MARK KELTON
Il capo stazione Cia in Pakistan ha iniziato a stare male, forti dolori allo stomaco. Guai così seri da costringerlo a tornare in patria per farsi operare. Mark Kelton non ha mai scoperto la causa della malattia ed è arrivato a sospettare un'azione sinistra da parte del servizio pachistano, l'Isi.
Che potrebbe averlo avvelenato come ritorsione dopo un lungo periodo di tensione esploso con l'eliminazione di Osama a Abbottabad. I locali sono tenuti all' oscuro del blitz e - secondo una teoria rilanciata dal Washington Post - si sarebbero vendicati colpendo il funzionario.
osama bin laden ucciso in un radi dei navy seal
Kelton sbarca a Islamabad nel 2010 in una fase di burrasca con il Pakistan. Gli americani non si fidano, ritengono che una parte delle intelligence locali facciano da schermo a gruppi terroristici. La strage di Mumbai in India (2008) e quella di sette elementi Cia un anno dopo nella base di Khost, Afghanistan, forniscono indizi su possibili collusioni. E poi ci sono i raid di droni statunitensi nell'area tribale. Langley decide di affidare la «stazione» a Kelton, grande esperto di spionaggio russo e di Mosca.
osama bin laden guarda la tv nel suo compound
Scelta non casuale, volevano uno abituato a muoversi in ambienti difficili. Le cose peggiorano e rischiano di esplodere, nel maggio 2011, con l' attacco contro Bin Laden. Islamabad è furiosa. Il capo dell'Isi, Ahmed Pasha, non nasconde l'ostilità verso Kelton, lo chiama «il cadavere».
E per il capo stazione Cia insieme alle grane operative arrivano quelle fisiche. Due mesi dopo sarà rimpatriato. Il sospetto che nutre è che lo abbiamo intossicato. I suoi superiori non muovono accuse precise, però esaminano con attenzione il file, scettici invece gli ex colleghi dell' intelligence. Sdegnata la reazione di Islamabad. Restano il mistero e le diffidenze .
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