Fulvio Fiano per www.corriere.it
gabriele bianchi
Una nuova consulenza sul corpo di Willy Monteiro Duarte. La ha accordata la Corte d’Assise di Frosinone accogliendo una richiesta in tal senso dei difensori di Gabriele Bianchi, il 28enne di Artena già condannato in primo grado all’ergastolo assieme a suo fratello Marco per l’omicidio del 21enne.
L’esame dei «vetrini istologici preparati a seguito dell’esame autoptico» sarà effettuato da un consulente medico dei legali alla presenza del consulente della procura di eventuali altre parti interessate. Assieme ai due fratelli Bianchi lo scorso luglio i giudici hanno condannato a 23 anni Francesco Belleggia e a 21 Mario Pincarelli, loro complici nel pestaggio.
FRANCESCO BELLEGGIA
Si tratta di una mossa preparatoria a raccogliere nuove eventuali prove in vista dell’Appello, al quale la corte d’Assise rimanda. In particolare i difensori cercano margini per rimettere in discussione le cause della morte del ragazzo aggredito senza motivo in largo Santa Caterina nel corso di una discussione alla quale non partecipava.Ventisei tra i testimoni ascoltati dalla procura di Frosinone individuano in Gabriele Bianchi l’autore del calcio frontale, scagliato con la pianta del piede mentre caricava la spinta sull’altra gamba, che ha colpito Willy al torace.
marco bianchi
Un colpo che l’autopsia ritiene sufficiente, anche se considerato singolarmente, a causare il decesso del 21enne per arresto cardiaco (l’altro colpo mortale viene inferto con la mano «a taglio», una mossa di karate, alla carotide). Dall’esame dei tessuti i difensori di Gabriele Bianchi sperano di arrivare a risposte diverse sui tempi e le cause del decesso, arrivato praticamente subito al termine dei 50 secondi di pestaggio, senza che si facesse neanche in tempo a chiamare i soccorsi.
L’altra prova a scapito del loro assistito che gli avvocati puntano a ricavare da questi esami è quella sulla presenza di dna degli altri due imputati, in particolare quello di Francesco Belleggia, sulla cui scarpa destra sono state trovate tracce biologiche di Samuele Cenciarelli, l’amico che col suo corpo provava a far scudo a Willy.
MARIO PINCARELLI
Gabriele e suo fratello Marco individuano nella loro ricostruzione, respinta in primo grado di giudizio, Belleggia e Pincarelli come coloro che hanno sferrato i colpi mortali a Willy, tra cui uno al suo volto quando il 21enne era già a terra, «tirato come un calcio di rigore». Una tesi ribadita dai Bianchi anche durante un loro colloquio in carcere che secondo la procura è stato però rivelatore della loro volontà di creare una falsa ricostruzione.
mario pincarelli FRANCESCO BELLEGGIA