Sandra Riccio per “La Stampa”
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Per Credit Suisse la serie di cattive notizie non si ferma. Il colosso bancario svizzero, numero due del Paese, ieri a sorpresa ha detto che chiuderà il primo trimestre in perdita. Il profit warning arriva dopo un 2021 in forte rosso (1,6 miliardi di franchi) per la banca che gestisce i patrimoni di molti milionari. Eppure appena poche settimane fa, a marzo, il Ceo dell'istituto Thomas Gottstein durante un incontro con gli analisti aveva parlato di «una solida performance aziendale nei primi due mesi dell'anno».
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Secondo quanto riferito ieri in una nota, a piegare i conti dei primi tre mesi, che saranno diffusi il 27 aprile, saranno oneri per 1,25 miliardi di franchi svizzeri (1,2 miliardi di euro). A pesare saranno, in particolare i gravosi accantonamenti necessari per una serie di questioni legali che, come comunicato dalla banca, risalgono a più di un decennio fa.
Per i noti casi, sono stati accantonati 600 milioni di franchi. Questo passaggio porterà a riserve totali per controversie per circa 700 milioni di franchi. La banca non ha specificato di quali contese si tratti. Secondo alcuni analisti, l'ipotesi è che si tratti di un caso da riportare alle Bermuda, territorio d'oltremare britannico.
BIDZINA IVANISHVILI MILIARDARIO GEORGIANO
Qui lo scorso marzo un tribunale aveva riconosciuto un risarcimento per oltre 500 milioni di dollari all'ex primo ministro georgiano Bidzina Ivanishvili e alla sua famiglia. Ivanishvili aveva ottenuto ragione dal tribunale dell'arcipelago che aveva riconosciuto una frode a suo carico durata anni da parte di un ex consulente della banca che aveva sottratto milioni all'ex ministro.
L'accusa rivolta contro Credit Suisse è di non aver preso del tutto, o solo in misura insufficiente, i provvedimenti necessari per prevenire una «gestione fraudolenta».
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A pesare sui conti dell'istituto non ci sono solo i guai legali. A incidere è anche il conflitto in Ucraina che a Credit Suisse costerà circa 200 milioni di franchi. A tutto questo si aggiunge la svalutazione della partecipazione dell'8,6% nella piattaforma di distribuzione di fondi Allfunds con un impatto di circa 350 milioni di franchi.
Quale sia il conto finale è ancora da capire. Le perdite saranno rese note solo il prossimo 27 aprile con la presentazione della trimestrale. In ogni caso, il nuovo rosso preparerà un cammino difficile al gruppo svizzero e creerà nuova pressione sui vertici.
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Gottstein è stato nominato nel 2020 dopo aver preso il posto del suo predecessore Tidjane Thiam, inciampato in uno scandalo di spionaggio e pedinamenti. Dopo una prima fase positiva, Gottstein ha dovuto affrontare le critiche per le perdite accumulate nel corso del 2021.
Adesso dovrà riportare a galla i conti. Ieri intanto la notizia di nuove perdite è stata accolta con un deciso calo in Borsa: sulla piazza di Zurigo il titolo è arretrato di quasi due punti percentuali. Nell'ultimo anno il regresso è però di quasi il 25%.