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    GLI SCAMBISTI DEL SALOTTO BUONO - TROPPI PROFESSORI A SPASSO, COSTRETTI SOLO A INSEGNARE E PRIVATI DEL SACRO DIRITTO A UNA POLTRONA IN QUALCHE CDA DI SOCIETÀ QUOTATA. MA VI HA POSTO RIMEDIO IL GOVERNO DEI SAPIENTONI, CON NUOVE NORME SUGLI INCROCI POLTRONIZI E I DOPPI INCARICHI - ED E’ SUBITO FUGA DA MEDIOBANCA PER TRIESTE, DA DORIS A BOLLORE’ (BRUTTO SEGNO PER NAGEL)…


     
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    Luca Iezzi per "la Repubblica"

    NagelNagel Vincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresseVincent Bollore e Alberto Nagel foto LaPresse

    Non solo i consiglieri in quota Mediobanca, Alberto Nagel e Francesco Saverio Vinci, dovranno decidere entro giovedì se rimanere nel cda del Leone. Infatti anche il vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone e Lorenzo Pellicioli rischiano di cadere nelle tagliola dell´articolo 36 del Salva Italia. Solo la settimana scorsa il documento congiunto di Banca d´Italia, Consob e Isvap ha chiarito quali società «operanti dello stesso settore» devono essere considerate in concorrenza e quindi non possono vedere la stessa persona in entrambi i cda.

    Oltre ad un limite di fatturato minimo di 47 milioni, le Authority specificano come le imprese interessate dal divieto non siano solo banche e assicurazioni ma anche tutti quei soggetti «la cui attività è sottoposta ad autorizzazione e vigilanza ai sensi del Tub, del Tuf e del codice delle assicurazioni o di normative speciali che fanno rinvio a queste discipline». Fra queste ci sono anche «Sim, Sgr e Sicav».

    Generali è un conglomerato assicurativo, bancario e attivo nell´asset management immobiliare e mobiliare, a capo di una tra le più grandi Sgr italiane attive nel settore mobiliare e immobiliare, entrambe regolamentate da Banca d´Italia. Sia il vicepresidente Caltagirone che Pellicioli (è nel comitato esecutivo del Leone), guidano delle Sgr regolamentate da Banca d´Italia operanti nel settore immobiliare o nella gestione del risparmio. Pellicioli è amministratore delegato del Gruppo De Agostini e presidente di Dea Capital, la quale controlla Idea Capital Funds Sgr e Idea Fimit Sgr immobiliare. Caltagirone controlla a sua volta Fabrica Immobiliare Sgr che vanta masse amministrate per 2,3 miliardi di euro.

    Lorenzo PelliccioliLorenzo Pelliccioli

    Il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola ha mandato nei giorni scorsi una lettera a tutti i consiglieri chiedendo di chiarire entro giovedì la loro posizione. Le risposte possibili sono due: o annunceranno di essersi dimessi dai cda incompatibili per rimanere a Trieste, o di non ritenere quelle cariche contrarie alla normativa.

    FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEFRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

    La legge prevede che in caso di mancato adeguamento si decada da tutte le cariche "in conflitto" tra di loro nei 30 giorni successivi (vale a dire a fine maggio) su decisione degli stessi cda coinvolti. Caltagirone ha già lasciato il consiglio di Mps per entrare in Unicredit. Mentre ieri per lo stesso motivo l´ad di Mediolanum Ennio Doris ha rinunciato alla poltrona in Mediobanca.

    GABRIELE GALATERI DI GENOLAGABRIELE GALATERI DI GENOLA

    Altri big della finanza come Giovanni Bazoli e Fabrizio Palenzona hanno dovuto nei giorni scorsi scegliere in quale consiglio rimanere abbandonando tutti gli altri.
    Alla fine saranno comunque le Authority a giudicare le posizioni di compatibilità espresse dai singoli consiglieri. Soprattutto per quei casi in cui lo spirito della norma - evitare che attraverso i manager ci siano contatti tra le aziende in grado di limitare la concorrenza reale - possa venir aggirato.

    Per quanto riguarda Mediobanca, che ha sempre negato il controllo diretto di Generali nonostante il parere opposto dell´Antitrust, Nagel e Vinci dovrebbero lasciare il posto a Trieste, ma immediatamente sfruttare l´assemblea del 28 aprile per essere sostituiti da altri uomini di Piazzetta Cuccia. Un´ipotesi che rispetterebbe la norma, ma che dovrebbe essere sottoposta al vaglio di Banca d´Italia e Antitrust.

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    2- BOLLORE': RESTA NEL CDA DELLE GENERALI, LASCIA MEDIOBANCA
    Radiocor - Vincent Bollore' ha deciso di restare nel cda delle Generali e proporra' un altro rappresentante del suo gruppo per il consiglio di Mediobanca. L o riferiscono a Radiocor fonti vicine al finanziere francese in merito alle sue decisioni di fronte al regolamento attuattivo della legge sui doppi incarichi in cda. Bollore' e' vicepresidente delle Generali, di cui detiene lo 0,14% del capitale, e' azionista di Mediobanca con il 6% e guida e rappresenta nel patto di piazzetta Cuccia il gruppo C dei soci stranieri sindacati che raggruppa l'11% del capitale.

     

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