Salvatore Riggio per www.corriere.it
Esordio a sorpresa
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Degnand Wilfried Gnonto è il primo giocatore classe 2003 a vestire la maglia azzurra. E lo ha fatto, sabato 4 giugno contro la Germania in Nations League. Non solo ha debuttato, ma si è anche tolto lo sfizio di servire l’assist per il gol a Pellegrini. Attaccante brevilineo, quasi tarchiato, è veloce e potente e quest’anno con 8 gol è stato decisivo per la vittoria del campionato dello Zurigo, che mancava dal 2009. Compirà 19 anni il 5 novembre, ma vanta già l’appartenenza a quel club ristretto di giocatori che hanno debuttato in azzurro senza mai aver calcato un campo di serie A.
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«È stata una settimana emozionante. Ho sfruttato la possibilità dello stage, ho fatto una buona partita e sono contento. Va tutto molto veloce. Per me già essere qui è un privilegio e un onore», ha commentato a caldo dopo il pareggio con i tedeschi. Ai microfoni di Raisport ha raccontato anche l’episodio che lo ha portato a far sbloccare la gara a Pellegrini: «L’assist? Sapevo che Keher era già ammonito, una volta ricevuta la palla sono andato nell’uno contro uno e ho messo una palla difficile per portieri e difensori: se sei un attaccante devi prendere dei rischi e fare la differenza».
Il liceo classico: latino la materia preferita
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Il 40° esordiente della gestione Mancini ha voluto ringraziare i genitori: «Devo loro tutto, hanno fatti grandi sacrifici per me, spero siano orgogliosi». E poi ha raccontato un retroscena della sua adolescenza: «Mi chiamavano il latinista del gol: ho fatto tre anni di liceo classico. Mi piaceva». Poi, dedicandosi seriamente al calcio, è passato a frequentare lo Scientifico sportivo di Busto Arsizio. Materia preferita: sempre il latino.
Convocazione a sorpresa
Già aveva fatto rumore la convocazione per la gara di Wembley contro l’Argentina di Lionel Messi, persa 0-3 l’1 giugno. Una chiamata che confermava sia la voglia di Mancini di iniziare un nuovo progetto dopo la mancata qualificazione a Qatar 2022 (sconfitta nella semifinale playoff a Palermo contro la Macedonia del Nord: 1-0 il 24 marzo) sia le difficoltà di trovare giocatori più maturi.
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L’idolo Messi e l’autografo chiesto a Wembley
Gnonto ha un idolo indiscusso. Si tratta di Lionel Messi: sin da piccolino ha ammirato i video su Youtube del fantasista dell’Albiceleste e provato a emulare certe giocate. Così non sorprende quello che ha rivelato: e cioè che a Wembley, in conclusione della sfida tra Italia e Argentina, ha aspettato Leo fuori dagli spogliatoi come un fan qualsiasi per ottenere il suo autografo. Impresa che sembra non essergli riuscita.
Genitori ivoriani
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Il suo soprannome è Willy, che è poi il diminutivo di Wilfried. È nato il 5 novembre 2003 a Baveno, in provincia di Verbania, da genitori ivoriani. Vivono in Italia da 30 anni: Boris e Chantal, lui operaio in una fabbrica tessile e lei cameriera in un hotel. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter (approdò in nerazzurro a soli 9 anni), Gnonto percorreva ogni giorno 120 chilometri tra andata e ritorno per allenarsi con la maglia nerazzurra. Anche adesso non ha ancora preso la patente.
Con le giovanili dell’Inter
Gnonto al primo anno con l’Under 15 dell’Inter realizza 10 gol. Arriva nell’Under 16 e sei mesi dopo è già catapultato nell’Under 17 segnando in totale 20 reti. Fino al debutto con la Primavera, datato 2 ottobre 2019 nel 3-0 esterno che la squadra all’epoca allenata da Armando Madonna rifila ai pari età del Barcellona nella Youth League (sconfitta che era poi costata la panchina al catalano Victor Valdes).
Il trasferimento in Svizzera e il titolo
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Dopo aver compiuto i 16 anni, l’attaccante ha deciso di andare in Svizzera per giocare titolare nello Zurigo. Era il 2020: a dimostrazione della sua professionalità ha cominciato subito a prendere lezioni di tedesco privatamente per integrarsi più in fretta. «Lasciare l’Inter non è stato facile dopo otto stagioni passate lì, ma il calcio è così e a volte bisogna prendere delle decisioni difficili», disse. Quest’anno è riuscito a vincere il campionato. La squadra ha comandato la Swiss Super League chiudendo con 17 punti di vantaggio sul Basilea secondo, sbalordendo tutti. Gnonto ha contribuito al trionfo, con otto reti realizzate in 33 partite, di cui una pesantissima nel successo per 3-1 contro il Basilea di domenica 27 febbraio.
La canzone dei tifosi
WILLY GNONTO
Gnonto è diventato fin da subito un idolo dei tifosi dello Zurigo, che lo hanno soprannominato «Superjolly». Non solo. Sono talmente pazzi di lui che gli hanno dedicato una canzone, la «Willy Gnonto Song». Meglio di così…
Come gioca
Gnonto ha un grande controllo palla, capacità sopraffina nel dribbling e ora sta sviluppando un ottimo fiuto del gol. È alto solo 170 centimetri ma in attacco si fa sentire. .
Il tributo della Fifa
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Nel 2019 debuttò al Mondiale Under 17 con una doppietta alle Isole Salomone (5-0, il 28 ottobre) e fu celebrato su Twitter dalla Fifa. In quel torneo Gnonto prende il posto dell’amico fraterno Sebastiano Esposito, infortunato, suo compagno nelle giovanili dell’Inter e suo rivale in Svizzera (gioca nei rivali del Basilea). Gnonto segnò anche nella seconda partita col Messico (2-1, 1 novembre). Gli azzurrini arrivarono fino ai quarti, eliminati dal Brasile (2-0, 12 novembre).
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Il paragone con Sterling
Quando sboccia un giovane talento è usuale paragonarlo ad un grande del passato o del presente. Gnonto, in un’intervista a Sky, ha raccontato di essere stato sempre paragonato come caratteristiche a Raheem Sterling, attaccante del Manchester City. Per struttura fisica, modo di giocare e senso del gol.
Sui social
Gnonto non è molto attivo sui social. Sul proprio profilo Instagram ha 50,2 mila followers, raddoppiati dopo la convocazione e l’esordio in Nazionale. I post sono solo 24: soprattutto con la maglia dello Zurigo e con le giovanili di Inter e Nazionale. L’ultima è in azzurro, nella penultima si vede l’attaccante mentre studia e pensa: «Lavora, vinci, ripeti», la didascalia. Tra i tanti commenti c’è un utente che chiede: «Rialza la Nazionale». Potrà farlo.
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