• Dagospia

    LA CYBERGUERRA DEL NOBEL PER LA PACE OBAMA - COME PORTARE LO SCONTRO CON L’ISIS SUL WEB: SORVEGLIANZA DELLA RETE USATA DAL CALIFFATO, INFILTRAZIONE NEI SITI JIHADISTI, ATTACCHI AI SISTEMI BANCARI USATI DA AL BAGHDADI


     
    Guarda la fotogallery

    Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

    OBAMA CON UN VISORE OBAMA CON UN VISORE

     

    A Obama piace la guerra che si vede poco. Quella dei droni, dei caccia e dei commandos che colpiscono e spariscono. Uomini ombra mandati dietro le linee. Ora, al loro fianco, agiranno altri «invisibili», i «national mission teams», i militari del Cyber Command. La struttura, nata solo sei anni fa e pensata per duellare con le potenze rivali, dovrà occuparsi del Califfo con un' offensiva a tutto campo, i cui dettagli - scarsi - sono stati rivelati da sito Daily Beast e New York Times. Il piano studiato dagli strateghi del Pentagono per i suoi «cyberguerrieri» poggia su sei cardini. Primo: infiltrazione del web utilizzato dai jihadisti.

    HACKER 2 HACKER 2

     

    Secondo: sorveglianza della rete usata da alcuni dirigenti del Califfato. I soldati studieranno mosse, abitudini, ordini in modo da costruirne i profili e capirne le abitudini. Così potranno «imitarli» per diffondere messaggi errati oppure false informazioni. Terzo: attacchi contro i sistemi bancari usati dai jihadisti. Quarto: mosse per interrompere i collegamenti e ostacolare il passaggio di disposizioni dai leader ai seguaci. Quinto: incursioni, sempre via Internet, per aumentare la diffidenza e la paranoia degli islamisti, ossessionati dalla sicurezza.

     

    HACKER HACKER

    E se le fonti hanno deciso di parlare ai media per rivelare le decisioni della Casa Bianca è proprio a questo fine: insinuare il dubbio nelle file dei mujaheddin. Sesto: raccolta di dati utili alla caccia dei capi dell' Isis e alle linee di finanziamento.

     

    Il Times aggiunge che l' idea di aprire questo fronte è del presidente. In una serie di incontri con collaboratori e generali ha ricordato come il budget a disposizione dello spionaggio sia imponente. Il progetto è stato al centro di un dibattito perché l' Nsa, la famosa agenzia che dispone di antenne e «orecchi» elettronici a livello globale, avrebbe mostrato qualche resistenza.

    abu bakr al baghdadi abu bakr al baghdadi

     

    Gli ufficiali temono infatti di svelare tattiche che preferiscono riservare agli avversari strategici, dalla Russia alla Cina. Inoltre ritengono che i seguaci di Al Baghdadi, una volta scoperti di essere sotto attacco, possano adottare contromisure. Una ripetizione di quanto è avvenuto con i telefonini e le radio. I terroristi da tempo si proteggono con cellulari criptati oppure ricorrono a quelli usa e getta per non lasciare tracce. Aspetti emersi in modo evidente dopo la strage di Parigi.

     

    CIA CIA drone racing 1 drone racing 1

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport