MISS FRANCIA
Francesco De Remigis per "il Giornale"
Da regolamento non era previsto. Ma per assecondare le urla delle femministe che denunciavano l'assenza di remunerazione per le reginette di bellezza, accusando gli organizzatori di «sfruttamento» a scopo di lucro, l'edizione 2022 di Miss Francia ha scelto di pagare le 29 concorrenti. Con tanto di firme in calce ai contratti.
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Alexia Laroche-Joubert, presidente di Miss Francia, sosteneva che un concorso tv non poteva rientrare nelle regole del codice del lavoro. Ma l'associazione «Osez le féminisme!» ha scosso a tal punto la giuria, fino ai probiviri, che a novembre qualcosa si è mosso; un compromesso, col plauso della ministra della Cultura Roselyn Bachelot che parlò di grande passo nei «diritti del lavoro». Per la prima volta nella storia, le candidate firmavano un contratto a tutti gli effetti.
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L'operazione-denuncia delle militanti si è rivelata un boomerang. Che ora imbarazza tanto il collettivo femminista, per il magro risultato, quanto gli organizzatori dello show, nella bufera per l'entità irrisoria dei compensi. Il quotidiano Le Parisien ieri ha infatti svelato gli incassi delle reginette: 7 euro l'ora. Meno delle comparse. L'equivalente del salario minimo in Francia: 84 euro al giorno, 252 euro netti in tutto. Apriti cielo. Il vaso di Pandora si è rotto.
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Il «gettone» da miss, si scopre, non tiene neppure conto dei 30 giorni di preparazione allo spettacolo tv, ma solo degli ultimi tre di diretta. Il caso finirà in tribunale. Giustizia o resa dei conti? Alcune reginette parlano persino di mancanza di cibo. «Non ci veniva dato da mangiare abbastanza», dice una concorrente, che evoca «piatti aggiuntivi consegnati» a certe bellezze. Altre giurano di aver visto colleghe perdere «fino a sei chili».
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Da ascensore sociale a spettacolo «sessista e discriminatorio» che si consideri, non c'è pace per Miss Francia. Le Parisien svela pure che il canale fatturava nel frattempo agli inserzionisti «114mila euro lordi per uno spot pubblicitario di 30 secondi» durante la finale su Tf1. Il titolo 2022 l'ha vinto Diane Leyre. Che ricorda piuttosto l'opportunità di crescita professionale che un palcoscenico con oltre 7 milioni di spettatori le ha offerto.
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Davvero le reginette erano tenute a stecchetto, come denuncia Le Parisien? O dietro le quinte tira aria di scontento, voglia di vendetta, per una corona non conquistata? La spruzzata di fango sul concorso di bellezza più antico del globo (1920), che va in tv dal 1987, colpisce anzitutto il vertice, la produttrice di reality show di successo Laroche-Joubert che già a ottobre si diceva «stufa degli attacchi strumentali» delle militanti di Osez le féminisme!: contestavano pure le regole del gioco, dall'altezza richiesta senza tacchi, 1,70 cm, all'età (18-24 anni).
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Vero, l'agenda di una candidata al titolo di Miss Francia è fitta durante il mese di preparazione. Campagne fotografiche, prove, cene. Tutto fuori sacco. «Muse da sfruttamento», riassume Gwenegann Saillard, Miss Champagne-Ardenne 2020. «Ma non ti iscrivi a Miss France per i soldi», ribatte Lena Massinger, Miss Champagne-Ardennes 2021, che ricorda anzi i regali ricevuti, da un iPad agli abiti.
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Dopo la polemica sulla possibile accettazione di transessuali, nonostante i regolamenti consentissero la sola chirurgia post-incidente, ora è guerra sul tour de force pre-gara. A giugno, parola ai giudici del lavoro.
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