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    GNAM! È USCITA LA GUIDA MICHELIN - COL MASSIMO RICONOSCIMENTO DELLE TRE STELLE SI RICONFERMANO GLI OTTO PREMIATI DEL 2016, L'OSTERIA FRANCESCANA DI BOTTURA (MODENA) AL PRIMO POSTO - NOVITÀ NELLE DUE STELLE INVECE, CON MOLTI GIOVANI


     
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    Cristiana Lauro per Dagospia

     

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    Presentata questa mattina a Parma la guida dei ristoranti Michelin Italia 2017. Da giorni giravano le solite indiscrezioni e previsioni puntualmente sbagliate. Col massimo riconoscimento delle tre stelle si riconfermano gli otto premiati dello scorso anno, nessuna novità. Osteria Francescana (Modena), al primo posto anche per i Word's 50 best Restaurant, classifica mondiale. Le Calandre ( Rubano, Padova), Da Vittorio (Brusaporto, Bergamo), Dal Pescatore (Canneto sull'Oglio, Mantova), Piazza Duomo (Alba, Cuneo), Enoteca Pinchiorri (Firenze), Reale (Castel di Sangro, L'Aquila) e La Pergola dell'Hotel Cavalieri Hilton (Roma).

     

    Novità nelle due stelle invece, non assegnate, come si vociferava a Metamorfosi di Roma (peccato, le meritava) e conquistate meritatamente da Seta all'hotel Mandarin di Milano, assieme a  Dani Maison di Ischia, Locanda Margon a Ravina (TN), Terra a Sarentino (BZ) e Enrico Bartolini a Milano. Molte riconferme anche qui, l'elenco è notevole.

     

    Qualcuno ha perso anche la prima stella e qualcun altro l'ha felicemente conquistata come Per Me (Giulio Terrinoni aveva già preso la stella da Aquolina, quindi una grande conferma per questo cuoco decisamente talentuoso), The Corner (Luca Martini aveva già ricevuto il riconoscimento da Stazione di Posta, peraltro riconfermato).

     

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    E poi Bistrot 64, Magnolia e Assaje, tutti a Roma. È andata bene anche a Luigi Taglienti che ha fatto centro al primo colpo con Lume a Milano, come intuito dalla guida dell'Espresso che gli ha assegnato un premio speciale il mese scorso.

     

    L'elenco è lungo ma mai quanto quello francese, ovviamente. Molti giovani, per fortuna, tanta voglia di crescere, di lavorare. Quando vedo l'entusiasmo di chi ci crede, di chi lavora sodo, sinceramente mi commuovo.

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