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GLI AFFARI PRIMA DI TUTTO – EMMANUEL MACRON VOLA A PECHINO CON LA SCUSA DELLA PACE, MA SI FA BASTARE UNA VAGA DICHIARAZIONE DI XI JINPING SUL “SOSTEGNO AGLI SFORZI SUL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA”; POI VIA CON GLI ACCORDI DI BUSINESS INSIEME A 40 MANAGER DI AZIENDE TRANSALPINE – PARIGI APRE LE PORTE AGLI INVESTIMENTI CINESI PROPRIO MENTRE L’UE STUDIA IL DE-RISKING DAL DRAGONE – IL CAPOVERSO DEDICATO ALL’UCRAINA È PIUTTOSTO BREVE RISPETTO ALLO SPAZIO PER LA CRISI IN MEDIO ORIENTE…
XI-MACRON, 'SOSTEGNO A SFORZI SU CESSATE FUOCO IN UCRAINA'
(ANSA) - Cina e Francia, sull'Ucraina, "sostengono gli sforzi su cessate il fuoco e ripristino della pace basati su diritto internazionale, verità e principi della Carta dell'Onu".
Nella Dichiarazione congiunta sulla situazione in Ucraina e Palestina, diffusa dopo i colloqui di giovedì a Pechino tra i presidenti Xi Jinping ed Emmanuel Macron, si rimarca la soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, in Medio Oriente.
Le parti, "membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu, si impegnano a ricercare soluzioni "pacifiche" e "costruttive basate sul diritto internazionale" contro sfide e minacce "a sicurezza e stabilità internazionali".
La Dichiarazione, diffusa dal network statale Cctv, ha incluso "i punti chiave" della convergenza raggiunta da Cina e Francia su "due importanti questioni" relative alle minacce alla pace e alla sicurezza internazionali.
Se il capoverso dedicato all'Ucraina è piuttosto breve, quella sulla crisi in Medio Oriente ha rimarcato poi l'invito a Israele e Hamas sull'immediato "adempimento degli impegni" presi sul cessate il fuoco, "evitando qualsiasi azione che possa comprometterne" l'attuazione piena.
Allo stesso tempo, le parti "condannano con fermezza" gli atti contro il diritto internazionale umanitario, "compresi tutti gli atti di terrorismo e gli attacchi indiscriminati contro i civili" ed esprimono l'urgenza che i capi di Stato forniscano "aiuti su larga scala sotto la supervisione dell'Onu, garantendo un'assistenza rapida, sicura, sostenibile e senza ostacoli in tutta la Striscia di Gaza.
UE, LA PARTITA CINESE: MACRON VOLA DA XI
Estratto dell’articolo di Lorenzo Lamperti per “La Stampa”
Dietro le parole sull’Ucraina, si stagliano le sagome degli Airbus. Emmanuel Macron si trova in Cina per la quarta volta da quando è all’Eliseo. Obiettivi dichiarati: convincere Xi Jinping a spingere la Russia verso la pace e bilanciare i rapporti commerciali tra Pechino e l’Unione europea.
Ma, quando il presidente francese ha calcato il tappeto rosso della Grande Sala del Popolo, con lui non c’era Ursula von der Leyen. Due anni fa, nella sua precedente visita a Pechino, Macron aveva voluto essere accompagnato dalla presidente della Commissione europea: un segnale di unità. Stavolta, si gioca tutto sul fronte bilaterale, campo più congeniale a Xi Jinping e sintomo che il focus principale della tre giorni cinese di Macron potrebbe rivelarsi proprio il commercio.
XI JINPING - EMMANUEL MACRON -
D’altronde, i dazi imposti dagli Stati Uniti stanno creando seri problemi anche all’Europa, oltre che uno scontro commerciale con la Cina. Dopo la tregua siglata con Donald Trump a fine ottobre, Xi prova a convincere Macron che è nell’interesse di Parigi e Bruxelles andare d’accordo con il colosso asiatico.
[….] P oi, spazio agli affari bilaterali. «Nei primi 10 mesi del 2025, il commercio bilaterale ha raggiunto i 68,75 miliardi di dollari e gli investimenti bilaterali cumulativi hanno superato i 27 miliardi di dollari. Ma si può crescere ancora», ha detto Xi, chiudendo l’incontro del consiglio imprenditoriale Cina-Francia.
Macron è accompagnato da circa 40 manager di aziende come Veolia, Suez, Edf, Andros, Danone, Remy Cointreau e Club Med: tutti interessati a incrementare gli affari con la Cina. Parigi mira a scongiurare i dazi sui prodotti agroalimentari e a confermare la sospensione parziale per quelli sul brandy. «Siamo disposti a importare più prodotti francesi di alta qualità», rassicura Xi. In cambio, Parigi apre le porte agli investimenti cinesi. «In particolare su mobilità sostenibile, fotovoltaico e transizione energetica», dice Macron, citando la cooperazione tra la cinese XTC e Orano per la costruzione di tre fabbriche di batterie a Dunkerque.
emmanuel macron e xi jinping nel rifugio di montagna dei pirenei
Già firmati accordi su energia nucleare, agricoltura, alimentare e istruzione. Attesa per possibili annunci su Airbus. Nei mesi scorsi, si è parlato di un mega ordine da 500 aerei da spartire tra le compagnie cinesi: un affare da svariate decine di miliardi di dollari. Alla vigilia del viaggio, l’Eliseo ha ammesso che per il gruppo aerospaziale «sta arrivando un volume importante di ordini». Sul tavolo anche azioni comuni nel contrasto al cambiamento climatico e sulla proposta cinese di governance globale dell’intelligenza artificiale.
Da sciogliere il nodo Shein, il rivenditore online di fast fashion cinese finito nel mirino di Parigi per la vendita di materiale pedopornografico. Proprio ieri, Pechino ha avviato un’inchiesta su una fabbrica sospettata di produrre bambole sessuali con sembianze infantili. Non sembra un caso, così come pare studiata la rassicurazione del ministero del Commercio su un allentamento delle restrizioni per le esportazioni di terre rare, giunta sempre nelle stesse ore.
Più complicato raggiungere risultati concreti sull’Ucraina. Macron ha chiesto il supporto cinese a una richiesta di moratoria sugli attacchi invernali contro il sistema energetico ucraino. «La Cina ha la capacità decisiva per poter influenzare il cessate il fuoco», ha detto. «Sosteniamo tutti gli sforzi per raggiungere una pace equa, ma ci opponiamo ai tentativi di spostare la colpa del conflitto sulla Cina», ha risposto Xi, rispondendo indirettamente alle ultime accuse della Nato.
vladimir putin xi jinping vertice sco, shanghai cooperation organization
Oggi, i due leader si sono dati un nuovo appuntamento a Chengdu, nella provincia del Sichuan. Qui, durante colloqui informali «tra amici», Macron potrebbe ineditamente invitare Xi al summit del G7, in programma il prossimo giugno a Evian.
emmanuel macron e xi jinping nel rifugio di montagna dei pirenei
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