Dal profilo Instagram di Sofia Goggia
SOFIA GOGGIA
Dopo trenta ore credo di avere finito le lacrime ma il tremendo dolore, misto all’enorme dispiacere, rimane dentro di me forte, fortissimo, assieme a un cuore che continua a dimenarsi, urlando e gridando tacitamente.
Sono le urla e quella sensazione di impotenza a bordo pista quando ho capito che la stagione era finita, è lo sguardo del mio skiman che riuscivo a sostenere sentendomi in colpa per il sogno spezzato ma è anche l’amore delle mie compagne quando mi hanno circondata in un abbraccio di gruppo tutte insieme nella reception dell’hotel prima che tornassi in Italia: prendo tutto e lo porto con me.
Le cose vanno come devono andare per destino , coincidenze e scelte; voglio pensare che nulla , nulla accada mai per caso e che tutto contribuisca al compimento del disegno di ognuno di noi: è sempre stato così, e lo sarà ancora.
SOFIA GOGGIA
In quell’ottica fino a ieri c’erano i Mondiali: mi sento a pezzi.
Ma ora quella specula altro non fa che ricordarmi che è solo guardando in là, alzando lo sguardo, focalizzando le cose oltre la nostra visuale che si può vivere, e per quanto io sia lontana fisicamente da quello che può inquadrare quell’obbiettivo, cerco di metterlo a fuoco e di inseguirlo.
Per ripartire.
Per continuare imperterrita nel percorso.
Per andare avanti. Perché bisogna farlo.
Usque ad finem.
Ci vuole coraggio, e ora è necessario metterlo in campo.
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