Giulia Masoero Regis per la Repubblica
FOODORA
Sfoglia, scegli, e ordina con un clic. Da quando gli smartphone sono fonte e risposta di tutti i nostri bisogni, ogni giorno facciamo shopping online oppure ordiniamo qualcosa da mangiare, quando siamo al lavoro e non abbiamo tempo per andar fuori. Le applicazioni che ci vengono in aiuto sono tante: la pioniera è stata Just Eat, seguita poi da altre, come Foodora, Deliveroo, UberEats, Glovo. Quella del pranzo portato in ufficio è certamente una comodità, ma può nascondere qualche rischio per la salute.
Prima di tutto, aumenta la nostra sedentarietà, già minata dall' utilizzo di computer, e-mail e telefoni per comunicare anche a breve distanza, senza farci mai alzare. E infatti, secondo un' indagine condotta all' università di Edimburgo, i lavoratori tra 45 e 54 anni trascorrono più tempo a sedere di un pensionato over 75. E poi, secondo gli esperti, non si dovrebbe mai mangiare alla scrivania. Non solo perché non "staccare" provoca a lungo andare una perdita di produttività lavorativa, ma anche perché, tirando le somme, la mancanza di movimento per molte ore al giorno rappresenta un fattore di rischio per la salute, soprattutto per malattie cardiovascolari e diabete.
DELIVEROO
«Tutti dovremmo svolgere ogni giorno almeno mezz' ora di attività fisica programmata, aerobica a intensità moderata, come una camminata a passo veloce o un giro in bici - spiega Daniela Lucini, responsabile della Medicina dell' esercizio e Patologie funzionali dell' ospedale Humanitas di Milano - e bisogna poi combattere la sedentarietà della giornata lavorativa sfruttando le occasioni più semplici, come fare le scale per raggiungere l' ufficio, camminare mentre si parla al telefono, uscire in pausa pranzo per fare due passi». Ordinare il pranzo attraverso app (secondo una ricerca di aprile 2017, lo fa il 29% degli italiani, percentuale in crescita) rischia anche di modificare il nostro comportamento alimentare.
ubereats
Non solo ci porterebbe a scegliere pranzi più calorici, ma ci priverebbe anche della consapevolezza di ciò che mangiamo, con tutte le conseguenze negative su quantità e qualità dei nutrienti assunti quotidianamente, come sostiene Alberto Sanna, direttore del Centro tecnologie avanzate per la salute e il benessere dell' ospedale San Raffaele di Milano.
«Gratificazione, organizzazione e nutrizione. Sono questi gli aspetti che compongono l' alimentazione - spiega l' esperto - il ruolo delle nuove app è quello di appagare gratificazione e organizzazione, perché veicolano immagini stimolanti che portano a scelte di impulso e permettono di subappaltare la preparazione del pasto, cioè di fare la spesa, cucinare o semplicemente recarsi a comprare qualcosa». Più acquolina in bocca e meno pensieri organizzativi, quindi, ma dove va a finire la componente nutrizionale? «Rischia di sfuggire dalle mani - continua - perché ordinando di impulso non sappiamo esattamente cosa mangiamo né di quali nutrienti è composto il piatto, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo».
ubereats
Perché se da un lato c' è chi è consapevole e sceglie con attenzione cosa mangiare, dall' altro lato ordinare un pasto solo attraverso una (bella) foto è cosa che può comportare un esagerato consumo di calorie. «Se il comportamento diventa costante a lungo andare possono esserci conseguenze - continua l' esperto - basti pensare al consumo di sale: i piatti pronti, cucinati in modo standard, per essere appetibili a tutti possono eccedere in quantità e l' assunzione giornaliera di sodio rischia di diventare incontrollabile». L' eccesso di sale (al massimo 5 grammi al giorno, ci dice l' Organizzazione mondiale della sanità), di salse, condimenti e grassi è la seconda cattiva abitudine che le app potrebbero insegnarci.
alimentazione sana
Per questo - sottolinea Manon Khazrai, docente di Scienze dell' Alimentazione e della Nutrizione Umana dell' università Campus Bio-Medico di Roma - è «importante scegliere in modo consapevole tra le innumerevoli offerte cibi sani, come verdure grigliate, insalatone a base di avocado e noci, o pasta, riso o altri cereali poco raffinati, conditi in modo leggero con olio extravergine di oliva. Carni magre e preferibilmente bianche oppure pesce, soprattutto azzurro, ricco di acidi grassi omega 3. Certo, il prezzo che si paga per la comodità della consegna a domicilio è che si riduce ulteriormente il tempo dedicato al movimento e al piacere di entrare in un bel locale e socializzare». Basta non farlo ogni giorno.
dieta mediterranea frutta secca