Mattia Feltri per “La Stampa”
ARRESTO GIOVANNI BRUSCA
È difficile restituire il significato di surreale meglio di quanto abbiano fatto i partiti, di sinistra e di destra, nella quasi totale interezza, con la geremiade per la scarcerazione del pentito di mafia Giovanni Brusca. Un' eccezionale unanimità nello scandalo per lo schiaffo allo Stato, mollato però per mano di una legge votata dal Parlamento, come tutte le leggi, e che soltanto il Parlamento può cambiare.
SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9
Dunque, i partiti indignati per la legge votata da loro e mai cambiata da loro, precisamente con chi ce l' hanno? (Chiedo scusa se, per le attuali consuetudini, mi sono spinto troppo nel tecnico). A destra perlomeno c' è una tradizione: negli anni Novanta si progettava una riforma, sebbene su presupposti leggermente più meditati di «Brusca è un uomo molto cattivo».
ENRICO LETTA - PH MASSIMO SESTINI
Si temeva che, spinti dalla premialità in cambio del pentimento, i pentiti si pentissero oltre il dovuto, e tirassero in ballo chi non c' entrava niente. E si temeva che alcune procure ne approfittassero per mettere fuori gioco dei competitori politici. Naturalmente il competitore politico era Silvio Berlusconi, e non sempre su di lui i pentiti erano stati di una precisione chirurgica, diciamo così.
ENRICO LETTA DA GIOVANE
A sinistra, dove ricordo un giovane e brillante leader come Enrico Letta, si imputò a Forza Italia di fare gli interessi della mafia, di tradimento nei confronti di Giovanni Falcone, sulla cui dottrina del pentitismo si erano raggiunti eccellenti risultati, e soprattutto di imbastire leggi al solo scopo di salvare il capo dai pm. A sinistra ci si oppose, come suggerisce il ribaltone di oggi, al solo scopo di aiutare i pm a farlo fuori.
ENRICO LETTA ROMANO PRODI giovanni brusca intervista di giovanni brusca a mosco levi boucault GIOVANNI BRUSCA intervista di giovanni brusca a mosco levi boucault giovanni brusca