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    GLI HANNO FATTO IL FUNERALE TROPPO PRESTO - TAPPEZZANO LA CITTA' DI MANIFESTI FUNEBRI MA IL LORO CARO NON È MORTO: "FALSA COMUNICAZIONE DALL'OSPEDALE". SCATTA LA DENUNCIA - A FOGGIA UN 86ENNE VIENE RICOVERATO IN GRAVI CONDIZIONI DOPO AVER CONTRATTO IL COVID. MA UN ERRORE DELL'OSPEDALE HA COSTRETTO LA FAMIGLIA A PREPARARE IL FUNERALE MENTRE L'UOMO È ANCORA IN VITA…


     
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    Tatiana Belizzi per bari.repubblica.it

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    "Non è accettabile quello che abbiamo vissuto. La nostra vita è  in pausa da settimane". Non nasconde la sua profonda amarezza Paola Cristiani, nuora di Fernando, un anziano di 86 anni di Foggia vittima, oltre che del Covid, anche di un errore clamoroso. L'uomo, ricoverato in gravi condizioni al pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia, è stato dato per morto. "Mio suocero era ricoverato nella Rssa Fondazione Palena ed è risultato positivo al Covid il 6 novembre scorso", spiega la nuora.

     

    Nella Rssa foggiana, lo ricordiamo, è esploso un focolaio che ha contagiato tutti i 69 ospiti, nessuno escluso, e 28 operatori sanitari. "Da allora noi riceviamo informazioni sullo stato di salute di Fernando attraverso una chat gestita dalla direttrice della struttura sanitaria.

     

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    Sapevamo che le sue condizioni erano e sono tuttora critiche", prosegue. Poi nella notte tra il 18 ed il 19 squilla il telefono di casa della famiglia Cristiani. Esattamente alle 2:44. "Rispondo io - aggiunge la nuora - Ma dall'altra parte della cornetta sento solo una musichetta, tipo segreteria telefonica ma nessuno risponde. Poi riattaccano".

     

     

    "Il vero dramma è stato il giorno seguente - racconta - quando nella chat della Fondazione hanno iniziato a farmi le condoglianze per la morte di mio suocero. A quel punto chiamo la direttrice della struttura che mi conferma il decesso aggiungendo di aver ricevuto una chiamata alle 2:40 dal Pronto Soccorso in cui le comunicavano la morte di Fernando. In pratica 4 minuti prima della nostra telefonata".

     

    A quel punto la famiglia Cristiani con profondo dolore contatta le onoranze funebri e dispone tutto il necessario per la celebrazione dei funerali, bara e manifesti mortuari che vengono affissi in città. "Alle 15 le onoranze funebri si sarebbero recate al pronto soccorso con la bara. Ma poco prima, esattamente alle 13:45 riceviamo una ennesima telefonata".

     

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    "Era - ricostruisce Paola - una dottoressa del pronto soccorso. La telefonata la prende mio marito. Buongiorno, gli dice. Volevo informarla delle condizioni di salute di suo padre: è ancora  grave. Mio marito non poteva credere alle sue orecchie: Fernando è ancora vivo. Sappiamo che da un momento all'altro mio suocero ci lascerà, ma adesso vogliamo capire cosa è accaduto l'altra notte in ospedale. Chi possa aver fatto un gesto così meschino", tuona la nuora del pensionato.

     

    La famiglia Cristiani per il tramite del proprio legale, l'avvocata Daniela Cataldo, ha presentato un esposto in Procura. "Chiediamo solo che sia fatta immediatamente chiarezza; vogliamo capire chi possa averci fatto questo", conclude Paola Cristiani.

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