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    GLI OSCAR DEI GIUSTI - SIAMO ALLE SOLITE. GIÀ SENTO I MUGUGNI: PERCHÉ CANDIDARE AGLI OSCAR “VERMIGLIO”? NON ERA MEGLIO “PARTHENOPE”? VALLOASSAPÉ - “PARTHENOPE” AVRÀ CERTO UN GRANDE RICHIAMO POPOLARE, MA “VERMIGLIO” HA UN MAGGIORE STATUS CRITICO INTERNAZIONALE. NON CONTA QUINDI, SE A ME, CRITICO, PIACCIA PIÙ UN FILM RISPETTO ALL’ALTRO, CONTA QUALE HA MAGGIORI CHANCES PER ARRIVARE IN CINQUINA… - VIDEO


     
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    vermiglio vermiglio

    Marco Giusti per Dagospia

     

    Siamo alle solite. Già sento i mugugni, le vesti strappate, i cori porta-sfiga. Perché candidare agli Oscar “Vermiglio”? Non era meglio “Parthenope”? Siamo proprio sicuri che abbiamo davvero scelto il film, non dico migliore, ma più giusto per entrare almeno nella cinquina finale degli Oscar per il miglior film straniero, detto anche “International Feature Film”? Valloassapé…

    parthenope by paolo sorrentino celeste dalla porta photo by gianni fiorito parthenope by paolo sorrentino celeste dalla porta photo by gianni fiorito

     

    Mi dice Pedro Armocida, che è uno degli undici esperti, sei donne cinque uomini, assieme a Maria Rita Barbera, Cristina Battocletti, Giorgia Farina, Francesca Manieri, Guglielmo Marchetti, Paola Mencuccini, Giacomo Scarpelli, Giulia Louise Steigerwalt, Alessandro Usai, Cecilia Zanuso, che hanno votato il film da mandare ufficialmente a rappresentare l’Italia per il Miglior Film Internazionale agli Oscar, che non c’è stata praticamente storia.

     

    vermiglio, la sposa di montagna vermiglio, la sposa di montagna

    Che fin dalle prime votazioni gli undici giurati hanno preferito “Vermiglio” di Maura Delpero, parlato in trentino, al napoletanissimo “Parthenope” di Paolo Sorrentino. Il solo altro film che avrebbe potuto entrare in competizione con questi era “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini. Alla fine i giurati hanno pesato i film e le loro distribuzioni. “Parthenope” è distribuito in America dalla potente A24, “Vermiglio” dalla più intellettuale Janus. 

    parthenope by paolo sorrentino gary oldman photo by gianni fiorito parthenope by paolo sorrentino gary oldman photo by gianni fiorito

    "Vermiglio”, che è uscito sei giorni fa in 20 copie, 152 mila euro di incasso, ma giovedì saranno 70, forti anche della spinta agli Oscar, ha vinto un premio importante a Venezia, il Leone d’Argento. “Parthenope”, presentato con interessanti anteprime a mezzanotte in 14 sale prima della vera uscita tra un mese, a Cannes, dove sperava in un premio forte, non solo non ha vinto nulla, ma ha ricevuto pessime recensioni internazionali.

    vermiglio, la sposa di montagna vermiglio, la sposa di montagna

     

    E’ vero che, ultimamente, vengono preferiti i film diretti da donne di quelli diretti da uomini, ma su Rotten Tomatoes il film di Sorrentino ha un umiliante gradimento del 31%, mentre “Vermiglio” ha il 90%. “Parthenope”, come il precedente “E’ stata la mano di Dio”, avrà certo un grande richiamo popolare, uno dei rari film italiani che possa incassare qualcosa, lo sappiamo, ma “Vermiglio” ha di fatto un maggiore status critico internazionale.

    STEFANIA SANDRELLI - PARTHENOPE STEFANIA SANDRELLI - PARTHENOPE

     

    Non conta, quindi, se a me, critico, piaccia più un film rispetto all’altro, conta quale dei due ha maggiori chances per arrivare in cinquina e, probabilmente, in tutta onestà ne ha di più “Vermiglio”. Anche se si troverà contro campioni come “Emilia Perez” di Jacques Audiard, con la protagonista trans che ha vinto a Cannes, “Cloud” di Kiyoshi Kurosawa, “Dahomey” di Mati Diop, “Grand Tour” di Miguel Gomes, “The Seed of the Sacred Fig” di Mohammed Rasooulof.

