Susanna Turco per l’Espresso
BERLUSCONI DI BATTISTA
Ultimo atto prima della sua dipartita (temporanea?) dal Parlamento, il popolarissimo M5S Alessandro Di Battista ha sopravanzato nei redditi dichiarati la media dei grillini, con oltre 113 mila euro nel 2017. La differenza rispetto ai circa 98 mila euro dei deputati semplici si deve a 20 mila euro di guadagni (lordi) sotto la voce «opere dell’ingegno“. Presumibilmente i proventi del suo libro “A testa in su”, secondo volume dopo “Sicari a cinque euro” che vide la luce grazie all’interessamento di Casaleggio senior, e primo suo scritto ad essere pubblicato con la Mondadori, proprietà di pregio della Real casa di Arcore. Pochi soldi, beninteso: anche se, giusto per fare un paragone, il dem Dario Franceschini - che pure di libri ne ha scritti - alla voce «opere dell’ingegno» può vantare per quest’anno solo 3 mila euro.
alessandro di battista a domenica live da barbara d urso
Per Di Battista, in ogni caso, niente di male. Anzi: assai più dei tanti M5S che erano partiti con l’idea di non stringere la mano nemmeno a Rosy Bindi («Io ho tirato dritto e me ne sono andata... ma ti pare che ti do la mano e ti dico pure piacere???», ebbe a rivendicare la deputata Gessica Rostellato, in un post nel 2013), ecco a differenza dei tanti anti-Silvio, anti-casta, anti-tutto, Di Battista con l’ala berlusconiana del Parlamento ha piacevolmente intrattenuto rapporti per tutto il quinquennio: mille volte è stato visto prendere lunghi aperitivi con i deputati azzurri (Annagrazia Calabria, Michaela Biancofiore, Simone Baldelli eccetera), fino a farsi invitare da Berlusconi in persona, che si era detto interessato a conoscerlo. Eh, quando uno è bravo.