foto suv fratelli bianchi foto suv fratelli bianchi i fratelli bianchi a miami i fratelli bianchi a miami i fratelli bianchi i fratelli bianchi I FRATELLI BIANCHI CON I GENITORI I FRATELLI BIANCHI CON I GENITORI

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