Las celebraciones por la muerte de Ebrahim Raisi, presidente de #Iran. Acusado de formar parte de grupos de la muerte que ejecutaron a miles de disidentes en durante el verano de 1988. Se reportan fiestas en diferentes puntos de #Teherán. #EbrahimRaisí
— Abixael Mogollón G.? (@abixael33) May 20, 2024
Estratto dell'articolo di Greta Privitera per il “Corriere della Sera”
festeggiamenti per la morte di ebrahim raisi 1
A Saqqez, la città dove è nata e cresciuta Mahsa Jina Amini, fuochi d’artificio verdi, gialli e rossi esplodono nella strada principale trafficata di macchine che suonano i clacson. Altri fuochi d’artificio di quelli che si sparano nelle grandi feste di paese esplodono dietro due palazzi bianchi di Teheran, e una voce femminile, in sottofondo, dice: «Speriamo che la notizia della sua morte sia vera». Sperano in tanti, in tantissimi iraniani, che il presidente Ebrahim Raisi sia morto nell’incidente in elicottero avvenuto al confine con l’Azerbaigian.
[…] il leader supremo Ali Khamenei […] li invita alla preghiera: «Tutti dovrebbero pregare per la salute di queste persone che servono la nazione iraniana». Lui chiede preghiere, qualcuno lo ascolta mentre altri «suoi» cittadini lo inondano con gif animate di elicotteri in fiamme, di animali feroci che si aggirano per le foreste, e commenti di questo tenore: «Scusi ayatollah, ma lei quando pensa di prendere il prossimo elicottero?». L’austerità del regime è fatta a pezzi dall’ironia del popolo che nelle chat e sui social celebra la possibile morte della seconda carica della dittatura come fosse la migliore notizia degli ultimi anni.
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«Non ci importa se non cambierà nulla, se metteranno un altro fantoccio senza cervello al suo posto, ci importa che il macellaio del 1988 sia tornato alla terra dove ha mandato migliaia di manifestanti, tra cui mio zio», dice Mohammed che vive a Teheran e deve rimanere anonimo.
L’odio, la rabbia verso gli uomini della dittatura è così alto che nemmeno una possibile morte frena le parole di derisione e di disprezzo.
«Sapete come lo chiamiamo?», chiede via chat Ghazaleh, professoressa sempre della capitale: «Boia, macellaio ma anche Shish Kelase, che vuol dire bambino che ha studiato fino alla prima media. È lì solo perché sa uccidere senza pietà, perché fa quello che i perfidi ayatollah gli chiedono, senza pensare e senza opinione. In quale Paese un uomo che ha fatto le elementari diventa capo di Stato?».
meme sulla morte di ebrahim raisi 1
[…] Raisi è l’uomo che nel 1988, da vice procuratore di Teheran e membro della Commissione della Morte, ha partecipato all’uccisione di migliaia prigionieri politici; ma è anche l’uomo che da presidente ha difeso la politica d’oppressione e di violenza contro le migliaia di manifestanti del movimento Donna, vita, libertà. In Iran, nelle ultime quattro settimane, ci sono state circa 120 esecuzioni, incluse quelle di 6 donne: «Questi vecchi sono irriformabili. Sono coloro che hanno soffocato i nostri genitori e che cercano di soffocare anche noi uccidendoci perché non gli assomigliamo. Hanno ucciso migliaia di ragazzi e violentato le ragazze. Il giorno della loro fine non è lontano», scrive Niloofar, una ragazza curda. Qualcuno dice che la famiglia di Raisi abbia già ricevuto la notifica di morte, ma non ci sono conferme. Per i ragazzi e le ragazze con cui parliamo non è un’informazione importante: «A noi importa che sappiano che li vogliamo tutti morti».
festeggiamenti per la morte di ebrahim raisi 1 L ELICOTTERO DI EBRAHIM RAISI ricerche dell elicottero di ebrahim raisi 1 l elicottero di ebrahim raisi 1 DONNA IRANIANA PIANGE LA SCOMPARSA DI EBRAHIM RAISI A TEHERAN EBRAHIM RAISI EBRAHIM RAISI DA GIOVANE LA STRUTTURA DEL REGIME IRANIANO festeggiamenti per la morte di ebrahim raisi 3