Estratto dell’articolo Carmelo Caruso per “il Foglio”
camera dei deputati informativa di mario draghi sull'ucraina
Erano tutti coscienti di essere stati degli incoscienti. Gli ha dato una serie di “energetici” ceffoni e loro non solo li prendevano ma gli dicevano: “Bravo! Giusto!”. Prima alla Camera e dopo al Senato, con la tosse che non si fermava, Mario Draghi, si è rivolto ai parlamentari per annunciare le sanzioni contro la Russia, la mobilitazione di 3.400 militari pronti a essere aggiunti al contingente Nato. Ha anticipato che le conseguenze che l’Italia rischia di pagare saranno notevoli e che questa guerra “dimostra l’imprudenza di non aver diversificato le nostre fonti d’energia”.
claudio descalzi
(…) Si trova a gestire a una bis-catastrofe dopo quella sanitaria e l’Italia ci arriva scalcagnata, dipendente dal gas russo e senza rigassificatori. Quasi tutti gli italiani conoscono le “gloriose disfatte”, così le ha definite lo storico Mario Isnenghi: Adua, Caporetto, Dogali, El Alamein, Custoza, la “fatal Novara” di Carducci.
roberto cingolani
Ce ne sono però altre. In ogni regione c’è almeno una battaglia che l’Italia ha perduto in nome dell’ideologia: Porto Empedocle, Porto Vesme, Brindisi, Trieste Zaule. E’ la mappa dei “no rigassificatori”, quell’imprudenza che per Draghi è anche burocratica, quella riduzione scellerata della produzione di gas. E’ stata la bandiera del M5s.
putin gas
Si è passati da 17 miliardi di metri cubi nel 2000 a 3 miliardi nel 2020. Nell’informativa di Draghi c’era dunque tanto del suo ministro Cingolani che ha pubblicamente ringraziato insieme al ministro Guerini. Si capirà il ruolo di Cingolani, solo se si continuerà a ripetere che “la transizione energetica” è sinonimo di sovranità e indipendenza.
Come si possono infatti difendere i valori della democrazia se per accendere una lampadina bisogna chiedere, per il quaranta percento, l’energia elettrica al nemico che bombarda? L’America si è detta disponibile a rifornirci di gas. Si punterà in futuro sul Gnr (gas naturale rinnovabile).
mario draghi
Non si esclude il ripristino di centrali a carbone. Sono due: Taranto e Civitavecchia. Al momento la Russia non ha sospeso le forniture. E’ la stessa Russia che, per Draghi, “rappresenta la più grave minaccia da decenni”. Ieri, l’unica buona notizia, è che si avvicina la primavera e comincerà a fare caldo.
le vie del gas russo claudio descalzi 3 claudio descalzi