Da www.ansa.it
RENZI BOSCHI
Resta alta la tensione sul tema giustizia e arriva l'annuncio dello stop dei penalisti per tre giorni contro la riforma della prescrizione alla quale il governo sta mettendo mano. Contro una riforma della prescrizione "che non accorcia ma allunga i tempi del processo" gli avvocati penalisti incroceranno le braccia per tre giorni dal 24 al 26 maggio. Lo sciopero, proclamato dell'Unione delle camere penali, è anche contro le attuali norme sulle intercettazioni che non garantiscono "la riservatezza" e la riforma "asistematica " del processo.
AVVOCATI IN CRISI 1
I penalisti contestano "lo slogan 'prescrizione più lunga e processi più brevi, un ossimoro per coprire le carenze organizzative che portano oltre il 70% dei processi a prescriversi nel corso delle indagini preliminari". Ma nel mirino c'è soprattutto la riforma della prescrizione che allungando i tempi del processo, "viola la presunzione di innocenza e il diritto alla vita degli imputati".
intercettazioni
E la attuale normativa in tema di intercettazioni "del tutto insufficiente a garantire la riservatezza delle comunicazioni di coloro che occasionalmente (o indirettamente) vengano intercettati". Ma non basta: la protesta serve anche a dire no "contro ogni ulteriore estensione del 'processo a distanza' ai processi penali con detenuti", a "ribadire la critica agli strumenti del 'doppio binario', del regime speciale del 41bis" e a contestare "l'interpretazione delle norme, processuali e sostanziali,in materia di misure cautelari reali ed in materia di utilizzo degli strumenti di captazione intrusivi".
avvocati
Lo sciopero è anche contro la "nuova pericolosa spinta autoritaria, ispirata e alimentata da vari settori della magistratura che alimentano il conflitto aperto dalla Magistratura associata nei confronti della Politica, che deve preservare la propria indipendenza dalla magistratura e sottrarsi, con eguale autorevolezza ed autonomia, alla azione condizionante del populismo".
intervento di giovanni legnini
"Astensione - conclude l'Ucpi - per far sentire la voce dei penalisti a sostegno dell'autonomia del Legislatore, per ricordargli il suo vincolo ai valori della Costituzione, ed il legame indissolubile dei principi del contraddittorio, dell'immediatezza, del giusto processo e della ragionevole durata, con la libertà di tutti e con la vita della nostra stessa democrazia".
Intanto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini prende posizione sul 'caso Morosini' e sul nodo delle toghe che intervengono in politica. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, incontrerà domani pomeriggio il nuovo presidente dell'Anm, Piercamillo Davigo, e la nuova giunta dell'Associazione nazionale magistrati. Si sta definendo invece l'incontro tra il ministro e il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che dovrebbe tenersi al ministero tra domani e dopodomani e che è stato annunciato dallo stesso Orlando dopo il caso Morosini.
P. Davigo a Radio2