Scatta la corsa a Marte. Grazie al passaggio del pianeta rosso vicino alla Terra si è aperta una finestra temporale particolarmente favorevole, che durerà fino al 2022. Così non solo Cina e Stati Uniti, le due superpotenze spaziali, si attrezzano per la conquista di Marte, ma anche degli otusider si fanno ingolosire. Ieri è partita con successo dal centro spaziale Tanegashima in Giappone la prima missione degli Emirati Arabi Uniti diretta sul pianeta rosso, la «Hope».
EMIRATI ARABI - IL LANCIO DELLA SONDA HOPE
Lo hanno riferito le Mitsubishi Heavy Industries su Twitter dopo che il lancio aveva subito due rinvii per le condizioni meteorologiche avverse. Un momento storico perché è la prima missione spaziale condotta da un Paese arabo. «Hope», sviluppata presso il Mohammed bin Rashid Space Centre a Dubai, viaggerà per 493,5 milioni di chilometri per raggiungere Marte tra circa sette mesi, a inizio 2021, anno in cui gli Emirati celebreranno il cinquantesimo anniversario della loro fondazione.
Su Marte si svolgeranno per circa due anni una serie di operazioni che comprendono scattare immagini, studiare il cambio delle stagioni, e capire come è scomparsa l'acqua che un tempo era presente sul pianeta più vicino alla Terra. «Gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto la storia con una conquista senza precedenti nello spazio per la regione araba dato che Hope è stata lanciata con successo e sta volando nello spazio», ha scritto su Twitter il governo di Abu Dhabi.
EMIRATI ARABI - IL LANCIO DELLA SONDA HOPE
Ma come detto sono soprattutto i colossi spaziali a lavorare per sbarcare in forze su Marte. La Cina si appresta ad annunciare la data di lancio della missione «Tianwen-1», la prima che punta contemporaneamente a far atterrare su Marte una piattaforma, dispiegare un rover alla ricerca di sacche d'acqua nel sottosuolo e mettere un veicolo spaziale in orbita. Nei giorni scorsi la sonda è stata trasportata sulla piattaforma di lancio, al Centro di Lancio spaziale Wenchang, nella provincia di Hainan.
Il lancio del razzo Long March-5 è previsto a giorni, probabilmente entro fine luglio. Di Marte ha parlato ieri anche l'astronauta italiano Luca Parmitano, che in un collegamento da Houston con l'Agenzia spaziale italiana ha detto che la conquista del pianeta rosso «è assolutamente una scelta di politica e di policy delle grandi agenzie spaziali tra cui c'è l'Agenzia spaziale italiana».