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    “PER IL BOSS LE CURE SUBITO E LE PERSONE CHE PAGANO LE TASSE DEVONO ATTENDERE MESI PER DELLE VISITE...VIVA L'ITALIA” – GLI ABRUZZESI SI INCAZZANO SUI SOCIAL PER IL TRATTAMENTO RISERVATO NEL CARCERE DELL’AQUILA A MATTEO MESSINA DENARO, GRAVEMENTE MALATO: “CHEMIO IN TRANQUILLITÀ CON UN DOTTORE CHE LO SEGUE, NON COME I COMUNI MORTALI” – GLI AQUILANI SONO ABITUATI ALLA PRESENZA DEL CARCERE: "DEL RESTO C'È GENTE SEPOLTA VIVA COME SE NON ESISTESSE", MA DOPO L'ARRIVO DEL BOSS IN CITTÀ NON SI PARLA D'ALTRO

     


     
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    1. MESSINA DENARO ALL'AQUILA, È INDIGNAZIONE SUI SOCIAL

    CARCERE LAQUILA 1 CARCERE LAQUILA 1

    (ANSA) - Non solo 'meme' e battute sarcastiche sulla cattura di Matteo Messina Denaro. Sui social emerge anche tanta indignazione per il trattamento sanitario riservato a quello che è stato per trent'anni uno dei latitanti di massima pericolosità e che ora si trova nel carcere dell'Aquila dove potrà continuare a sottoporsi a cicli di chemioterapia. Tra i commenti alle notizie pubblicate dalle varie testate ci sono quelli di tanti abruzzesi.

     

    ARRESTO DI MATTEO MESSINA DENARO ARRESTO DI MATTEO MESSINA DENARO

    "L'Abruzzo ha ricevuto un bel regalo... Per il boss le cure subito... E le persone che pagano le tasse, mesi e mesi devono attendere per visite e cure...Viva l'Italia". E poi "Che trattamento gli fanno! Il primario addirittura! Abruzzesi forti e gentili", e ancora in tanti esprimono sconcerto perché, invece, "un onesto cittadino deve aspettare mesi per le visite".

     

    C'è chi scende più nei dettagli e fa tristemente notare "Chemio in tranquillità con un dottore che lo segue, non come i comuni mortali, tampone poi visita e trattamento in ospedale dalle 5 alle 7 ore, poi macchina e si torna a casa sfiniti". "Dalle mie parti una Rsa costa 2000 euro... penso che conviene un carcere di massima sicurezza" scrivono ancora su Facebook dove c'è anche chi taglia corto: "Gli stanno dando troppa visibilità".

     

    2. L'AQUILA PARLA SOLO DEL BOSS, QUI GENTE SEPOLTA VIVA

    (ANSA) - "La convivenza con il carcere non ha dato mai problemi, del resto dentro c'è gente sepolta viva al 41 bis, come se non esistesse". E ora c'è un ospite illustre in più, l'ultimo padrino della stagione stragista di Cosa Nostra.

     

    CARCERE LAQUILA CARCERE LAQUILA

    Da ieri mattina a L'Aquila non si parla d'altro e le parole dell'operaio al bar di Preturo, il paese alle porte del capoluogo dove si trova il carcere di massima sicurezza, spiegano lo stato d'animo con cui i cittadini stanno vivendo questa improvvisa, nuova notorietà legata all'arrivo di Matteo Messina Denaro, che è diventato immediatamente l'ospite più noto dell'istituto penitenziario.

     

    L'argomento Messina Denaro è al centro in ogni discussione, anche se l'Aquila e la provincia sono purtroppo già abituate a stare al centro delle cronache dalla tragedia del 6 aprile del 2009, quando il terremoto sconvolse la città e provocò oltre 300 vittime. Ma se da un lato l'arrivo del boss di Cosa Nostra ha provocato discussioni anche accese, dall'altro è diventata inevitabilmente l'argomento del giorno. E l'opinione prevalente "per quello che ho potuto ascoltare - spiega Francesca, la titolare del bar - è che Matteo Messina Denaro si sia fatto catturare, visto che è gravemente malato".

     

    CARCERE LAQUILA CARCERE LAQUILA

    In ogni caso, aggiunge, "l'importante è che sia stato preso e che sconti il suo debito con la giustizia". A Preturo, dice ancora la donna, "non ci siamo accorti di nulla, da Pescara è arrivato al supercarcere di notte, passando da una altra strada. Lo abbiamo appreso dai giornali la mattina seguente". Ma anche se oggi nel paese alle porte dell'Aquila - dove durante il terremoto i soccorritori installarono il quartier generale all'interno della scuola della Guardia di Finanza - sembra un giorno di gennaio come tanti altri, con un cielo grigio e la pioggia che cade, basta girare un po' e si capisce che la gente ha voglia di parlare.

     

    MATTEO MESSINA DENARO - LA SUA CELLA MATTEO MESSINA DENARO - LA SUA CELLA

    "Quello che penso è che lo potevano prendere anche prima - sottolinea Stefano - Mi chiedo come abbia fatto a essere latitante per trenta lunghi anni, nascosto a pochi chilometri dal suo paese natale, dove tutti lo conoscevano. Le cose non tornano".

     

    Parole che alimentano dubbi tra gli altri avventori del bar. "Se Messina Denaro - dice Simone con un sorriso ironico - ad un certo punto ha deciso si farsi curare dal tumore a spese dalla sanità pubblica, senza pagarsi di tasca sua una clinica privata, ha fatto la mossa migliore. Dopo aver fatto indisturbato quello che voleva per trent'anni".

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