Dagoreport
EDOARDA CROCIANI
Gli amichetti di Matteuccio avrebbero messo gli occhi su Vitrociset, l’azienda che si occupa di sicurezza e difesa controllata al 98,5% da Edoarda Crociani e la cui figlia ha sposato Carlo di Borbone.
Finora, Edoarda ha gestito l’azienda con pugno di ferro, anche affidandosi a manager provenienti da Finmeccanica. Ma ora l’ha messa in vendita. Nessuno se la compra: chiede 200 milioni. Fa gola ai francesi. Ma qualcosa si potrebbe smuovere anche in Italia.
Carlo e Camilla di Borbone
Il Fatto svela che la società romana è entrata nel mirino di un gruppo di imprenditori, capeggiati da Luigi Dagostino; ed a cui partecipa - guarda caso - anche Chicco Testa. Dagostino, immobiliarista di Barletta, è saltato alle cronache - ricorda il quotidiano - per essere presente come socio in una società (Party Srl) in cui sono presenti sia il padre del premnierino (Tiziano Renzi), sia la madre (Laura Bovoli).
L’idea di Dagostino è quella di utilizzare una società, la Adr di Pomezia, quale veicolo dell’operazione per mettere le mani sulla Vitrociset che controlla le reti dati di Polizia, Bankitalia, Agenzia delle Entrate; per non parlare della radaristica negli aeroporti, nonchè basi militari più o meno segrete in Sardegna.
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La Ads, di proprietà della famiglia Emiliani, è gestita da Pietro Biscu ed ha come vice presidente quel Chicco Testa che dalla Lega Ambiente è atterrato in passato anche alla presidenza dell’Enel. L’Ads ha un problemino antico con il Fisco - ricorda il Fatto - per il mancato pagamento dell’Iva arretrata.
TIZIANO RENZI
Biscu, manager rampante sposato con una finalista ucraina di Miss Italia nel Mondo, si è trovato in sintonia con Dagostino quando lo ha incontrato a Milano. Ed insieme avrebbero messo in piedi una soluzione per rilevare la Vitrociset, con la doppia benedizione di Renzi: sia per Dagostino, in affari con papà Tiziano, sia per i legami con Testa. Tra l’altro - sottolinea il quotidiano - la Ads fu l’azienda visitata dal premierino a Pomezia in quanto fu fra le prime aziende ad assumere personale al decollo del Jobs Act (ma solo per gli sconti fiscali che la prima versione prevedeva).