    I FILM PER ORA DESIGNATI DAGLI ALTRI PAESI

     

    ALGERIA: Algiers di Chakib Taleb-Bendiab

     

    zoe saldana karla sofia gascon emilia perez zoe saldana karla sofia gascon emilia perez

    AUSTRIA: Des Teufels Bad di Severin Fiala and Veronika Franz

     

    ARMENIA: Yasha and Leonid Brezhnev di Edgar Baghdasaryan

     

    BELGIO: Julie Keeps Quiet di Leonardo Van Dijl

     

    BOLIVIA: Own Hand di Rodrigo “Gory” Patino

     

    BULGARIA: Triumph di Kristina Grozeva and Petar Valchanov

     

    CAMBOGIA: Meeting With Pol Pot di Rithy Panh

     

    CANADA: Universal Language di Matthew Rankin

     

    cloud cloud

    CILE: In Her Place di Maite Alberdi

     

    COREA DEL SUD: 12.12: The Day di Kim Sung-soo

     

    COSTA RICA: Memories of a Burning Body di Antonella Sudasassi Furniss

     

    CROAZIA: Beautiful Evening, Beautiful Day di Ivona Juka

     

    DANIMARCA: The Girl With the Needle di Magnus von Horn

     

    ECUADOR: Behind the Mist di Sebastián Cordero

     

    EGITTO: Flight 404 di Hani Khalifa

    Dahomey Dahomey

     

    ESTONIA: 8 Views of Lake Biwa di Marko Raat

     

    FINLANDIA: Family Time di Tia Kouvo

     

    FRANCIA: Emilia Perez di Jacques Audiard

     

    GEORGIA: The Antique di Rusudan Glurjidze

     

    GERMANIA: The Seed of the Sacred Fig di Mohammad Rasoulof

     

    GIAPPONE: Cloud di Kiyoshi Kurosawa

     

    GRECIA: Murderess di Eva Nathena

     

    HONG KONG: Twilight Of The Warriors: Walled In di Soi Cheang

     

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    INDIA: Lost Ladies (Laapataa Ladies) di Kiran Rao

     

    INDONESIA: Women from Rote Island di Jeremias Nyangoen

     

    IRAN: In The Arms Of The Tree di Babak Khajeh Pasha

     

    IRAQ: Baghdad Messi di Sahim Omar Kalifa

     

    IRLANDA: Kneecap di Rich Peppiatt

     

    the seed of the sacred fig the seed of the sacred fig

    ISLANDA: Touch di Baltasar Kormakur

     

    ISRAELE: Come Closer di Tom Nesher

     

    KENIA: Nawi di Vallentine Chelluget, Apuu Mourine, Kevin Schmutzler, Toby Schmutzler

     

    KIRGHIZISTAN: Heaven is Beneath Mother’s Feet di Ruslan Akun

     

    LETTONIA: Flow di Gints Zilbalodis

     

    LITUANIA: Drowning Dry di Laurynas Bareisa

    emilia perez emilia perez

     

    MAROCCO: Everybody Loves Touda di Nabil Ayouch

     

    NEPAL: Shambhala di Min Bahadur Bham

     

    NORVEGIA: Armand di Halfdan Ullmann Tøndel

     

    OLANDA: Memory Lane di Jelle de Jonge

     

    PALESTINA: From Ground Zero di Masharawi Fund

     

    PANAMA: Wake Up Mom di Arianne Benedetti

     

    Cloud Cloud

    PERÙ: Yana-Wara di Óscar Catacora, Tito Catacora

     

    POLONIA: Under the Volcano di Damian Kocur

     

    PORTOGALLO: The Grand Tour di Miguel Gomes

     

    REPUBBLICA CECA: Waves di Jirí Mádl

     

    ROMANIA: Three Kilometers to the End of the World di Emanuel Parvu

     

    SERBIA: Russian Consul di Miroslav Lekic

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    SENEGAL: Dahomey di Mati Diop

     

    SLOVACCHIA: The Hungarian Dressmaker di Iveta Grofova

     

    SLOVENIA: Family Therapy di Sonja Prosenc

     

    SPAGNA: Saturn Return di Isaki Lacuesta and Pol Rodríguez

     

    SVEZIA: The Last Journey di Filip Hammar and Fredrik Wikingsson

     

    TAIWAN: Old Fox di Hsiao Ya-Chuan

     

    TURCHIA: Life di Zeki Demirkubuz

     

    emilia perez emilia perez

    UCRAINA: La Palisiada di Philip Sotnychenko

     

    UNGHERIA: Semmelweis di Lajos Koltai

     

    URUGUAY: The Door is There di Juan Ponce de Leon, Facundo Ponce de Leon

    GARY OLDMAN - PARTHENOPE GARY OLDMAN - PARTHENOPE

     

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