Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per www.repubblica.it
recep tayyip erdogan giorgia meloni g7 borgo egnazia
Interno notte. Suite masseria cinque stelle. Rumori di martelli al muro. Bum, bum bum. Carabinieri allertati. Allerta scattata. Delegazione africana, all’interno della suite, sorpresa: “Tutto regolare. Abbiamo portato i quadri del presidente da appendere nelle nostre stanze. Non ci possono non essere quando ci sono le delegazioni ufficiali".
Esterno giorno. Lo specchio di mare davanti a Monopoli è, se possibile, più bello del solito. C’è una leggera brezza, in lontananza si sentono i rumori degli elicotteri che atterrano sulle piste attrezzate sul lungomare di Savelletri. Questo è uno dei posti più belli, forse il più bello, una quindicina di camere che si affacciano direttamente sull’acqua, arredamento sobrio ma curato in ogni dettaglio. Normalmente una camera costa più di mille euro a notte. Lo sherpa turco scuote la testa: “No, no, per il presidente Erdogan questo non va bene. Troppo semplice”.
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Carabiniere sorpreso: “E dove gliele troviamo ora quindici camere a Erdogan?”. “Non è un mio problema”. Risultato Erdogan via. Dentro la delegazione degli Emirati Arabi, che era in lista d’attesa. “Per ora siamo due, ma prendiamo tutte e 15 le camere per tre giorni. Non è un vostro problema”.
Appunti sparsi dalla zona rossa di questo G7 di Puglia dove la campagna di terra rossa e muretti a secco è diventata un maxi luna park di potere, bizze e lusso. Non c’è masseria […] che non ospiti una delegazione, uno sherpa, un capo di Stato.
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Tra l’incredulità e i sorrisi ironici della gente del posto. […] Ci ha messo ore, invece, un concierge a capire esattamente cosa gli stavano chiedendo quegli indiani: continuavano a parlare di un bosco e delle tigri, citavano le immagini di un matrimonio che aveva avuto una grande eco mediatica, volevano vedere quei luoghi. “Ma dove le troviamo le tigri?”. Ah, ecco. Poi è arrivata l’illuminazione: lo zoo Safari di Fasano!
Chissà se la presidente del Consiglio troverà il tempo per (ri)portarci sua figlia, Ginevra, che l’ha seguita in questa avventura. Certo, Borgo Egnazia è il luogo dei sogni, le piscine, le mille e una notte, ma la bambina si annoiava e così nelle scorse ore sono arrivate a trovarla due sue amichette pugliesi con le quali spesso trascorre le vacanze estive nella regione.
javier milei giorgia meloni g7 borgo egnazia
Chissà invece se quest’estate ci torneranno i kenyani ospiti al Melograno, una bellissima e originale masseria […] che si trova tra Monopoli e Alberobello. Si sono innamorati degli ulivi e del salmone che chiedono in grandissime quantità a un incredulo chef dell’albergo.
Chef che voleva impegnarsi un po’ di più quando è arrivata la telefonata di Javer Milei, il presidente argentino in viaggio con sua sorella Karina, oggi segretaria generale della presidenza e per una vita amministratrice del suo patrimonio. Milei ha lasciato Fatima, la sua compagna, da qualche mese. E così Karina si occupa di tutto: per il fratello ha chiesto carne, anche un hamburger, e verdure della zona. “Ma sappiamo fare delle cose buonissime! Come un hamburger…” si è lamentato con i ragazzi della sua brigata lo chef del Melograno, non con qualche ragione.
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Gli arabi invece sono in acqua. Davanti alla “Peschiera” – un resort straordinario che si affaccia sull’acqua, è il posto preferito di tanti, soprattutto di quelli che amano la discrezione - rifiutata da Erdogan: lo spazio marino sarebbe chiuso per ragioni di sicurezza ma chi poteva impedirgli di fare un tuffo? (anche perché sono in tre e hanno preso, pare, una quindicina di stanze…).
A proposito: questo G7 di Borgo Egnazia nel breve periodo (si attendono invece ottimi risultati di immagine nel medio e lungo: dal prossimo anno vale) non è stato un grandissimo affare per il territorio. Primo perché è il “G7 di Borgo Egnazia” e non di Fasano, della Puglia o della Valle d’Itria.
narendra modi giorgia meloni g7 borgo egnazia
“Borgo Egnazia – fa notare non senza qualche ragione un imprenditore del posto – è il nome di un albergo, non rappresenta un territorio. Sarebbe mai potuto esistere un G7 Hilton o Sheraton? E’ bizzarro che nessuno si sia posto nemmeno il problema”.
Non è un grande affare nell’immediato anche perché i prezzi delle strutture sono stati calmierati dalla presidenza del Consiglio: una stanza di un 5 Stelle non poteva costare più di 750 euro, in un periodo (giugno) in cui vengono vendute anche al doppio ed è sempre tutto esaurito.
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In più di fatto sono dieci giorni che i turisti ce ne sono pochissimi: un po’ perché si evitano i giorni con i grandi eventi. Un po’ per il tutto esaurito. E poi perché non è bello stare in vacanza con un assetto di guerra attorno. “Guarda lì…” dicono da una masseria, indicando i tiratori scelti sul tetto. “Un ospite l’altro giorno ha fatto le valigie ed è andato via”.
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