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EDITORIALE DEL FINANCIAL TIMES SU DRAGHI AL QUIRINALE
Giuseppe Falci per il Corriere della Sera
Quattro scenari aperti attorno ai quali ruota la trattativa per il Colle. A diciotto giorni dalla prima votazione per la corsa al Quirinale nessuno osa sbilanciarsi. Prevale la tattica, anche in considerazione delle tensioni registrate in Consiglio dei ministri e di quelle interne ai partiti.
Prova ne sia che prima ancora della direzione Pd, i giovani turchi di Orfini annunciano l'intenzione di votare Mattarella. In questo clima, nessuno scopre le carte. Soltanto uno come l'ex dc Clemente Mastella, che lavora alla ricostruzione del centro anche in chiave Colle, prova a dare le percentuali dei potenziali successori di Sergio Mattarella: «Direi Mario Draghi al 30%, Silvio Berlusconi al 25%. Dopodiché se la possono giocare Giuliano Amato e Pier Ferdinando Casini. Non vedo una donna».
SILVIO BERLUSCONI - IL PATRIOTA - MEME
Un senatore esperto del gruppo Misto si mostra preoccupato: «Non esiste né una regia occulta, né una in chiaro. Si rischia di andare alla cieca nelle prime votazioni. Tutto può succedere. Ci sono almeno quattro scenari aperti». Due sono definiti emergenziali e prevedono Draghi o Mattarella al Quirinale, gli altri scenari ipotizzano un politico al Colle e l'attuale premier a Palazzo Chigi. Tutte ipotesi al momento sul tavolo, vista l'incertezza generale. L'ex azzurro Osvaldo Napoli prova a offrire la soluzione: «Le forze del dialogo, intendo quei partiti e gruppi fuori dagli schieramenti, come possono essere Coraggio Italia, Italia viva e Azione, sono chiamate al ruolo di pontieri».
Il Pd ritiene che l'unico modo per uscire da un'eventuale impasse sia partire da un metodo condiviso. «Solo su queste basi - spiega il deputato Enrico Borghi - ci si potrà aprire al confronto con le altre forze politiche avendo come obiettivo l'individuazione di una personalità in grado di raccogliere il consenso più ampio possibile». Ma non c'è solo il Quirinale. Osserva un altro parlamentare democrat , Walter Verini: «Noi abbiamo due problemi, non uno, che vanno risolti insieme. Il primo è come garantire continuità a una azione di governo che deve affrontare molte sfide: la pandemia, il Pnrr, la ripresa del Paese, ed evitare l'aumento dello spread. E insieme garantire una guida al Quirinale che abbia le caratteristiche di rappresentare l'unità nazionale».
MEME DI SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE
Invece il giovane turco Francesco Verducci rilancia un secondo mandato dell'attuale presidente: «Mattarella al Quirinale e Draghi premier è il patto più forte nell'interesse del Paese». Quanto al centrodestra, ufficialmente non ci sono piani B all'infuori di Silvio Berlusconi. Promette lealtà l'alleato Ignazio La Russa, FdI: «C'è un impegno ad appoggiare Berlusconi se conferma la sua candidatura, cosa che farà a breve». Una posizione ribadita dal capogruppo Francesco Lollobrigida: «Berlusconi è un candidato papabile purché il centrodestra resti unito anche sulle eventuali subordinate...».
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