Estratto dell’articolo di Romina Marceca Clemente Pistilli per “la Repubblica - Edizione Roma”
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Un litigio con due compagne per un ragazzino conteso. È questo l’episodio che ha scatenato l’odio in una terza media del basso Lazio, portando ragazze e ragazzi ad aprire una chat contro una compagna di tredici anni.
Repubblica è venuta in possesso della denuncia presentata dalla mamma della ragazzina soprannominata dalla classe «Ebola» . Un caso raccontato su queste colonne due settimane fa. Quei compagni adesso sono stati sospesi, due dei quindici che hanno preso parte alla banda dei cyber bulli, ma con l’obbligo di frequenza.
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Gli attacchi partono nel dicembre scorso. Due compagni iniziano a prendere di mira la ragazzina. A dirle: «Devi morire» . E ancora: «Se muori non se ne accorge nessuno».
Bullizzatta, la 13enne sta male. Dal 7 febbraio del 2023, poi, l’attacco alla compagna fa un salto di qualità […] Fino a quando la ragazzina lo blocca. Da quel momento tutti iniziano a chiamarla «Ebola».
ragazza bullizzata
Il gioco impone a tutti i ragazzi di non toccarla più o comunque di non «toccare quello che lei sfiorava ». Due giorni dopo nasce il “Gruppo Anti Ebola”. Una chat su WhatsApp che il 13 marzo arriva al picco della cattiveria: negli scambi appare addirittura una filastrocca. Il testo è riportato nella denuncia della mamma della vittima: «Se guardi guardi il Vesuvio erutta TUTUTUTU » e ancora « quando ti siedi TUTUTU cadi al centro della terra », «per quanto sei grossa non passi dalla porta TUTUTU». […]
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